Diario di guerra di Biagio Peretti, item 7

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degno di essere ammirato, e noi passiamo tutti la notte all'aperto.

Faceva parecchio freddo, ed il fante ha bruciato tutto quel 

che era combustibile per riscaldarsi. Io mi ero addormentato ai 

piedi d'un muretto, e quando mi son alzato camminavo

come -forse- camminano i baccalà. Sulle montagne lampi e 

tuoi di cannonate.

19.- Dopo la notte fresca, un bel sole è venuto a riscaldarci. Verso le

15, mentre facciamo alzare le tende per la notte, altro ordine di

partenza. Tutta la notte, fino alle tre, abbiamo camminato, 

smarriti, per campagne deserte, in strade orribili, col fango

fino alla caviglia. Arriviamo alle tre a Caerano di S. Marco. 

Ho mangiato due fette di polenta, una scatoletta di carne, ho 

bevuto un po' di veno, facendo poi servire da materasso i mattoni

dell'impiantito. E come mi son parsi morbidi!

20.- Ho mangiato, poi ho dormito, fino alle 17. Nuovo ordine di 

partenza, per la linea. Il fante mormora.

Nella notte attraversiamo quei lindi paeselli del Veneto, che la guerra

ha uccisi. Le case con le ginestre buie e spalancate paiono teschi.

Dove sono le belle e formose fanciulle che si affacciavano sui quei 

davanzali una volta fioriti, che si facevano baciare su questi viali

ora infranti dal cannone? San Zenone, Cornuda, Masèr, e 

santi altri! Arriviamo in linea alle ore 22.

La linea è stabilita sull'orlo del parco di una villa signorile,

dove la sponda della Piave, ripida, ha un'altezza di una 

ventina di metri. La villa è del maggior Ugo Paccagnella, del 

reggimento Genova Cavalleria.

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degno di essere ammirato, e noi passiamo tutti la notte all'aperto.

Faceva parecchio freddo, ed il fante ha bruciato tutto quel 

che era combustibile per riscaldarsi. Io mi ero addormentato ai 

piedi d'un muretto, e quando mi son alzato camminavo

come -forse- camminano i baccalà. Sulle montagne lampi e 

tuoi di cannonate.

19.- Dopo la notte fresca, un bel sole è venuto a riscaldarci. Verso le

15, mentre facciamo alzare le tende per la notte, altro ordine di

partenza. Tutta la notte, fino alle tre, abbiamo camminato, 

smarriti, per campagne deserte, in strade orribili, col fango

fino alla caviglia. Arriviamo alle tre a Caerano di S. Marco. 

Ho mangiato due fette di polenta, una scatoletta di carne, ho 

bevuto un po' di veno, facendo poi servire da materasso i mattoni

dell'impiantito. E come mi son parsi morbidi!

20.- Ho mangiato, poi ho dormito, fino alle 17. Nuovo ordine di 

partenza, per la linea. Il fante mormora.

Nella notte attraversiamo quei lindi paeselli del Veneto, che la guerra

ha uccisi. Le case con le ginestre buie e spalancate paiono teschi.

Dove sono le belle e formose fanciulle che si affacciavano sui quei 

davanzali una volta fioriti, che si facevano baciare su questi viali

ora infranti dal cannone? San Zenone, Cornuda, Masèr, e 

santi altri! Arriviamo in linea alle ore 22.

La linea è stabilita sull'orlo del parco di una villa signorile,

dove la sponda della Piave, ripida, ha un'altezza di una 

ventina di metri. La villa è del maggior Ugo Paccagnella, del 

reggimento Genova Cavalleria.


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  • November 26, 2018 15:41:27 Chiara Pugliese

    degno di essere ammirato, e noi passiamo tutti la notte all'aperto.

    Faceva parecchio freddo, ed il fante ha bruciato tutto quel 

    che era combustibile per riscaldarsi. Io mi ero addormentato ai 

    piedi d'un muretto, e quando mi son alzato camminavo

    come -forse- camminano i baccalà. Sulle montagne lampi e 

    tuoi di cannonate.

    19.- Dopo la notte fresca, un bel sole è venuto a riscaldarci. Verso le

    15, mentre facciamo alzare le tende per la notte, altro ordine di

    partenza. Tutta la notte, fino alle tre, abbiamo camminato, 

    smarriti, per campagne deserte, in strade orribili, col fango

    fino alla caviglia. Arriviamo alle tre a Caerano di S. Marco. 

    Ho mangiato due fette di polenta, una scatoletta di carne, ho 

    bevuto un po' di veno, facendo poi servire da materasso i mattoni

    dell'impiantito. E come mi son parsi morbidi!

    20.- Ho mangiato, poi ho dormito, fino alle 17. Nuovo ordine di 

    partenza, per la linea. Il fante mormora.

    Nella notte attraversiamo quei lindi paeselli del Veneto, che la guerra

    ha uccisi. Le case con le ginestre buie e spalancate paiono teschi.

    Dove sono le belle e formose fanciulle che si affacciavano sui quei 

    davanzali una volta fioriti, che si facevano baciare su questi viali

    ora infranti dal cannone? San Zenone, Cornuda, Masèr, e 

    santi altri! Arriviamo in linea alle ore 22.

    La linea è stabilita sull'orlo del parco di una villa signorile,

    dove la sponda della Piave, ripida, ha un'altezza di una 

    ventina di metri. La villa è del maggior Ugo Paccagnella, del 

    reggimento Genova Cavalleria.


  • November 23, 2018 13:27:26 Chiara Pugliese

    degno di essere ammirato, e noi passiamo tutti la notte all'aperto.

    Faceva parecchio freddo, ed il fante ha bruciato tutto quel 

    che era combustibile per riscaldarsi. Io mi ero addormentato ai 

    piedi d'un muretto, e quando mi son alzato camminavo

    come -forse- camminano i baccalà.


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  • 45.7858907||12.0008539||

    Caerano di San Marco

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  • Document location Caerano di San Marco
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5918 / 249039
Source
http://europeana1914-1918.eu/...
Contributor
Roberto Ferrari
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http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/


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