L'Ospedale chirurgico mobile "Città di Milano" al Campo

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dell'addome, tanto che sovente devono venire ad esse aggiunte delle incisioni

trasversali complementari. Abbiamo perciò in seguito adottato quasi

esclusivamente delle incisioni atipiche, dirette in linea di massima secondo

il tragitto percorso dal proiettile, tragitto desunto dal confronto dei due

fori di entrata e di uscita oppure dal foro di entrata con la sede del

proiettile indicata dalla prova radiografica. Queste incisioni diminuiscono

il trauma operatorio e servono meglio di quelle classiche, dando modo di

cadere direttamente sugli organi fissi dell'addome che possono essere stati

incontrati dal proiettile, mentre permettono di esplorare sempre tutto l'intestino

tenue. Per la sintesi delle pareti usiamo applicare punti in massa,

comprendenti il peritoneo e i muscoli, senza interessare la cute, avendo

dovuto constatare, in rapporto con lo spandimento di contenuto intestinale,

sempre esistente nel peritoneo e giungente a contatto delle pareti

durante l'atto operativo, la frequente insorgenza di infiltrazioni settiche

delle pareti, che la sutura della pelle servirebbe a nascondere in primo

tempo e a far diffondere verso la profondità.

Un'ultima osservazione a proposito degli addominali è che non basta

operare questi feriti, operarli in tempo utile e operarli bene per portarli

a guarigione, ma occorre una cura consecutiva delle più assidue ed ocupate

per sostenere mediante iniezioni eccitanti, ipodermoclisi, fleboclisi, le forze

del paziente e prevenire o riparare subito le molte complicanze che durante

il decorso post-operatorio possono insorgere.

Anche per questa considerazione abbiamo il conforto di vedere rispondere

pienamente ai bisogni, l'organizzazione del nostro Ospedale, così come

era stata ideata fin da principio e di constatare che una simile organizzazione 

è stata invocata in una seduta della metà di maggio ultimo sorso

alla Società di Chirurgia di Parigi, in sostituzione delle così dette Ambulanze,

che si erano proposte un programma di operazioni, lasciando ad altri

la cura consecutiva.

***

Per ultimo accennerò ad alcuni metodi da noi in uso per la cura 

delle gravi lesioni degli arti complicate da fratture.

Il nostro Ospedale, pur riservandosi in modo speciale la cura dei feriti

cavitari bisognosi di operazione, non intende, quando la sua attività non

sia completamente assorbita dalla cura dei cavitari, disinteressarsi delle

ferite gravi degli arti, nelle quali sono pur troppo frequenti le complicazioni

infettive, e nelle quali un pronto intervento chirurgico può evitare

il pericolo di una amputazione o addirittura di una setticemia mortale.

Vinta l'infezione, si deve pensare alla cura della frattura, cioè a ridurre e

mantenere in posto i frammenti, ciò che presenta maggiore difficoltà che

nella pratica comune, per la comminutività delle fratture e per la presenza

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dell'addome, tanto che sovente devono venire ad esse aggiunte delle incisioni

trasversali complementari. Abbiamo perciò in seguito adottato quasi

esclusivamente delle incisioni atipiche, dirette in linea di massima secondo

il tragitto percorso dal proiettile, tragitto desunto dal confronto dei due

fori di entrata e di uscita oppure dal foro di entrata con la sede del

proiettile indicata dalla prova radiografica. Queste incisioni diminuiscono

il trauma operatorio e servono meglio di quelle classiche, dando modo di

cadere direttamente sugli organi fissi dell'addome che possono essere stati

incontrati dal proiettile, mentre permettono di esplorare sempre tutto l'intestino

tenue. Per la sintesi delle pareti usiamo applicare punti in massa,

comprendenti il peritoneo e i muscoli, senza interessare la cute, avendo

dovuto constatare, in rapporto con lo spandimento di contenuto intestinale,

sempre esistente nel peritoneo e giungente a contatto delle pareti

durante l'atto operativo, la frequente insorgenza di infiltrazioni settiche

delle pareti, che la sutura della pelle servirebbe a nascondere in primo

tempo e a far diffondere verso la profondità.

Un'ultima osservazione a proposito degli addominali è che non basta

operare questi feriti, operarli in tempo utile e operarli bene per portarli

a guarigione, ma occorre una cura consecutiva delle più assidue ed ocupate

per sostenere mediante iniezioni eccitanti, ipodermoclisi, fleboclisi, le forze

del paziente e prevenire o riparare subito le molte complicanze che durante

il decorso post-operatorio possono insorgere.

Anche per questa considerazione abbiamo il conforto di vedere rispondere

pienamente ai bisogni, l'organizzazione del nostro Ospedale, così come

era stata ideata fin da principio e di constatare che una simile organizzazione 

è stata invocata in una seduta della metà di maggio ultimo sorso

alla Società di Chirurgia di Parigi, in sostituzione delle così dette Ambulanze,

che si erano proposte un programma di operazioni, lasciando ad altri

la cura consecutiva.

***

Per ultimo accennerò ad alcuni metodi da noi in uso per la cura 

delle gravi lesioni degli arti complicate da fratture.

Il nostro Ospedale, pur riservandosi in modo speciale la cura dei feriti

cavitari bisognosi di operazione, non intende, quando la sua attività non

sia completamente assorbita dalla cura dei cavitari, disinteressarsi delle

ferite gravi degli arti, nelle quali sono pur troppo frequenti le complicazioni

infettive, e nelle quali un pronto intervento chirurgico può evitare

il pericolo di una amputazione o addirittura di una setticemia mortale.

Vinta l'infezione, si deve pensare alla cura della frattura, cioè a ridurre e

mantenere in posto i frammenti, ciò che presenta maggiore difficoltà che

nella pratica comune, per la comminutività delle fratture e per la presenza


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  • November 10, 2018 08:11:50 Sara Fresi

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    dell'addome, tanto che sovente devono venire ad esse aggiunte delle incisioni

    trasversali complementari. Abbiamo perciò in seguito adottato quasi

    esclusivamente delle incisioni atipiche, dirette in linea di massima secondo

    il tragitto percorso dal proiettile, tragitto desunto dal confronto dei due

    fori di entrata e di uscita oppure dal foro di entrata con la sede del

    proiettile indicata dalla prova radiografica. Queste incisioni diminuiscono

    il trauma operatorio e servono meglio di quelle classiche, dando modo di

    cadere direttamente sugli organi fissi dell'addome che possono essere stati

    incontrati dal proiettile, mentre permettono di esplorare sempre tutto l'intestino

    tenue. Per la sintesi delle pareti usiamo applicare punti in massa,

    comprendenti il peritoneo e i muscoli, senza interessare la cute, avendo

    dovuto constatare, in rapporto con lo spandimento di contenuto intestinale,

    sempre esistente nel peritoneo e giungente a contatto delle pareti

    durante l'atto operativo, la frequente insorgenza di infiltrazioni settiche

    delle pareti, che la sutura della pelle servirebbe a nascondere in primo

    tempo e a far diffondere verso la profondità.

    Un'ultima osservazione a proposito degli addominali è che non basta

    operare questi feriti, operarli in tempo utile e operarli bene per portarli

    a guarigione, ma occorre una cura consecutiva delle più assidue ed ocupate

    per sostenere mediante iniezioni eccitanti, ipodermoclisi, fleboclisi, le forze

    del paziente e prevenire o riparare subito le molte complicanze che durante

    il decorso post-operatorio possono insorgere.

    Anche per questa considerazione abbiamo il conforto di vedere rispondere

    pienamente ai bisogni, l'organizzazione del nostro Ospedale, così come

    era stata ideata fin da principio e di constatare che una simile organizzazione 

    è stata invocata in una seduta della metà di maggio ultimo sorso

    alla Società di Chirurgia di Parigi, in sostituzione delle così dette Ambulanze,

    che si erano proposte un programma di operazioni, lasciando ad altri

    la cura consecutiva.

    ***

    Per ultimo accennerò ad alcuni metodi da noi in uso per la cura 

    delle gravi lesioni degli arti complicate da fratture.

    Il nostro Ospedale, pur riservandosi in modo speciale la cura dei feriti

    cavitari bisognosi di operazione, non intende, quando la sua attività non

    sia completamente assorbita dalla cura dei cavitari, disinteressarsi delle

    ferite gravi degli arti, nelle quali sono pur troppo frequenti le complicazioni

    infettive, e nelle quali un pronto intervento chirurgico può evitare

    il pericolo di una amputazione o addirittura di una setticemia mortale.

    Vinta l'infezione, si deve pensare alla cura della frattura, cioè a ridurre e

    mantenere in posto i frammenti, ciò che presenta maggiore difficoltà che

    nella pratica comune, per la comminutività delle fratture e per la presenza


  • November 10, 2018 08:09:25 Sara Fresi

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    dell'addome, tanto che sovente devono venire ad esse aggiunte delle incisioni

    trasversali complementari. Abbiamo perciò in seguito adottato quasi

    esclusivamente delle incisioni atipiche, dirette in linea di massima secondo

    il tragitto percorso dal proiettile, tragitto desunto dal confronto dei due

    fori di entrata e di uscita oppure dal foro di entrata con la sede del

    proiettile indicata dalla prova radiografica. Queste incisioni diminuiscono

    il trauma operatorio e servono meglio di quelle classiche, dando modo di

    cadere direttamente sugli organi fissi dell'addome che possono essere stati

    incontrati dal proiettile, mentre permettono di esplorare sempre tutto l'intestino

    tenue. Per la sintesi delle pareti usiamo applicare punti in massa,

    comprendenti il peritoneo e i muscoli, senza interessare la cute, avendo

    dovuto constatare, in rapporto con lo spandimento di contenuto intestinale,

    sempre esistente nel peritoneo e giungente a contatto delle pareti

    durante l'atto operativo, la frequente insorgenza di infiltrazioni settiche

    delle pareti, che la sutura della pelle servirebbe a nascondere in primo

    tempo e a far diffondere verso la profondità.

    Un'ultima osservazione a proposito degli addominali è che non basta

    operare questi feriti, operarli in tempo utile e operarli bene per portarli

    a guarigione, ma occorre una cura consecutiva delle più assidue ed ocupate

    per sostenere mediante iniezioni eccitanti, ipodermoclisi, fleboclisi, le forze

    del paziente e prevenire o riparare subito le molte complicanze che durante

    il decorso post-operatorio possono insorgere.

    Anche per questa considerazione abbiamo il conforto di vedere rispondere

    pienamente ai bisogni, l'organizzazione del nostro Ospedale, così come

    era stata ideata fin da principio e di constatare che una simile organizzazione 

    è stata invocata in una seduta della metà di maggio ultimo sorso

    alla Società di Chirurgia di Parigi, in sostituzione delle così dette Ambulanze,

    che si erano proposte un programma di operazioni, lasciando ad altri

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Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia
License
http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/


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