DIARIO DEL SOLDATO BRUNO CELESTINO, item 29

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che alla sera dopo aver preso un pò di caffè

con una fetta di pane che si aveva avanzato

a mezzogiorno, ma la fme non mi lasciava

primmo chiamati tutti e tre, e mi anno

messo l vicino a tre pini e con una corda

che tenevano legati i cavalli mi anno legato

le mani didietro e mi anno tirato su come

si tirano le bestie al macello, venni colle

mani nere, le forse mi mancavano, piangevo

bestemmiavo, maledivo la vita da prigioniero

e quei che mi avevano legato, e quei villani

ridevano al vedermi soffrire così, passavo

circa un ora in quella tortura ma poi

anno capito che quasi non davo più segnali

di vita, allora mi anno disgelato e andai

a terra svenuto allora mi anno

gettato un pò d'acqya nella faccia e mi

destai e vidi li vicino quell'austriaco in

cui mi aveva legato, che rideva e mi

domandava se si stava bene, allora l'ira 

mi presi, e gli rispose, in piemontese

che se mi trovavo da solo gli avrei levato

le budelle e glieli metteva al collo lui mi

disse di si, i miei compagni che capivano

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che alla sera dopo aver preso un pò di caffè

con una fetta di pane che si aveva avanzato

a mezzogiorno, ma la fme non mi lasciava

primmo chiamati tutti e tre, e mi anno

messo l vicino a tre pini e con una corda

che tenevano legati i cavalli mi anno legato

le mani didietro e mi anno tirato su come

si tirano le bestie al macello, venni colle

mani nere, le forse mi mancavano, piangevo

bestemmiavo, maledivo la vita da prigioniero

e quei che mi avevano legato, e quei villani

ridevano al vedermi soffrire così, passavo

circa un ora in quella tortura ma poi

anno capito che quasi non davo più segnali

di vita, allora mi anno disgelato e andai

a terra svenuto allora mi anno

gettato un pò d'acqya nella faccia e mi

destai e vidi li vicino quell'austriaco in

cui mi aveva legato, che rideva e mi

domandava se si stava bene, allora l'ira 

mi presi, e gli rispose, in piemontese

che se mi trovavo da solo gli avrei levato

le budelle e glieli metteva al collo lui mi

disse di si, i miei compagni che capivano


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  • November 2, 2018 21:25:06 Sara Fresi

    che alla sera dopo aver preso un pò di caffè

    con una fetta di pane che si aveva avanzato

    a mezzogiorno, ma la fme non mi lasciava

    primmo chiamati tutti e tre, e mi anno

    messo l vicino a tre pini e con una corda

    che tenevano legati i cavalli mi anno legato

    le mani didietro e mi anno tirato su come

    si tirano le bestie al macello, venni colle

    mani nere, le forse mi mancavano, piangevo

    bestemmiavo, maledivo la vita da prigioniero

    e quei che mi avevano legato, e quei villani

    ridevano al vedermi soffrire così, passavo

    circa un ora in quella tortura ma poi

    anno capito che quasi non davo più segnali

    di vita, allora mi anno disgelato e andai

    a terra svenuto allora mi anno

    gettato un pò d'acqya nella faccia e mi

    destai e vidi li vicino quell'austriaco in

    cui mi aveva legato, che rideva e mi

    domandava se si stava bene, allora l'ira 

    mi presi, e gli rispose, in piemontese

    che se mi trovavo da solo gli avrei levato

    le budelle e glieli metteva al collo lui mi

    disse di si, i miei compagni che capivano

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    Monza

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10659 / 256815
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http://europeana1914-1918.eu/...
Contributor
GIUSEPPE BRUNO
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http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/


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