L'Ospedale chirurgico mobile "Città di Milano" al Campo

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10 

vere liberamente il ferito e anche trasportarlo a distanza senza che egli 

abbia a risentire disagi

o a riportare danni in 

corrispondenza della fe-

rita. 


Fig. 2. - Disposizione del paziente per la confezione del lettino di riposo.


     *

   *   *

  Poco d'importante ci 

hanno offerto le osserva-

zioni dei feriti toracisi 

di cui abbiamo avuto 87 penetranti.

   E del resto risaputo che le ferite toraciche, quando non diano luogo 

a emorragie immediatamente mortali, hanno per 1o piu decorso benigno

e non richiedono provvedimenti operativi, salvo quando insorgano compli-

canze infettive, in rapporto per 1o piu 

con la permanenza del proiettile o di 

corpi estranei da questo trasportati.

    Tre sole volte abbiamo dovuto rivor-

rere alla costopleurotonia per empiema.      

      *

   *   *

   Ed eccoci all'argomento piu impor-

tante che preoccupi oggi i chirurghi e 

che tante discussioni ha sollevato: voglio 

dire il trattamento delle ferite addominali.                Fig.3.- Il ferito operato nel lettino di riposo.


   Sono ormai note le ragioni delle controversie fra i fautori dell'inter-

vento e quelli della astensione nelle ferite dell' addome in guerra, ed e ormai

pacifica la razionalita della soluzione che pone l'intervento precoce, profilat-

tico come condizione indispensabile per l'esatto riconoscimento della natura

di tali ferite e per la guarigione di quelle dell'intestino e degli altri organi

viscerali. Questo stesso giornale ne ha di recente (1) fatto una cosi esau-

riente trattazione che posso esimermi dal rinnovare l'esposizione critica 

dell'argomento.

     La nostra statistica nel campo delle lesioni addominali annovera gia 

131 osservazioni, di cui 87 ferite penetranti con lesioni viscerali e 75 operati

di laparotomia, statistica questa che pur rispeccbiando due soli mesi di 

azione e di gran lunga superiore alla statistica di qualsiasi altra Unita 

Sanitaria in 14 mesi di guerra.

     Sopra 131 casi di ferite addominali, 44 (cioe un terzo) risultarono non 

interessanti il peritoneo. In una gran parte di esse si trattava di lesione


   (I) Vedi : Rivista ospedahera. N. 9-10 (15-31 maggio). Numero doppio, monogra-

fico, dedicato alla Chirurgia dell'addome in guerra. 

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10 

vere liberamente il ferito e anche trasportarlo a distanza senza che egli 

abbia a risentire disagi

o a riportare danni in 

corrispondenza della fe-

rita. 


Fig. 2. - Disposizione del paziente per la confezione del lettino di riposo.


     *

   *   *

  Poco d'importante ci 

hanno offerto le osserva-

zioni dei feriti toracisi 

di cui abbiamo avuto 87 penetranti.

   E del resto risaputo che le ferite toraciche, quando non diano luogo 

a emorragie immediatamente mortali, hanno per 1o piu decorso benigno

e non richiedono provvedimenti operativi, salvo quando insorgano compli-

canze infettive, in rapporto per 1o piu 

con la permanenza del proiettile o di 

corpi estranei da questo trasportati.

    Tre sole volte abbiamo dovuto rivor-

rere alla costopleurotonia per empiema.      

      *

   *   *

   Ed eccoci all'argomento piu impor-

tante che preoccupi oggi i chirurghi e 

che tante discussioni ha sollevato: voglio 

dire il trattamento delle ferite addominali.                Fig.3.- Il ferito operato nel lettino di riposo.


   Sono ormai note le ragioni delle controversie fra i fautori dell'inter-

vento e quelli della astensione nelle ferite dell' addome in guerra, ed e ormai

pacifica la razionalita della soluzione che pone l'intervento precoce, profilat-

tico come condizione indispensabile per l'esatto riconoscimento della natura

di tali ferite e per la guarigione di quelle dell'intestino e degli altri organi

viscerali. Questo stesso giornale ne ha di recente (1) fatto una cosi esau-

riente trattazione che posso esimermi dal rinnovare l'esposizione critica 

dell'argomento.

     La nostra statistica nel campo delle lesioni addominali annovera gia 

131 osservazioni, di cui 87 ferite penetranti con lesioni viscerali e 75 operati

di laparotomia, statistica questa che pur rispeccbiando due soli mesi di 

azione e di gran lunga superiore alla statistica di qualsiasi altra Unita 

Sanitaria in 14 mesi di guerra.

     Sopra 131 casi di ferite addominali, 44 (cioe un terzo) risultarono non 

interessanti il peritoneo. In una gran parte di esse si trattava di lesione


   (I) Vedi : Rivista ospedahera. N. 9-10 (15-31 maggio). Numero doppio, monogra-

fico, dedicato alla Chirurgia dell'addome in guerra. 


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  • May 18, 2018 08:52:23 Νικόλαος Παππάς

    10 

    vere liberamente il ferito e anche trasportarlo a distanza senza che egli 

    abbia a risentire disagi

    o a riportare danni in 

    corrispondenza della fe-

    rita. 


    Fig. 2. - Disposizione del paziente per la confezione del lettino di riposo.


         *

       *   *

      Poco d'importante ci 

    hanno offerto le osserva-

    zioni dei feriti toracisi 

    di cui abbiamo avuto 87 penetranti.

       E del resto risaputo che le ferite toraciche, quando non diano luogo 

    a emorragie immediatamente mortali, hanno per 1o piu decorso benigno

    e non richiedono provvedimenti operativi, salvo quando insorgano compli-

    canze infettive, in rapporto per 1o piu 

    con la permanenza del proiettile o di 

    corpi estranei da questo trasportati.

        Tre sole volte abbiamo dovuto rivor-

    rere alla costopleurotonia per empiema.      

          *

       *   *

       Ed eccoci all'argomento piu impor-

    tante che preoccupi oggi i chirurghi e 

    che tante discussioni ha sollevato: voglio 

    dire il trattamento delle ferite addominali.                Fig.3.- Il ferito operato nel lettino di riposo.


       Sono ormai note le ragioni delle controversie fra i fautori dell'inter-

    vento e quelli della astensione nelle ferite dell' addome in guerra, ed e ormai

    pacifica la razionalita della soluzione che pone l'intervento precoce, profilat-

    tico come condizione indispensabile per l'esatto riconoscimento della natura

    di tali ferite e per la guarigione di quelle dell'intestino e degli altri organi

    viscerali. Questo stesso giornale ne ha di recente (1) fatto una cosi esau-

    riente trattazione che posso esimermi dal rinnovare l'esposizione critica 

    dell'argomento.

         La nostra statistica nel campo delle lesioni addominali annovera gia 

    131 osservazioni, di cui 87 ferite penetranti con lesioni viscerali e 75 operati

    di laparotomia, statistica questa che pur rispeccbiando due soli mesi di 

    azione e di gran lunga superiore alla statistica di qualsiasi altra Unita 

    Sanitaria in 14 mesi di guerra.

         Sopra 131 casi di ferite addominali, 44 (cioe un terzo) risultarono non 

    interessanti il peritoneo. In una gran parte di esse si trattava di lesione


       (I) Vedi : Rivista ospedahera. N. 9-10 (15-31 maggio). Numero doppio, monogra-

    fico, dedicato alla Chirurgia dell'addome in guerra. 


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5749 / 64792
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http://europeana1914-1918.eu/...
Contributor
Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia
License
http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/


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