L'Ospedale chirurgico mobile "Città di Milano" al Campo

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delle sole pareti ; in 3 esisteva lesione extra-peritoneale del rene, in 4 della

vescina, in uno dell'intestino colon, in 4 del retto. La mancata penetrazione

nella cavita peritoneale fu desunta ora dai caratteri della ferita, ora col

sussidio della radiografia. In alcuni casi venne accertata con uno sbriglia-

mento esplorativo della ferita e in tre con la laparotomia esplorativa.

   Nei 4 casi di ferita extra-peritoneale della vescina si intervenne sistemati-

camente con una incisione sopra pubica destinata al drenaggio dello spazio 

perivescicale infiltrato di orina e alla sutura della vescica che ci riusci di 

praticare in due casi. All'intervento si fece sempre seguire l'applicazione

di un catetere a permanenza fino a cicatrizzazione completa della ferita 

vescicale.

      Alla classica incisione mediana preferiano una incisione soprabuplica 

trasversale con sezione dei muscoli retti, incisione che permette di domi-

nare a pieno giorno 10 spazio perivescicale fino alle parti piu profonde del 

bacino. 

   Le ferite penetranti nel peritoneo furono complessivamente 87 e in tutte

esistevano lesioni viscerali. Dieci di questi non vennero operati, pur esi-

stendo in otto una lesione certa del fegato, dimostrata non solo dalla sede 

della ferita o dalla direzione del proiettile, ma anche dalla presenza di un 

versamento piu o meno rilevante, libero nell'addome. Tutti otto giunsero

a guarigione.

    Siamo intervenuti invece, per lesione del solo fegato, in 4 casi nei quali

l'aggravarsi dello stato generale e l'aumento del versamento peritonelae 

denunciavano un'emoraggia in atto, pericolosa. In tutti uno stipato tam-

ponamento ebbe ragione dell'emoraggia e prevenne uno spandimento di bile

nel peritoneo. In un caso, oltre alla rottura del fegato, esisteva una larga

lacerazione della cistifellea, con copioso versamento di bile intraperitoneale,

e anch'esso guari, dopo resezione della parte della cistifellea lacerata e fis-

sazione della porzione residua alla parete.

    Una volta era leso il solo stomaco, 3 volte 10 stomaco e il fegato,

una volta 10 stomaco e la milza, 5 volte il fegato e l'intestino, 35 volte il solo 

intestimo, 8 volte l'intestino e la vescica, 2 volte l'intestino e il rene,

6 volte l'intestinoe i grossi vasi, 2 volte il solo rene, 2 volte la sola ve-

scica, una volta il rene e la milza. In 9 casi esisteva oltre alle lesioni addo-

minali una lesione del torace, cioe si trattava di ferite toraco-addominali.

    Della vescica, oltre alle ferite per arma da fuoco gia citate, annove-

riamo una lesione sottocutanea per precipitazione dall'aeroplano.

   Si trattava di un'apparecchio che, colpito al serbatoio mentre volava

sulle linee nemiche, fu costretto ad atterrare sull'altipiano di Asiago, pre-

cipitando violentemente quando gia era giunto a 30 metri dal suolo. Un 

sottotenente pilota riporto, oltre alla frattura di una gambla e delle ossa 

nasali, una grave frattura del bacino con rottura della vescina, per scoppio, 

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delle sole pareti ; in 3 esisteva lesione extra-peritoneale del rene, in 4 della

vescina, in uno dell'intestino colon, in 4 del retto. La mancata penetrazione

nella cavita peritoneale fu desunta ora dai caratteri della ferita, ora col

sussidio della radiografia. In alcuni casi venne accertata con uno sbriglia-

mento esplorativo della ferita e in tre con la laparotomia esplorativa.

   Nei 4 casi di ferita extra-peritoneale della vescina si intervenne sistemati-

camente con una incisione sopra pubica destinata al drenaggio dello spazio 

perivescicale infiltrato di orina e alla sutura della vescica che ci riusci di 

praticare in due casi. All'intervento si fece sempre seguire l'applicazione

di un catetere a permanenza fino a cicatrizzazione completa della ferita 

vescicale.

      Alla classica incisione mediana preferiano una incisione soprabuplica 

trasversale con sezione dei muscoli retti, incisione che permette di domi-

nare a pieno giorno 10 spazio perivescicale fino alle parti piu profonde del 

bacino. 

   Le ferite penetranti nel peritoneo furono complessivamente 87 e in tutte

esistevano lesioni viscerali. Dieci di questi non vennero operati, pur esi-

stendo in otto una lesione certa del fegato, dimostrata non solo dalla sede 

della ferita o dalla direzione del proiettile, ma anche dalla presenza di un 

versamento piu o meno rilevante, libero nell'addome. Tutti otto giunsero

a guarigione.

    Siamo intervenuti invece, per lesione del solo fegato, in 4 casi nei quali

l'aggravarsi dello stato generale e l'aumento del versamento peritonelae 

denunciavano un'emoraggia in atto, pericolosa. In tutti uno stipato tam-

ponamento ebbe ragione dell'emoraggia e prevenne uno spandimento di bile

nel peritoneo. In un caso, oltre alla rottura del fegato, esisteva una larga

lacerazione della cistifellea, con copioso versamento di bile intraperitoneale,

e anch'esso guari, dopo resezione della parte della cistifellea lacerata e fis-

sazione della porzione residua alla parete.

    Una volta era leso il solo stomaco, 3 volte 10 stomaco e il fegato,

una volta 10 stomaco e la milza, 5 volte il fegato e l'intestino, 35 volte il solo 

intestimo, 8 volte l'intestino e la vescica, 2 volte l'intestino e il rene,

6 volte l'intestinoe i grossi vasi, 2 volte il solo rene, 2 volte la sola ve-

scica, una volta il rene e la milza. In 9 casi esisteva oltre alle lesioni addo-

minali una lesione del torace, cioe si trattava di ferite toraco-addominali.

    Della vescica, oltre alle ferite per arma da fuoco gia citate, annove-

riamo una lesione sottocutanea per precipitazione dall'aeroplano.

   Si trattava di un'apparecchio che, colpito al serbatoio mentre volava

sulle linee nemiche, fu costretto ad atterrare sull'altipiano di Asiago, pre-

cipitando violentemente quando gia era giunto a 30 metri dal suolo. Un 

sottotenente pilota riporto, oltre alla frattura di una gambla e delle ossa 

nasali, una grave frattura del bacino con rottura della vescina, per scoppio, 


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  • May 18, 2018 08:53:22 Νικόλαος Παππάς

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    delle sole pareti ; in 3 esisteva lesione extra-peritoneale del rene, in 4 della

    vescina, in uno dell'intestino colon, in 4 del retto. La mancata penetrazione

    nella cavita peritoneale fu desunta ora dai caratteri della ferita, ora col

    sussidio della radiografia. In alcuni casi venne accertata con uno sbriglia-

    mento esplorativo della ferita e in tre con la laparotomia esplorativa.

       Nei 4 casi di ferita extra-peritoneale della vescina si intervenne sistemati-

    camente con una incisione sopra pubica destinata al drenaggio dello spazio 

    perivescicale infiltrato di orina e alla sutura della vescica che ci riusci di 

    praticare in due casi. All'intervento si fece sempre seguire l'applicazione

    di un catetere a permanenza fino a cicatrizzazione completa della ferita 

    vescicale.

          Alla classica incisione mediana preferiano una incisione soprabuplica 

    trasversale con sezione dei muscoli retti, incisione che permette di domi-

    nare a pieno giorno 10 spazio perivescicale fino alle parti piu profonde del 

    bacino. 

       Le ferite penetranti nel peritoneo furono complessivamente 87 e in tutte

    esistevano lesioni viscerali. Dieci di questi non vennero operati, pur esi-

    stendo in otto una lesione certa del fegato, dimostrata non solo dalla sede 

    della ferita o dalla direzione del proiettile, ma anche dalla presenza di un 

    versamento piu o meno rilevante, libero nell'addome. Tutti otto giunsero

    a guarigione.

        Siamo intervenuti invece, per lesione del solo fegato, in 4 casi nei quali

    l'aggravarsi dello stato generale e l'aumento del versamento peritonelae 

    denunciavano un'emoraggia in atto, pericolosa. In tutti uno stipato tam-

    ponamento ebbe ragione dell'emoraggia e prevenne uno spandimento di bile

    nel peritoneo. In un caso, oltre alla rottura del fegato, esisteva una larga

    lacerazione della cistifellea, con copioso versamento di bile intraperitoneale,

    e anch'esso guari, dopo resezione della parte della cistifellea lacerata e fis-

    sazione della porzione residua alla parete.

        Una volta era leso il solo stomaco, 3 volte 10 stomaco e il fegato,

    una volta 10 stomaco e la milza, 5 volte il fegato e l'intestino, 35 volte il solo 

    intestimo, 8 volte l'intestino e la vescica, 2 volte l'intestino e il rene,

    6 volte l'intestinoe i grossi vasi, 2 volte il solo rene, 2 volte la sola ve-

    scica, una volta il rene e la milza. In 9 casi esisteva oltre alle lesioni addo-

    minali una lesione del torace, cioe si trattava di ferite toraco-addominali.

        Della vescica, oltre alle ferite per arma da fuoco gia citate, annove-

    riamo una lesione sottocutanea per precipitazione dall'aeroplano.

       Si trattava di un'apparecchio che, colpito al serbatoio mentre volava

    sulle linee nemiche, fu costretto ad atterrare sull'altipiano di Asiago, pre-

    cipitando violentemente quando gia era giunto a 30 metri dal suolo. Un 

    sottotenente pilota riporto, oltre alla frattura di una gambla e delle ossa 

    nasali, una grave frattura del bacino con rottura della vescina, per scoppio, 

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    Ospedale Maggiore di Milano

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5749 / 64794
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http://europeana1914-1918.eu/...
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Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia
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http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/


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