Carlo Barbieri, pittore e soldato
Title in English
Carlo Barbieri, a Painter and a Soldier
CARLO BARBIERI (Auditore, 1891- 5 marzo 1917) - Pittore e docente d’Arte
Figlio di Luigi Barbieri (1854-1927), medico, sesto di nove fratelli (otto maschi, una femmina), studia pittura presso l’Istituto di Belle Arti di Urbino (oggi Liceo Artistico Statale “Scuola del Libro”) dal 1906 al 1913, ove vince il primo premio di pittura nel 1911. Insegna come supplente per breve tempo nelle scuole della provincia di Pesaro-Urbino (dalle lettere risulta nel comune di Sassocorvaro), fino a quando viene richiamato alle armi, ormai ventiquattrenne, poco dopo l’entrata in guerra dell’Italia, presumibilmente nell’estate del 1915.
Scarse le notizie di questo periodo, eccetto quelle degli ultimi mesi di vita. Sappiamo dalle ultime lettere ai genitori che era stato chiamato a Medicina, presso Bologna, e poi trasferito (14 marzo 1916) alla Caserma Cialdini, alla 6a Compagnia di Complemento a Bologna, dove spera di poter rimanere, evitando così il fronte. Un suo desiderio è quello di essere assegnato, in quanto istruito, a compiti adatti alla sue prerogative e di partecipare ad un concorso per diventare ufficiale, che lo terrebbe occupato dal giugno al settembre del 1916, occasione per rinviare la temuta partenza per il fronte. Suo malgrado viene dichiarato idoneo al servizio di guerra. Dalla lettera del 2 agosto 1916, l’ultima, sappiamo che è di stanza da qualche tempo a Cuneo, alla 9a Compagnia di Complemento del 33° Fanteria (Caserma Leutrum), dove viene addestrato come mitragliere. Non parla più di speranze né di tentativi di evitare il fronte, ma sembra sdrammatizzare – forse per non impensierire i genitori - la situazione con parole spigliate (descrizione dei luoghi, dei panorami, del bagno nelle gelide acque dello Stura) e affermando che è contento della nuova sede di servizio.
Da questa data al ritorno a casa non si sa più nulla; ma è lecito supporre che sia stato inviato al fronte, di cui non possediamo alcuna documentazione o ricordo. I fatti successivi, precedenti la morte a soli 26 anni, sono stati riferiti dai familiari ai discendenti. In trincea, ove le condizioni di vita erano impossibili per chiunque, Carlo contrae una grave forma di tubercolosi intestinale, in seguito alla quale viene ricondotto all’Ospedale Militare di Bologna e abbandonato in fureria, lasciato senza cure, in quanto ormai dato per incurabile. I genitori, che si interessarono alla sorte del figlio, dovettero recarsi a Bologna, ove lo trovano in condizioni critiche su un pagliericcio. Tornato finalmente a casa, sopravvive solo fino al 5 marzo 1917.
Poche le sue opere rimaste, anche perché non ebbe il tempo di consolidare la sua personalità artistica, ancora legata ai modi dei maestri e delle scuole pittoriche di fine Ottocento, quali Luciano Nezzo, docente di pittura presso l’Isitituto di Belle Arti di Urbino, e in genere i pittori naturalisti dell’epoca, ma che certamente avrebbe potuto crescere e collocarsi nel complesso movimento di trasformazione e ed evoluzione verso modi e linguaggi più marcatamente novecenteschi, data anche la conoscenza di autori di rilievo con i quali si era formato nella scuola urbinate. Ma la sorte gli è stata avversa e le sue opere, divise tra vari discendenti, forse alcune anche perdute, e quelle che non fece in tempo a creare, sono destinate all’oblio.
Qui di seguito la trascrizione della corrispondenza 1915-1916:
[Lettera su carta timbrata in rosso del 12 dicembre 1915]
*Casa del Soldato*
< Medicina > 15.12.1915
Carissimi Genitore,
Ieri ò ricevuto vostre notizie, e non / ò voluto rispondervi subito, perché aspettavo / lettera dal cugino Antonio e da Peppe. Difatti / oggi le ò ricevute entrambe. Peppe non / mi dice nulla di concreto, però dice che cercherà / di fare tutto quello che è possibile.
Antonio scrive che da persona competente / à saputo che un richiamato può all’atto della / presentazione, cioè prima d’essere assegnato ad un corpo qualunque, manifestare le proprie / inclinazioni e requisiti a fine d’essere / assegnato in qualche corpo adatto.
Questo però io l’avevo fatto con quella domanda / d’essere ammesso al genio telegrafisti, / ed al distretto di Pesaro, quando io mi presentai, / già era nota; non comprendo quindi come / essa non sia stata accettata.
Antonio, presentemente, dice sia difficile / ottenere dei cambi e nemmeno à mezzi / e facoltà per occuparsi. Però mi consiglia /
rivolgermi all’Autorità Militare competente / per mettere in rilievo le mie qualità e / chiedere quindi di essere ammesso ad un / Ufficio o Corpo meglio rispondenti alla / mia persona. Questo non mancherò / di farlo, ma come mi diceva domenica / scorsa Igilio (?), che venne a trovarmi, / come avrai veduto dalle cartoline, / fino a che non avrò finito di fare / le istruzioni è / impossibile ottenere un cambiamento. / Non so se ancora avete ricevuto il pacco, / ma esso fu spedito da quest’ufficio per / posta in forte assegnato (ò pagato io 60 cent.). / Forse avrà tardato a partire qualche / giorno, perché la posta non ne riceveva / che 25 al giorno ed io non sono stato / uno dei primi a consegnarlo. Esso conteneva / i panni meno il gilè, il cappello che forse avrà / bisogno di essere mandato dal capellaio ed una matassa di lana per i guanti.
Questi, avendo trovata una buona occasione, /
li ò comprati, quindi per i nuovi che / se volete mi farete lostesso, non occorre più / tanta premura. Il pacco quindi man- / datelo. In esso se volete aggiungere / qualche altra cosa utile, magari / anche un formaggio (che non so se si potrebbe) fino a non oltrepassare / il peso, ne avrei piacere.
Io seguito a star bene e la vita mi- / litare non mi è più faticosa.
A Natale sarà difficile ottenere / una licenza per venire ad Auditore. Su questo vi avviserò.
È suonata la ritirata e bisogna / che tralasci.
Tanti saluti a tutti gli amici /
Ed a voi tutti un bacio ed un / abbraccio dal vostro / aff. Figlio Carlo
[Cartolina postale del 14 marzo 1916]
Al Signor
Barbieri Dottor Luigi
e famiglia
Prov. Pesaro per / Auditore
Bologna 14 – 3 – 1916
Cari genitori,
Oggi all’una dopo pranzo/ siamo partiti da Medicina e verso / le due e mezzo siamo giunti quì / a Bologna ove speriamo rimarremo / diverso tempo. Siamo alla Caserma / Cialdini, alla 6a Compagnia di / Complemento. Prima di partire da / Medicina ò cercato, se era possibile, / rimanere, rimanendo così alla 5° / Compagnia come aggregato assieme / alle nuove reclute dell’84 e 85 arrivate / questa mattina alle 9½; ma fu inutile. Il Capitano, mi à fir- / mato una dichiarazione che sono / stato in fureria, ma chissà se mi / conterà a nulla. Sarà difficilissimo. / Presto scriverò più a lungo. Ò sapu[to] / dal giornale che Silvio è stato / destinato al 121a fanteria e / che sabato dovrà trovarsi / alla sede del suo reggimento. / Desidererà sapere dove anderà / e quando passerà quì a Bologna. / Saluti a tutti gli amici; / Io sto bene e così spero di voi tutti /
Tanti baci ed abbracci / a tutti dal vostro aff.mo fratello e figlio Carlo
[Lettera del 3 maggio 1916]
Bologna, 3 maggio 1916
Car.mi gentori
Desideroso di vostre notizie, / che ancora non ò avuto quì a Bologna, / vi mando le mie che sono sempre / buone, come lo è sempre lo stato di / mia salute. Però ciò che potrà avve- / nire è sempre incerto, quantunque si speri / sempre di rimanere quì molto tempo. / Come già vi avevo detto, siamo rientrati / alla sede del nostro reggimento, per fare / del servizio territoriale. Ogni giorno / monta un picchetto armato ordinario / con 50 uomini e occorre stare sempre / pronti in caserma per qualunque / cosa potesse accadere. Poi occorre montare / di guardia, alla caserma, alla polveriera, / alla veterinaria, alla Clinica Oculistica /
Ecc e spesso di picchetto armati per qualche / soldato deceduto. Io ancora non ne ò / fatti di questi servizi e forse non ne / farò per il momento, poiché sono / allievo caporale e perché comando / una squadra di soldati non istrui- / ti ancora, e per conseguenza non / capaci di fare questi servizi.
Il motivo che questi soldati non sono / istruiti, è perché sono quasi tutti usciti / da poco dall’ospedale e sono si tutte / le classi. Ci sono dell’84 e 85 di 3a, / dell’86 e 87 pure di 3a e della / mia classe. Come vedete, la mia / compagnia, raccoglie per così dire / gli scarti di tutte le altre.
Non saprei però, se ciò potrà influire / o no sul mio avvenire.
Non so se sapete nulla del nuovo / concorso per Ufficiali di Complemento, /
che comincia il 16 Giugno e termina il / 15 Settembre. Ora, è compreso anche il mio / titolo, fra quelli sufficienti per essere am-/ messi al concorso. Io ancora non ò / deciso nulla e non farò che quanto mi / direte voialtri. Però considerando che / fino il mese di Ottobre, non si / andrebbe al fronte, mi sembrerebbe propizia / questa occasione. A quella volta, se / anche le cose non saranno cambiate / totalmente, sarà certamente passato / lo sforzo massimo, la maggiore atti-/ vità guerresca, che non può mancare quest’estate.
Ò già avvertito anche a Peppe e Silvio / di questa cosa e attendo un loro consiglio. / Rispondetemi subito e ditemi francamente / qual’è il vostro desiderio: Se mai / vi scriverò per i documenti, che pochi / ne occorrono. Per il certificato penale pensano /
loro, quindi non occorre che il certificato / di nascita, che c’è, quello di buona / condotta e moralità e il foglio di congedo / illimitato che pure c’è.
Tutto, s’intende, unito ai documenti di / studio e alle domande.
Il tempo per presentarli scade al / 1° Giugno.
Baciandovi e salutandovi tutti /
di cuore vi dico vostro aff. / Carlo
[Cartolina postale del 6 maggio 1916]
Al Signor
Barbieri Dott. Luigi
e famiglia
Pesaro per Auditore
Bologna, 6 maggio 1916
Car.mi Genitori, / Rispondo subito alla vostra lettera / ricevuta questa mattina. Ò parlato col mio tenente / e mi ha detto che io sebbene sia ora con delle reclute, posso partire lostesso da un momento all’altro / essendo già il mio nome compreso fra quelli / istruiti. Un altro tenente dell’ufficio matricola / mi à fatto sapere che al termine della guerra / sarei congedato lostesso. Quindi ò deciso di / fare questo concorso. Dei titoli di studio è suffi- /ciente uno dei due, quindi se non è possibile / in pochi giorni, procurarli tutti e due, man- / datemene uno solo, ossia o il diploma di abi- / litazione o la licenza di pittura. Dei documenti / mi occorre il certificato di nascita, legalizzato / dal Presidente del Tribunale civile, il certificato / di moralità e buona condotta, rilasciato dal / Sindaco, vidimato dal Prefetto o Sottoprefetto e / non anteriore a 50 giorni. Ti dicevo del foglio / di congedo illimitato, ma quello non l’ò più, / perché lo presentai al distretto. Altro non occorre. / Ancora c’è tempo, quindi non occorre troppa fretta. / Anche Silvio mi à risposto ieri, e mi à consigliato / a tentare il concorso. Peppe mi à detto pure / lui facessi come credevo meglio, trovandomi / io nell’ambiente militare e quindi più al /
corrente. Ò già passata la visita medica e sono / stato dichiarato idoneo a fare l’ufficiale. Sono / anche stato all’ufficio matricola per vedere se / sul mio foglio matricolare risultasse la / dichiarazione che mi fecero a Pesaro di abili- / tà ai servizi sedentari, ma non vi è scritto nulla, / e sono perciò abile al servizio di guerra. / Allora avrei fatto a meno di tentare questo / concorso. I documenti li manderete al solito / indirizzo, ma siccome la compagnia diventerà / la prima (tale era prima e ciò non à signifi- / cato alcuno) aggiungete – Caserma Cialdini – / Così se anche il cambiamento sarà avvenuto / arriverà bene lostesso perché quì non vi / siamo che noi. /
Da Sassocorvaro non ò avuto nessuna risposta / anche alla 2a lettera – Saluti / e baci a tutti. Vostro figlio Carlo
[Lettera su carta intestata in azzurro dell’11 maggio 1916]
CASA DEL SOLDATO
BOLOGNA Li 11 – Maggio 1916
Car.mi Genitori,
Rispondo subito alla tua / nuova cartolina di ieri l’altro / e nuovamente ti faccio sapere che / avrei piacere mi mandassi tutti / e due i miei documenti di Studio. / Come sai c’è tempo fino al / 1° Giugno per presentare i / documenti, quindi credo si possa / riavere per detto giorno quelli / che sono a Roma. Farai te se / vuoi richiedere quelli che sono alle Ferro- / vie oppure quelli che sono al / Ministero. Non sarebbe meglio / fare una nuova copia autentica / dal notaio del diploma di insegna- /
Mento e mandarmi l’originale dell’altro? / Questa nuova copia costerà un poco, ma / anche fare venire i documenti da / Roma (cosa che poi richiederà / molto più tempo) si spenderà lo stesso. Il documento di abilitazione / è migliore dell’altro, quindi ò piacere / che questi non manchi.
Insomma fa come meglio si può / e che siano tutti e due originali, / o che siano le copie, cerca di spedir- / meli tutti e due, che sarà maggiore / la probabilità di riuscire.
Oggi stesso ò ricevuto il denaro da / Sassocorvaro e mi scrivono che / gli debba mandare una ricevuta / con marca da bollo da 0,10 da unirsi / al mandato per discarico. /
Io non sono troppo pratico della / cosa e non so se farò bene / a mandargliela. Perciò l’accludo / in questa lettera. Non la scrivo però, / solo ti dirò come si dovrebbe fare, / purché questa annulli il mandato, / ovvero non valga per una seconda / riscossione:
Io sottoscritto, dichiaro di aver ricevuto / dal Sig. Dominici Giuseppe, esattore / amministrazione Massaioli, la / somma di £. 100 in acconto / mio stipendio, come da manda- / to in mio favore …. /
in data 19 aprile 1916. / Prof. Barbieri Carlo
N.B. Credo che mettendoci il numero e / la data, questa ed il mandato siano una sola / cosa. La data così era sul mandato, ma il / N° non lo conosco. Lo farei mettere a / Sassocorvaro quando manderai su la ricevuta, se / esso occorre.
Tanti saluti e baci a tutti e / attendendo un riscontro mi firmo / con affetto figlio / Carlo/
Il vaglia era indirizzato alla 1a Comp.a / e non alla 6a.
[Cartolina postale del 2 agosto 1916]
(Marche)
Al Sig. Barbieri Dott. Luigi
e famiglia
Pr. Pesaro per / Auditore
Cuneo, 2 – 8 – 1916
Car.mi Genitori
Ancora mi / trovo alla 9a Comp.a / di Compl.to del 33° Fante- / ria (Caserma Leutrum) / ove per adesso / siamo passati effettivi. / La nostra sezione mitraglieri / si formerà fra una decina di / giorni e per adesso ci faranno / fare un po’ di istruzioni con un’al- / tra, qui residente. Credo domani si / comincierà a fare qualche cosa. / Oggi siamo andati alla stura a lava- / re qualche po di biancheria ed io / ò fatto un bel bagno. Però l’acqua / è tanto ghiaccia che non ci si può / stare specie in mezzo alla corrente. / Finora sono contento di questa nuova / residenza, quantunque per la maggiore / lontananza da voi, maggiormente il mio pensiero sia a voi rivolto. / Cuneo è una cittadina molto bella / con una buon’aria ed uno splendido / panorama. È situata sopra un piccolo / altopiano e quasi tutt’attorno è circon- / data da alte montagne, in parte ne- / vose e benissimo spicca tra queste il monte / Cenisio. Ansioso di vostre nuove, vi saluto e / vi bacio affettuosamente. Vostro figlio Carlo
Carlo Inzerillo
Pronipote del pittore
Summary description of items
Fotografie e riproduzioni, corrispondenza 1915-1916 e trascrizione delle lettere e cartoline postali, documenti pubblici tessera,
Transcription status
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- ID
- 5716
- Number of items
- 28
- Person
- Carlo Barbieri
Born: November 30, -0001 in Auditore
Died: March 5, 1917 in Auditore
- Origin date
- December 12, 1915 – March 5, 1917
- Language
- Italiano
- Keywords
- Recruitment and Conscription, Trench Life
- Front
- Italian Front
- Location
- Auditore
- Contributor
- Carlo Inzerillo e nipoti del pittore