La vicenda di Giovanni de Peppo, item 15

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col Comando di Gruppo è già rotta.- Invio subito gli stendifili pel

riattamento e mando un portaordini al centralino dell'osservatorio

di raggruppamento, poco discosto dalla mia posizione, perché per

mezzo di esso possa avere notizie ed ordini: contemporaneamente

ricevo dalla 72a batteria assedio, poco lontano da me, un ordine fir-

mato dal Ten. Montagna in cui mi dice al nome del Maggiore di battere

subito le posizioni del nemico di Colletta Sleme - Merzli e di fare di mia

iniziativa, regolandomi a seconda lo svolgersi dell'azione nel caso deb-

ba rimanere isolato, senza comunicazione alcuna.- Apro immedia-

tamente il fuoco con solo due pezzi sui trinceramenti della Colletta

e giudicando opportuno precludere al nemico l'eventuale passaggio

alla nostra prima linea, batto con gli altri tre pezzi in zona anti-

stante, con tiri a ventaglio.- Intanto il cielo bello fino a poco prima

va rapidamente coprendosi di nuvole ed una nebbia densa e pesante, im-

provvisamente formatasi sull'Isonzo, comincia a sollevarsi: le condi-

zioni di visibilità incominciano ad essere compromesse e ben presto

diventano pessime: la nebbia oramai ha avvolto tutto, non si vede più

a distanza di 5-6 metri: una pioggerella ininterrotta comincia

a venir giù fitta e sottile.- Il bombardamento intanto continua

sempre intenso e qualche proietto è anche scoppiato a poca distanza

dalla batteria e molte scheggie di proietti volano nella zona dei pezzi

Alle 6 cessa istantaneamente la musica.- che significa ciò?

Quali sono le intenzioni del nemico?- E' una sosta, una rinunzia?

Che non voglia più attaccare impressionato dalle condizioni poco fa-

vorevoli di visibilità? Che voglia rimandare l'azione già iniziata?

I minuti passano insopportabili, gonfi di attesa: non un rombo di

cannone, non un sibilo di una fucilata: la calma macera

l'aria, carica i petti di insopportabili pesi! Nell'ansia, nel silen-

zio passano interminabili dieci, venti minuti, forse un'ora, non lo so!

e poi, daccapo, improvvisamente ricomincia la musica infernale

più terribile che mai questa volta: è un uragano di mitra

glie, spaventose canzoni di cannoni. E' la terribile orchestra

della battaglia con tutti i suoi infernali strumenti di guerra e

davvero pare che venga cantata la canzone della morte.- 

Sono ora entrate in azione anche le grosse bombarde ed i gros-

si calibri: i laceranti scoppi fanno tremare la terra, che pare

si schianti: il bombardamento è imponente, spaventoso: non 

c'è metro quadrato di terreno che non sia battuto.- E' uno spet-

tacolo che mette i brividi, sono impressioni inenarrabili! (povera

mia penna che hai la pretesa di descrivere quei momenti!) La

pioggerella continua, la nebbia si fa sempre più densa, si può

tagliare a fette, non si vede ad un metro di distanza e ciò rende

ancora più impressionante la grandezza della fatale ora che si

attraversa.- Anche io che avevo sospeso momentaneamente

il fuoco; riprendo il mio tiro, continuando a battere i bersagli 

di prima: le comunicazioni telefoniche sono sempre interrotte


due esploratori, mandati uno al Comdo di Gruppo ed uno al Comdo di Rag-

gruppamento, per attingere notizie sulla situazione, non fanno ancora

ritorno. Il mio posto d'osservazione è inutile perché, a causa del-

la nebbia, non si vede niente ed è diventato oramai anche pericoloso, 

quasi allo scoperto qual'è: infiniti colpi scoppiano sulla batteria

e scheggie volano, frullando, in tutti i sensi.- Evidentemente sono

state molto bene individuate le postazioni delle nostre batterie, in segui-

to a ricognizioni d'aeroplani nei giorni scorsi: ogni bocca da fuoco, 

ogni deposito, ogni trincea, ogni camminamento, ogni baraccamento

è certamente noto al nemico: il piano d'attacco dell'artiglieria

è fissato in tutte le sue particolarità: è una gigantesca, impo-

nente preparazione di fuoco.- Il tiro sulla mia batteria, come

certamente anche sulle altre, è aggiustatissimo e micidiale.- Ad evi-

tare perdite umane sono costretto ad ordinare il fuoco a raffiche, in

modo che i serventi siano meno esposti, ricorrendo di tanto in tanto

al riparo dietro i ricoveri.- Tre sono le batterie nemiche di me

dio calibro che hanno concentrato il fuoco sulla mia, da tre direzioni

differenti: sul fianco sinistro di Monte Rosso una batteria da 152;

di fronte, dal rovescio dello Sleme (Sleme Planina) una da 100; e sul

fianco destro di Quota 428 di Tolmino (Monte Castello) una da 105.

E' una successione ininterrotta di formidabili scoppi di proietti a 

pochi metri dalle piazzuole, dai ricoveri, dalle riservette. La zona

centrata dai pezzi è tutta sconvolta, il terreno è già pieno di buche e di

scheggie, gli alberi sono sfrondati, molti spezzati o schiantati; i ripari

dei pezzi - di poca consistenza - sono in parte crollati: un ricovero 

è preso in pieno ma, per fortuna, in quel momento non c'era nes-

suno dentro; quello in cui mi trovo io è sfiorato da altro pro-

ietto che vi scoppia quasi sopra: una scheggia entra dentro: 

un soldato che è al mio fianco è ferito alla testa: per fortuna

ha l'elmetto e la ferita è leggiera, come leggiera è anche quella 

di un altro soldato che è toccato di striscio da una pallottola 

di sprapnels.- Tutti i ricoveri, assai deboli, improvvisati per

mancanza di tempo e di materiale e danno solo un'illu-

sione - diciamo così - morale, tremano ad ogni scoppio di gra-

nata vicina e pare che vogliano crollare: è un vero miracolo

che nessun altro, fino a quel momento, sia rimasto ferito

o peggio.- L'aria già pesante di nebbia è satura di polvere:

dappertutto un puzzo acre di esplosivi: il fumo si confonde

con la nebbia - fittissima oramai - avvolgendo ogni cosa e

dando un senso di oppressione.- I miei bravi soldatini quasi

tutti del '98, che per la prima volta si trovano esposti ad

un fuoco così infernale, hanno fatto l'orecchio ai terribili

scoppi, hanno preso confidenza con gli stridenti fischi che

lacerano l'aria: qualcuno resta magari un momento muto, 

con l'animo sospeso, all'arrivo dei più vicini e ci ride poi

quando il pericolo è passato: ognuno è al proprio posto, attento ai

comandi, tutto compreso della propria missione di combattente.-

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col Comando di Gruppo è già rotta.- Invio subito gli stendifili pel

riattamento e mando un portaordini al centralino dell'osservatorio

di raggruppamento, poco discosto dalla mia posizione, perché per

mezzo di esso possa avere notizie ed ordini: contemporaneamente

ricevo dalla 72a batteria assedio, poco lontano da me, un ordine fir-

mato dal Ten. Montagna in cui mi dice al nome del Maggiore di battere

subito le posizioni del nemico di Colletta Sleme - Merzli e di fare di mia

iniziativa, regolandomi a seconda lo svolgersi dell'azione nel caso deb-

ba rimanere isolato, senza comunicazione alcuna.- Apro immedia-

tamente il fuoco con solo due pezzi sui trinceramenti della Colletta

e giudicando opportuno precludere al nemico l'eventuale passaggio

alla nostra prima linea, batto con gli altri tre pezzi in zona anti-

stante, con tiri a ventaglio.- Intanto il cielo bello fino a poco prima

va rapidamente coprendosi di nuvole ed una nebbia densa e pesante, im-

provvisamente formatasi sull'Isonzo, comincia a sollevarsi: le condi-

zioni di visibilità incominciano ad essere compromesse e ben presto

diventano pessime: la nebbia oramai ha avvolto tutto, non si vede più

a distanza di 5-6 metri: una pioggerella ininterrotta comincia

a venir giù fitta e sottile.- Il bombardamento intanto continua

sempre intenso e qualche proietto è anche scoppiato a poca distanza

dalla batteria e molte scheggie di proietti volano nella zona dei pezzi

Alle 6 cessa istantaneamente la musica.- che significa ciò?

Quali sono le intenzioni del nemico?- E' una sosta, una rinunzia?

Che non voglia più attaccare impressionato dalle condizioni poco fa-

vorevoli di visibilità? Che voglia rimandare l'azione già iniziata?

I minuti passano insopportabili, gonfi di attesa: non un rombo di

cannone, non un sibilo di una fucilata: la calma macera

l'aria, carica i petti di insopportabili pesi! Nell'ansia, nel silen-

zio passano interminabili dieci, venti minuti, forse un'ora, non lo so!

e poi, daccapo, improvvisamente ricomincia la musica infernale

più terribile che mai questa volta: è un uragano di mitra

glie, spaventose canzoni di cannoni. E' la terribile orchestra

della battaglia con tutti i suoi infernali strumenti di guerra e

davvero pare che venga cantata la canzone della morte.- 

Sono ora entrate in azione anche le grosse bombarde ed i gros-

si calibri: i laceranti scoppi fanno tremare la terra, che pare

si schianti: il bombardamento è imponente, spaventoso: non 

c'è metro quadrato di terreno che non sia battuto.- E' uno spet-

tacolo che mette i brividi, sono impressioni inenarrabili! (povera

mia penna che hai la pretesa di descrivere quei momenti!) La

pioggerella continua, la nebbia si fa sempre più densa, si può

tagliare a fette, non si vede ad un metro di distanza e ciò rende

ancora più impressionante la grandezza della fatale ora che si

attraversa.- Anche io che avevo sospeso momentaneamente

il fuoco; riprendo il mio tiro, continuando a battere i bersagli 

di prima: le comunicazioni telefoniche sono sempre interrotte


due esploratori, mandati uno al Comdo di Gruppo ed uno al Comdo di Rag-

gruppamento, per attingere notizie sulla situazione, non fanno ancora

ritorno. Il mio posto d'osservazione è inutile perché, a causa del-

la nebbia, non si vede niente ed è diventato oramai anche pericoloso, 

quasi allo scoperto qual'è: infiniti colpi scoppiano sulla batteria

e scheggie volano, frullando, in tutti i sensi.- Evidentemente sono

state molto bene individuate le postazioni delle nostre batterie, in segui-

to a ricognizioni d'aeroplani nei giorni scorsi: ogni bocca da fuoco, 

ogni deposito, ogni trincea, ogni camminamento, ogni baraccamento

è certamente noto al nemico: il piano d'attacco dell'artiglieria

è fissato in tutte le sue particolarità: è una gigantesca, impo-

nente preparazione di fuoco.- Il tiro sulla mia batteria, come

certamente anche sulle altre, è aggiustatissimo e micidiale.- Ad evi-

tare perdite umane sono costretto ad ordinare il fuoco a raffiche, in

modo che i serventi siano meno esposti, ricorrendo di tanto in tanto

al riparo dietro i ricoveri.- Tre sono le batterie nemiche di me

dio calibro che hanno concentrato il fuoco sulla mia, da tre direzioni

differenti: sul fianco sinistro di Monte Rosso una batteria da 152;

di fronte, dal rovescio dello Sleme (Sleme Planina) una da 100; e sul

fianco destro di Quota 428 di Tolmino (Monte Castello) una da 105.

E' una successione ininterrotta di formidabili scoppi di proietti a 

pochi metri dalle piazzuole, dai ricoveri, dalle riservette. La zona

centrata dai pezzi è tutta sconvolta, il terreno è già pieno di buche e di

scheggie, gli alberi sono sfrondati, molti spezzati o schiantati; i ripari

dei pezzi - di poca consistenza - sono in parte crollati: un ricovero 

è preso in pieno ma, per fortuna, in quel momento non c'era nes-

suno dentro; quello in cui mi trovo io è sfiorato da altro pro-

ietto che vi scoppia quasi sopra: una scheggia entra dentro: 

un soldato che è al mio fianco è ferito alla testa: per fortuna

ha l'elmetto e la ferita è leggiera, come leggiera è anche quella 

di un altro soldato che è toccato di striscio da una pallottola 

di sprapnels.- Tutti i ricoveri, assai deboli, improvvisati per

mancanza di tempo e di materiale e danno solo un'illu-

sione - diciamo così - morale, tremano ad ogni scoppio di gra-

nata vicina e pare che vogliano crollare: è un vero miracolo

che nessun altro, fino a quel momento, sia rimasto ferito

o peggio.- L'aria già pesante di nebbia è satura di polvere:

dappertutto un puzzo acre di esplosivi: il fumo si confonde

con la nebbia - fittissima oramai - avvolgendo ogni cosa e

dando un senso di oppressione.- I miei bravi soldatini quasi

tutti del '98, che per la prima volta si trovano esposti ad

un fuoco così infernale, hanno fatto l'orecchio ai terribili

scoppi, hanno preso confidenza con gli stridenti fischi che

lacerano l'aria: qualcuno resta magari un momento muto, 

con l'animo sospeso, all'arrivo dei più vicini e ci ride poi

quando il pericolo è passato: ognuno è al proprio posto, attento ai

comandi, tutto compreso della propria missione di combattente.-


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  • June 9, 2017 15:23:00 Stefania Biron

    col Comando di Gruppo è già rotta.- Invio subito gli stendifili pel

    riattamento e mando un portaordini al centralino dell'osservatorio

    di raggruppamento, poco discosto dalla mia posizione, perché per

    mezzo di esso possa avere notizie ed ordini: contemporaneamente

    ricevo dalla 72a batteria assedio, poco lontano da me, un ordine fir-

    mato dal Ten. Montagna in cui mi dice al nome del Maggiore di battere

    subito le posizioni del nemico di Colletta Sleme - Merzli e di fare di mia

    iniziativa, regolandomi a seconda lo svolgersi dell'azione nel caso deb-

    ba rimanere isolato, senza comunicazione alcuna.- Apro immedia-

    tamente il fuoco con solo due pezzi sui trinceramenti della Colletta

    e giudicando opportuno precludere al nemico l'eventuale passaggio

    alla nostra prima linea, batto con gli altri tre pezzi in zona anti-

    stante, con tiri a ventaglio.- Intanto il cielo bello fino a poco prima

    va rapidamente coprendosi di nuvole ed una nebbia densa e pesante, im-

    provvisamente formatasi sull'Isonzo, comincia a sollevarsi: le condi-

    zioni di visibilità incominciano ad essere compromesse e ben presto

    diventano pessime: la nebbia oramai ha avvolto tutto, non si vede più

    a distanza di 5-6 metri: una pioggerella ininterrotta comincia

    a venir giù fitta e sottile.- Il bombardamento intanto continua

    sempre intenso e qualche proietto è anche scoppiato a poca distanza

    dalla batteria e molte scheggie di proietti volano nella zona dei pezzi

    Alle 6 cessa istantaneamente la musica.- che significa ciò?

    Quali sono le intenzioni del nemico?- E' una sosta, una rinunzia?

    Che non voglia più attaccare impressionato dalle condizioni poco fa-

    vorevoli di visibilità? Che voglia rimandare l'azione già iniziata?

    I minuti passano insopportabili, gonfi di attesa: non un rombo di

    cannone, non un sibilo di una fucilata: la calma macera

    l'aria, carica i petti di insopportabili pesi! Nell'ansia, nel silen-

    zio passano interminabili dieci, venti minuti, forse un'ora, non lo so!

    e poi, daccapo, improvvisamente ricomincia la musica infernale

    più terribile che mai questa volta: è un uragano di mitra

    glie, spaventose canzoni di cannoni. E' la terribile orchestra

    della battaglia con tutti i suoi infernali strumenti di guerra e

    davvero pare che venga cantata la canzone della morte.- 

    Sono ora entrate in azione anche le grosse bombarde ed i gros-

    si calibri: i laceranti scoppi fanno tremare la terra, che pare

    si schianti: il bombardamento è imponente, spaventoso: non 

    c'è metro quadrato di terreno che non sia battuto.- E' uno spet-

    tacolo che mette i brividi, sono impressioni inenarrabili! (povera

    mia penna che hai la pretesa di descrivere quei momenti!) La

    pioggerella continua, la nebbia si fa sempre più densa, si può

    tagliare a fette, non si vede ad un metro di distanza e ciò rende

    ancora più impressionante la grandezza della fatale ora che si

    attraversa.- Anche io che avevo sospeso momentaneamente

    il fuoco; riprendo il mio tiro, continuando a battere i bersagli 

    di prima: le comunicazioni telefoniche sono sempre interrotte


    due esploratori, mandati uno al Comdo di Gruppo ed uno al Comdo di Rag-

    gruppamento, per attingere notizie sulla situazione, non fanno ancora

    ritorno. Il mio posto d'osservazione è inutile perché, a causa del-

    la nebbia, non si vede niente ed è diventato oramai anche pericoloso, 

    quasi allo scoperto qual'è: infiniti colpi scoppiano sulla batteria

    e scheggie volano, frullando, in tutti i sensi.- Evidentemente sono

    state molto bene individuate le postazioni delle nostre batterie, in segui-

    to a ricognizioni d'aeroplani nei giorni scorsi: ogni bocca da fuoco, 

    ogni deposito, ogni trincea, ogni camminamento, ogni baraccamento

    è certamente noto al nemico: il piano d'attacco dell'artiglieria

    è fissato in tutte le sue particolarità: è una gigantesca, impo-

    nente preparazione di fuoco.- Il tiro sulla mia batteria, come

    certamente anche sulle altre, è aggiustatissimo e micidiale.- Ad evi-

    tare perdite umane sono costretto ad ordinare il fuoco a raffiche, in

    modo che i serventi siano meno esposti, ricorrendo di tanto in tanto

    al riparo dietro i ricoveri.- Tre sono le batterie nemiche di me

    dio calibro che hanno concentrato il fuoco sulla mia, da tre direzioni

    differenti: sul fianco sinistro di Monte Rosso una batteria da 152;

    di fronte, dal rovescio dello Sleme (Sleme Planina) una da 100; e sul

    fianco destro di Quota 428 di Tolmino (Monte Castello) una da 105.

    E' una successione ininterrotta di formidabili scoppi di proietti a 

    pochi metri dalle piazzuole, dai ricoveri, dalle riservette. La zona

    centrata dai pezzi è tutta sconvolta, il terreno è già pieno di buche e di

    scheggie, gli alberi sono sfrondati, molti spezzati o schiantati; i ripari

    dei pezzi - di poca consistenza - sono in parte crollati: un ricovero 

    è preso in pieno ma, per fortuna, in quel momento non c'era nes-

    suno dentro; quello in cui mi trovo io è sfiorato da altro pro-

    ietto che vi scoppia quasi sopra: una scheggia entra dentro: 

    un soldato che è al mio fianco è ferito alla testa: per fortuna

    ha l'elmetto e la ferita è leggiera, come leggiera è anche quella 

    di un altro soldato che è toccato di striscio da una pallottola 

    di sprapnels.- Tutti i ricoveri, assai deboli, improvvisati per

    mancanza di tempo e di materiale e danno solo un'illu-

    sione - diciamo così - morale, tremano ad ogni scoppio di gra-

    nata vicina e pare che vogliano crollare: è un vero miracolo

    che nessun altro, fino a quel momento, sia rimasto ferito

    o peggio.- L'aria già pesante di nebbia è satura di polvere:

    dappertutto un puzzo acre di esplosivi: il fumo si confonde

    con la nebbia - fittissima oramai - avvolgendo ogni cosa e

    dando un senso di oppressione.- I miei bravi soldatini quasi

    tutti del '98, che per la prima volta si trovano esposti ad

    un fuoco così infernale, hanno fatto l'orecchio ai terribili

    scoppi, hanno preso confidenza con gli stridenti fischi che

    lacerano l'aria: qualcuno resta magari un momento muto, 

    con l'animo sospeso, all'arrivo dei più vicini e ci ride poi

    quando il pericolo è passato: ognuno è al proprio posto, attento ai

    comandi, tutto compreso della propria missione di combattente.-


  • June 9, 2017 15:22:33 Stefania Biron

    col Comando di Gruppo è già rotta.- Invio subito gli stendifili pel

    riattamento e mando un portaordini al centralino dell'osservatorio

    di raggruppamento, poco discosto dalla mia posizione, perché per

    mezzo di esso possa avere notizie ed ordini: contemporaneamente

    ricevo dalla 72a batteria assedio, poco lontano da me, un ordine fir-

    mato dal Ten. Montagna in cui mi dice al nome del Maggiore di battere

    subito le posizioni del nemico di Colletta Sleme - Merzli e di fare di mia

    iniziativa, regolandomi a seconda lo svolgersi dell'azione nel caso deb-

    ba rimanere isolato, senza comunicazione alcuna.- Apro immedia-

    tamente il fuoco con solo due pezzi sui trinceramenti della Colletta

    e giudicando opportuno precludere al nemico l'eventuale passaggio

    alla nostra prima linea, batto con gli altri tre pezzi in zona anti-

    stante, con tiri a ventaglio.- Intanto il cielo bello fino a poco prima

    va rapidamente coprendosi di nuvole ed una nebbia densa e pesante, im-

    provvisamente formatasi sull'Isonzo, comincia a sollevarsi: le condi-

    zioni di visibilità incominciano ad essere compromesse e ben presto

    diventano pessime: la nebbia oramai ha avvolto tutto, non si vede più

    a distanza di 5-6 metri: una pioggerella ininterrotta comincia

    a venir giù fitta e sottile.- Il bombardamento intanto continua

    sempre intenso e qualche proietto è anche scoppiato a poca distanza

    dalla batteria e molte scheggie di proietti volano nella zona dei pezzi

    Alle 6 cessa istantaneamente la musica.- che significa ciò?

    Quali sono le intenzioni del nemico?- E' una sosta, una rinunzia?

    Che non voglia più attaccare impressionato dalle condizioni poco fa-

    vorevoli di visibilità? Che voglia rimandare l'azione già iniziata?

    I minuti passano insopportabili, gonfi di attesa: non un rombo di

    cannone, non un sibilo di una fucilata: la calma macera

    l'aria, carica i petti di insopportabili pesi! Nell'ansia, nel silen-

    zio passano interminabili dieci, venti minuti, forse un'ora, non lo so!

    e poi, daccapo, improvvisamente ricomincia la musica infernale

    più terribile che mai questa volta: è un uragano di mitra

    glie, spaventose canzoni di cannoni. E' la terribile orchestra

    della battaglia con tutti i suoi infernali strumenti di guerra e

    davvero pare che venga cantata la canzone della morte.- 

    Sono ora entrate in azione anche le grosse bombarde ed i gros-

    si calibri: i laceranti scoppi fanno tremare la terra, che pare

    si schianti: il bombardamento è imponente, spaventoso: non 

    c'è metro quadrato di terreno che non sia battuto.- E' uno spet-

    tacolo che mette i brividi, sono impressioni inenarrabili! (povera

    mia penna che hai la pretesa di descrivere quei momenti!) La

    pioggerella continua, la nebbia si fa sempre più densa, si può

    tagliare a fette, non si vede ad un metro di distanza e ciò rende

    ancora più impressionante la grandezza della fatale ora che si

    attraversa.- Anche io che avevo sospeso momentaneamente

    il fuoco; riprendo il mio tiro, continuando a battere i bersagli 

    di prima: le comunicazioni telefoniche sono sempre interrotte


    due esploratori, mandati uno al Comdo di Gruppo ed uno al Comdo di Rag-

    gruppamento, per attingere notizie sulla situazione, non fanno ancora

    ritorno. Il mio posto d'osservazione è inutile perché, a causa del-

    la nebbia, non si vede niente ed è diventato oramai anche pericoloso, 

    quasi allo scoperto qual'è: infiniti colpi scoppiano sulla batteria

    e scheggie volano, frullando, in tutti i sensi.- Evidentemente sono

    state molto bene individuate le postazioni delle nostre batterie, in segui-

    to a ricognizioni d'aeroplani nei giorni scorsi: ogni bocca da fuoco, 

    ogni deposito, ogni trincea, ogni camminamento, ogni baraccamento

    è certamente noto al nemico: il piano d'attacco dell'artiglieria

    è fissato in tutte le sue particolarità: è una gigantesca, impo-

    nente preparazione di fuoco.- Il tiro sulla mia batteria, come

    certamente anche sulle altre, è aggiustatissimo e micidiale.- Ad evi-

    tare perdite umane sono costretto ad ordinare il fuoco a raffiche, in

    modo che i serventi siano meno esposti, ricorrendo di tanto in tanto

    al riparo dietro i ricoveri.- Tre sono le batterie nemiche di me

    dio calibro che hanno concentrato il fuoco sulla mia, da tre direzioni

    differenti: sul fianco sinistro di Monte Rosso una batteria da 152;

    di fronte, dal rovescio dello Sleme (Sleme Planina) una da 100; e sul

    fianco destro di Quota 428 di Tolmino (Monte Castello) una da 105.

    E' una successione ininterrotta di formidabili scoppi di proietti a 

    pochi metri dalle piazzuole, dai ricoveri, dalle riservette. La zona

    centrata dai pezzi è tutta sconvolta, il terreno è già pieno di buche e di

    scheggie, gli alberi sono sfrondati, molti spezzati o schiantati; i ripari

    dei pezzi - di poca consistenza - sono in parte crollati: un ricovero 

    è preso in pieno ma, per fortuna, in quel momento non c'era nes-

    suno dentro; quello in cui mi trovo io è sfiorato da altro pro-

    ietto che vi scoppia quasi sopra: una scheggia entra dentro: 

    un soldato che è al mio fianco è ferito alla testa: per fortuna

    ha l'elmetto e la ferita è leggiera, come leggiera è anche quella 

    di un altro soldato che è toccato di striscio da una pallottola 

    di sprapnels.- Tutti i ricoveri, assai deboli, improvvisati per

    mancanza di tempo e di materiale e danno solo un'illu-

    sione - diciamo così - morale, tremano ad ogni scoppio di gra-

    nata vicina e pare che vogliano crollare: è un vero miracolo

    che nessun altro, fino a quel momento, sia rimasto ferito

    o peggio.- L'aria già pesante di nebbia è satura di polvere:

    dappertutto un puzzo acre di esplosivi: il fumo si confonde

    con la nebbia - fittissima oramai - avvolgendo ogni cosa e

    dando un senso di oppressione.- I miei bravi soldatini quasi

    tutti del '98, che per la prima volta si trovano esposti ad

    un fuoco così infernale, hanno fatto l'orecchio ai terribili

    scoppi, hanno preso confidenza con gli stridenti fischi che

    lacerano l'aria: qualcuno resta magari un momento muto, 

    con l'animo sospeso, all'arrivo dei più vicini e ci ride poi

    quando il pericolo è passato: ognuno è al proprio posto, attendo ai

    comandi, tutto compreso della propria missione di combattente.-


  • June 9, 2017 14:40:25 Stefania Biron

    col Comando di Gruppo è già rotta.- Invio subito gli stendifili pel

    riattamento e mando un portaordini al centralino dell'osservatorio

    di raggruppamento, poco discosto dalla mia posizione, perché per

    mezzo di esso possa avere notizie ed ordini: contemporaneamente

    ricevo dalla 72a batteria assedio, poco lontano da me, on ordine fir-

    mato dal Ten. Montagna in cui mi dice al nome del Maggiore di battere

    subito le posizioni del nemico di Colletta Sleme - Merzli e di fare di mia

    iniziativa, regolandomi a seconda lo svolgersi dell'azione nel caso deb-

    ba rimanere isolato, senza comunicazione alcuna.- Apro immedia-

    tamente il fuoco con solo due pezzi sui trinceramenti della Colletta

    e giudicando opportuno precludere al nemico l'eventuale passaggio

    alla nostra prima linea, batto con gli altri tre pezzi in zona anti-

    stante, con tiri a ventaglio.- Intanto il cielo bello fino a poco prima

    va rapidamente coprendosi di nuvole ed una nebbia densa e pesante, im-

    provvisamente formatasi sull'Isonzo, comincia a sollevarsi: le condi-

    zioni di visibilità incominciano ad essere compromesse e ben presto

    diventano pessime: la 


  • June 9, 2017 14:36:34 Stefania Biron

    col Comando di Gruppo è già rotta.- Invio subito gli stendifili pel

    riattamento e mando un portaordini al centralino dell'osservatorio

    di raggruppamento, poco discosto dalla mia posizione, perché per

    mezzo di esso possa avere notizie ed ordini: contemporaneamente

    ricevo dalla 72a batteria assedio, poco lontano da me, on ordine fir-

    mato dal Ten. Montagna in cui mi dice al nome del Maggiore di battere

    subito le posizioni del nemico di Colletta Sleme - Merzli e di fare di mia

    iniziativa, regolandomi a seconda lo svolgersi dell'azione nel caso deb-

    ba rimanere isolato, senza comunicazione alcuna.- Apro immedia-

    tamente il fuoco con solo due pezzi sui trinceramenti della Colletta


  • June 9, 2017 14:32:11 Stefania Biron

    col Comando di Gruppo è già rotta.- Invio subito gli stendifili pel

    riattamento e mando un portaordini al centralino dell'osservatorio

    di raggruppamento, poco discosto dalla mia posizione, perché per

    mezzo di esso possa avere notizie ed ordini: contemporaneamente

    ricevo dalla 72


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    Caporetto

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Location(s)
  • Story location Caporetto
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ID
5568 / 240046
Source
http://europeana1914-1918.eu/...
Contributor
Mario De Peppo
License
http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/


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  • Artillery
  • Military Punishment
  • Prisoners of War

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