La vicenda di Giovanni de Peppo, item 15
Transcription
Transcription history
-
col Comando di Gruppo è già rotta.- Invio subito gli stendifili pel
riattamento e mando un portaordini al centralino dell'osservatorio
di raggruppamento, poco discosto dalla mia posizione, perché per
mezzo di esso possa avere notizie ed ordini: contemporaneamente
ricevo dalla 72a batteria assedio, poco lontano da me, un ordine fir-
mato dal Ten. Montagna in cui mi dice al nome del Maggiore di battere
subito le posizioni del nemico di Colletta Sleme - Merzli e di fare di mia
iniziativa, regolandomi a seconda lo svolgersi dell'azione nel caso deb-
ba rimanere isolato, senza comunicazione alcuna.- Apro immedia-
tamente il fuoco con solo due pezzi sui trinceramenti della Colletta
e giudicando opportuno precludere al nemico l'eventuale passaggio
alla nostra prima linea, batto con gli altri tre pezzi in zona anti-
stante, con tiri a ventaglio.- Intanto il cielo bello fino a poco prima
va rapidamente coprendosi di nuvole ed una nebbia densa e pesante, im-
provvisamente formatasi sull'Isonzo, comincia a sollevarsi: le condi-
zioni di visibilità incominciano ad essere compromesse e ben presto
diventano pessime: la nebbia oramai ha avvolto tutto, non si vede più
a distanza di 5-6 metri: una pioggerella ininterrotta comincia
a venir giù fitta e sottile.- Il bombardamento intanto continua
sempre intenso e qualche proietto è anche scoppiato a poca distanza
dalla batteria e molte scheggie di proietti volano nella zona dei pezzi
Alle 6 cessa istantaneamente la musica.- che significa ciò?
Quali sono le intenzioni del nemico?- E' una sosta, una rinunzia?
Che non voglia più attaccare impressionato dalle condizioni poco fa-
vorevoli di visibilità? Che voglia rimandare l'azione già iniziata?
I minuti passano insopportabili, gonfi di attesa: non un rombo di
cannone, non un sibilo di una fucilata: la calma macera
l'aria, carica i petti di insopportabili pesi! Nell'ansia, nel silen-
zio passano interminabili dieci, venti minuti, forse un'ora, non lo so!
e poi, daccapo, improvvisamente ricomincia la musica infernale
più terribile che mai questa volta: è un uragano di mitra
glie, spaventose canzoni di cannoni. E' la terribile orchestra
della battaglia con tutti i suoi infernali strumenti di guerra e
davvero pare che venga cantata la canzone della morte.-
Sono ora entrate in azione anche le grosse bombarde ed i gros-
si calibri: i laceranti scoppi fanno tremare la terra, che pare
si schianti: il bombardamento è imponente, spaventoso: non
c'è metro quadrato di terreno che non sia battuto.- E' uno spet-
tacolo che mette i brividi, sono impressioni inenarrabili! (povera
mia penna che hai la pretesa di descrivere quei momenti!) La
pioggerella continua, la nebbia si fa sempre più densa, si può
tagliare a fette, non si vede ad un metro di distanza e ciò rende
ancora più impressionante la grandezza della fatale ora che si
attraversa.- Anche io che avevo sospeso momentaneamente
il fuoco; riprendo il mio tiro, continuando a battere i bersagli
di prima: le comunicazioni telefoniche sono sempre interrotte
due esploratori, mandati uno al Comdo di Gruppo ed uno al Comdo di Rag-
gruppamento, per attingere notizie sulla situazione, non fanno ancora
ritorno. Il mio posto d'osservazione è inutile perché, a causa del-
la nebbia, non si vede niente ed è diventato oramai anche pericoloso,
quasi allo scoperto qual'è: infiniti colpi scoppiano sulla batteria
e scheggie volano, frullando, in tutti i sensi.- Evidentemente sono
state molto bene individuate le postazioni delle nostre batterie, in segui-
to a ricognizioni d'aeroplani nei giorni scorsi: ogni bocca da fuoco,
ogni deposito, ogni trincea, ogni camminamento, ogni baraccamento
è certamente noto al nemico: il piano d'attacco dell'artiglieria
è fissato in tutte le sue particolarità: è una gigantesca, impo-
nente preparazione di fuoco.- Il tiro sulla mia batteria, come
certamente anche sulle altre, è aggiustatissimo e micidiale.- Ad evi-
tare perdite umane sono costretto ad ordinare il fuoco a raffiche, in
modo che i serventi siano meno esposti, ricorrendo di tanto in tanto
al riparo dietro i ricoveri.- Tre sono le batterie nemiche di me
dio calibro che hanno concentrato il fuoco sulla mia, da tre direzioni
differenti: sul fianco sinistro di Monte Rosso una batteria da 152;
di fronte, dal rovescio dello Sleme (Sleme Planina) una da 100; e sul
fianco destro di Quota 428 di Tolmino (Monte Castello) una da 105.
E' una successione ininterrotta di formidabili scoppi di proietti a
pochi metri dalle piazzuole, dai ricoveri, dalle riservette. La zona
centrata dai pezzi è tutta sconvolta, il terreno è già pieno di buche e di
scheggie, gli alberi sono sfrondati, molti spezzati o schiantati; i ripari
dei pezzi - di poca consistenza - sono in parte crollati: un ricovero
è preso in pieno ma, per fortuna, in quel momento non c'era nes-
suno dentro; quello in cui mi trovo io è sfiorato da altro pro-
ietto che vi scoppia quasi sopra: una scheggia entra dentro:
un soldato che è al mio fianco è ferito alla testa: per fortuna
ha l'elmetto e la ferita è leggiera, come leggiera è anche quella
di un altro soldato che è toccato di striscio da una pallottola
di sprapnels.- Tutti i ricoveri, assai deboli, improvvisati per
mancanza di tempo e di materiale e danno solo un'illu-
sione - diciamo così - morale, tremano ad ogni scoppio di gra-
nata vicina e pare che vogliano crollare: è un vero miracolo
che nessun altro, fino a quel momento, sia rimasto ferito
o peggio.- L'aria già pesante di nebbia è satura di polvere:
dappertutto un puzzo acre di esplosivi: il fumo si confonde
con la nebbia - fittissima oramai - avvolgendo ogni cosa e
dando un senso di oppressione.- I miei bravi soldatini quasi
tutti del '98, che per la prima volta si trovano esposti ad
un fuoco così infernale, hanno fatto l'orecchio ai terribili
scoppi, hanno preso confidenza con gli stridenti fischi che
lacerano l'aria: qualcuno resta magari un momento muto,
con l'animo sospeso, all'arrivo dei più vicini e ci ride poi
quando il pericolo è passato: ognuno è al proprio posto, attento ai
comandi, tutto compreso della propria missione di combattente.-
-
col Comando di Gruppo è già rotta.- Invio subito gli stendifili pel
riattamento e mando un portaordini al centralino dell'osservatorio
di raggruppamento, poco discosto dalla mia posizione, perché per
mezzo di esso possa avere notizie ed ordini: contemporaneamente
ricevo dalla 72a batteria assedio, poco lontano da me, un ordine fir-
mato dal Ten. Montagna in cui mi dice al nome del Maggiore di battere
subito le posizioni del nemico di Colletta Sleme - Merzli e di fare di mia
iniziativa, regolandomi a seconda lo svolgersi dell'azione nel caso deb-
ba rimanere isolato, senza comunicazione alcuna.- Apro immedia-
tamente il fuoco con solo due pezzi sui trinceramenti della Colletta
e giudicando opportuno precludere al nemico l'eventuale passaggio
alla nostra prima linea, batto con gli altri tre pezzi in zona anti-
stante, con tiri a ventaglio.- Intanto il cielo bello fino a poco prima
va rapidamente coprendosi di nuvole ed una nebbia densa e pesante, im-
provvisamente formatasi sull'Isonzo, comincia a sollevarsi: le condi-
zioni di visibilità incominciano ad essere compromesse e ben presto
diventano pessime: la nebbia oramai ha avvolto tutto, non si vede più
a distanza di 5-6 metri: una pioggerella ininterrotta comincia
a venir giù fitta e sottile.- Il bombardamento intanto continua
sempre intenso e qualche proietto è anche scoppiato a poca distanza
dalla batteria e molte scheggie di proietti volano nella zona dei pezzi
Alle 6 cessa istantaneamente la musica.- che significa ciò?
Quali sono le intenzioni del nemico?- E' una sosta, una rinunzia?
Che non voglia più attaccare impressionato dalle condizioni poco fa-
vorevoli di visibilità? Che voglia rimandare l'azione già iniziata?
I minuti passano insopportabili, gonfi di attesa: non un rombo di
cannone, non un sibilo di una fucilata: la calma macera
l'aria, carica i petti di insopportabili pesi! Nell'ansia, nel silen-
zio passano interminabili dieci, venti minuti, forse un'ora, non lo so!
e poi, daccapo, improvvisamente ricomincia la musica infernale
più terribile che mai questa volta: è un uragano di mitra
glie, spaventose canzoni di cannoni. E' la terribile orchestra
della battaglia con tutti i suoi infernali strumenti di guerra e
davvero pare che venga cantata la canzone della morte.-
Sono ora entrate in azione anche le grosse bombarde ed i gros-
si calibri: i laceranti scoppi fanno tremare la terra, che pare
si schianti: il bombardamento è imponente, spaventoso: non
c'è metro quadrato di terreno che non sia battuto.- E' uno spet-
tacolo che mette i brividi, sono impressioni inenarrabili! (povera
mia penna che hai la pretesa di descrivere quei momenti!) La
pioggerella continua, la nebbia si fa sempre più densa, si può
tagliare a fette, non si vede ad un metro di distanza e ciò rende
ancora più impressionante la grandezza della fatale ora che si
attraversa.- Anche io che avevo sospeso momentaneamente
il fuoco; riprendo il mio tiro, continuando a battere i bersagli
di prima: le comunicazioni telefoniche sono sempre interrotte
due esploratori, mandati uno al Comdo di Gruppo ed uno al Comdo di Rag-
gruppamento, per attingere notizie sulla situazione, non fanno ancora
ritorno. Il mio posto d'osservazione è inutile perché, a causa del-
la nebbia, non si vede niente ed è diventato oramai anche pericoloso,
quasi allo scoperto qual'è: infiniti colpi scoppiano sulla batteria
e scheggie volano, frullando, in tutti i sensi.- Evidentemente sono
state molto bene individuate le postazioni delle nostre batterie, in segui-
to a ricognizioni d'aeroplani nei giorni scorsi: ogni bocca da fuoco,
ogni deposito, ogni trincea, ogni camminamento, ogni baraccamento
è certamente noto al nemico: il piano d'attacco dell'artiglieria
è fissato in tutte le sue particolarità: è una gigantesca, impo-
nente preparazione di fuoco.- Il tiro sulla mia batteria, come
certamente anche sulle altre, è aggiustatissimo e micidiale.- Ad evi-
tare perdite umane sono costretto ad ordinare il fuoco a raffiche, in
modo che i serventi siano meno esposti, ricorrendo di tanto in tanto
al riparo dietro i ricoveri.- Tre sono le batterie nemiche di me
dio calibro che hanno concentrato il fuoco sulla mia, da tre direzioni
differenti: sul fianco sinistro di Monte Rosso una batteria da 152;
di fronte, dal rovescio dello Sleme (Sleme Planina) una da 100; e sul
fianco destro di Quota 428 di Tolmino (Monte Castello) una da 105.
E' una successione ininterrotta di formidabili scoppi di proietti a
pochi metri dalle piazzuole, dai ricoveri, dalle riservette. La zona
centrata dai pezzi è tutta sconvolta, il terreno è già pieno di buche e di
scheggie, gli alberi sono sfrondati, molti spezzati o schiantati; i ripari
dei pezzi - di poca consistenza - sono in parte crollati: un ricovero
è preso in pieno ma, per fortuna, in quel momento non c'era nes-
suno dentro; quello in cui mi trovo io è sfiorato da altro pro-
ietto che vi scoppia quasi sopra: una scheggia entra dentro:
un soldato che è al mio fianco è ferito alla testa: per fortuna
ha l'elmetto e la ferita è leggiera, come leggiera è anche quella
di un altro soldato che è toccato di striscio da una pallottola
di sprapnels.- Tutti i ricoveri, assai deboli, improvvisati per
mancanza di tempo e di materiale e danno solo un'illu-
sione - diciamo così - morale, tremano ad ogni scoppio di gra-
nata vicina e pare che vogliano crollare: è un vero miracolo
che nessun altro, fino a quel momento, sia rimasto ferito
o peggio.- L'aria già pesante di nebbia è satura di polvere:
dappertutto un puzzo acre di esplosivi: il fumo si confonde
con la nebbia - fittissima oramai - avvolgendo ogni cosa e
dando un senso di oppressione.- I miei bravi soldatini quasi
tutti del '98, che per la prima volta si trovano esposti ad
un fuoco così infernale, hanno fatto l'orecchio ai terribili
scoppi, hanno preso confidenza con gli stridenti fischi che
lacerano l'aria: qualcuno resta magari un momento muto,
con l'animo sospeso, all'arrivo dei più vicini e ci ride poi
quando il pericolo è passato: ognuno è al proprio posto, attendo ai
comandi, tutto compreso della propria missione di combattente.-
-
col Comando di Gruppo è già rotta.- Invio subito gli stendifili pel
riattamento e mando un portaordini al centralino dell'osservatorio
di raggruppamento, poco discosto dalla mia posizione, perché per
mezzo di esso possa avere notizie ed ordini: contemporaneamente
ricevo dalla 72a batteria assedio, poco lontano da me, on ordine fir-
mato dal Ten. Montagna in cui mi dice al nome del Maggiore di battere
subito le posizioni del nemico di Colletta Sleme - Merzli e di fare di mia
iniziativa, regolandomi a seconda lo svolgersi dell'azione nel caso deb-
ba rimanere isolato, senza comunicazione alcuna.- Apro immedia-
tamente il fuoco con solo due pezzi sui trinceramenti della Colletta
e giudicando opportuno precludere al nemico l'eventuale passaggio
alla nostra prima linea, batto con gli altri tre pezzi in zona anti-
stante, con tiri a ventaglio.- Intanto il cielo bello fino a poco prima
va rapidamente coprendosi di nuvole ed una nebbia densa e pesante, im-
provvisamente formatasi sull'Isonzo, comincia a sollevarsi: le condi-
zioni di visibilità incominciano ad essere compromesse e ben presto
diventano pessime: la
-
col Comando di Gruppo è già rotta.- Invio subito gli stendifili pel
riattamento e mando un portaordini al centralino dell'osservatorio
di raggruppamento, poco discosto dalla mia posizione, perché per
mezzo di esso possa avere notizie ed ordini: contemporaneamente
ricevo dalla 72a batteria assedio, poco lontano da me, on ordine fir-
mato dal Ten. Montagna in cui mi dice al nome del Maggiore di battere
subito le posizioni del nemico di Colletta Sleme - Merzli e di fare di mia
iniziativa, regolandomi a seconda lo svolgersi dell'azione nel caso deb-
ba rimanere isolato, senza comunicazione alcuna.- Apro immedia-
tamente il fuoco con solo due pezzi sui trinceramenti della Colletta
e
-
col Comando di Gruppo è già rotta.- Invio subito gli stendifili pel
riattamento e mando un portaordini al centralino dell'osservatorio
di raggruppamento, poco discosto dalla mia posizione, perché per
mezzo di esso possa avere notizie ed ordini: contemporaneamente
ricevo dalla 72
Description
Save description- 46.26436529999999||13.60910309999997||||1
Caporetto
Location(s)
Story location Caporetto
- ID
- 5568 / 240046
- Contributor
- Mario De Peppo
Login to edit the languages
Login to edit the fronts
- Italian Front
Login to add keywords
- Artillery
- Military Punishment
- Prisoners of War
Login to leave a note