Propaganda di guerra. Estratto del Bollettino della R. Società Geografica Italiana, (25 novembre 1917), n. 1

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e coalizione che viene tollerato o riconosciuto quando ha ragioni

semplicemente economiche, troverà sempre maggiori ostacoli da parte

di chi veda in ogni forma di associazione un motivo di risveglio

politico che voglio impedire o scongiurare.

<<E questo che si è detto degli operai, può ridirsi in gran parte

con poche varianti, dei lavoratori agricoli, per cui ogni inceppo al

progresso generale dell'economia e dell'agricoltura è un danno certo.

<<Resta - si dirà - per chi vive alla giornata, il rifugio dell'emigrazione. 

Ma non tutti vogliono emigrare. Non tutti possono emigrare.

Gli emigranti saranno accolti all'estero solo in quanto convenga non

respongerli. La stessa ultima conferenza operaia generale di Berna,

nella sua proposte - che sono poi semplice proposte - ha riservati

tali casi di esclusione, tra malattie ed analfabetismo, che non so

quanti, fra contadini ed operai, si vedrebbero interdetta ogni emigrazione.

E sanno poi gli emigranti quali ambiente e quale trattamento

trovano semplicemente dove il loro paese è poco o mal considerato.

Due anni di lotta ardimentosa, disciplinata, costante, avevano rialzato

nell'opinione dei più lontani il credito degli Italiani; pareva avessero

acquistata proprio la virtù che più loro pareva mancare: la facoltà

dello sforzo ordinato, collettivo, costante!

<<Così, anche quando sembra che non coincida, risorge e vive nell'interesse

della patria l'interesse più legittimo di ogni cittadino;

pure dei più trascurati a cui la patria è talora matrigna. E ciò in

guerra più ancora che in pace. La guerra è un'orrenda cosa, ma ha la

sua logica la quale esige che si tragga alla sua conclusione: chi

vacilla e cede, spesso non fugge nemmeno al pericolo che vorrebbe

evitare. Napoleone si trasse dietro, nella campagna di Russia, i

sudditi degli Stati vassalli; la Germania, dopo avere straziate la Polonia

ed altre regioni della Russia, ne costringe i superstiti a combattere

ancora per una causa non propria, contro popoli liberi. E chi si

arrende oggi alla Germania in questa guerra, che, se soccombesse

l'Europa, sarebbe continuata dall'America e dal Giappone, probabilmente

sarebbe obbligato domani a combattere sotto gli ordini

del vincitore contro il proprio sentimento, contro il proprio interesse,

contro il proprio paese; e la sua resa non sarebbe valsa a salvargli

nè l'onore, nè gli interessi, nè la vita!>>.

                                                                             ETTORE CICCOTTI

                                                                       Deputato al Parlamento.


Tutti facciano il loro dovere!

Ogni cittadino può farlo. Ognuno può essere di una utilità grande

nella universale collaborazione se si renda conto della propria attitudine

a <<modificare l'ambiente>>. In molti luoghi, pur troppo, 

questa modificazione è necessaria. In molti luoghi l'opera di elevazione

morale è stata proseguida soltanto da una minoranza a cui

l'indifferenza o la leggerezza o l'impazienza o l'inconsideratezza

della maggioranza ha reso più duri e meno fecondi gli sforzi.

Tutti, per esempio, hanno letto i bandi e gli avvertimenti del

Comando Supremo e del Ministero della Guerra sugli sbandati e 

sui disertori. Che vi siano molti sbandati non è un fatto da cui si

debba trarre argomento di inerte sconforto e di pessimismo deprimente:

è una conseguenza dei dolorosi avvenimenti militari, a cui,

come a ogni altra, si può porre rimedio, se si vuole. E se non si

vuole, si concorre ad accrescere i pericoli presenti e futuri. Così

anche pei disertori. Ve ne sono in tutti i Paesi belligeranti, perchè

questo deliberato sbandamento individuale è un fenomeno che accompagna

tutte le guerre e che si aggrava in tutte le guerre di

lunga durata. Ma questo male si può frenare, se si vuole. E se non

si vuole, si concorre a indebolire quella resistenza su cui è fondata 

ogni speranza, nonchè di vittoria, di salvezza.

Ora, i cattivi soldati possono persistere nella loro incoscienza

o nella loro fellonia soltanto se riescono a trovarsi fra cattivi cittadini.

Un ambiente dominato da una insufficiente e intorpidita

coscienza del dovere è malsano; esso favorisce e sviluppa i germi

dell'indisciplina del tradimento.

Se è convinzione onesta il principio da tutti accolto che chi

oggi si stacca in qualsiasi modo dalla compagine nazionale è un

nemico, chi non vuol sopportare la taccia di essere nemico della

Patria, persino quando la Patria fa appello a tutti i suoi figli, deve

aiutare a segregare e a domare il male, e farsi obbligo di denunziare

i colpevoli, perchè la denunzia in questi casi ha l'alto valore

disciplinare e morale dell'allarme che la sentinella grida al minimo

sospetto d'un'azione ostile. Ogni cittadino deve con la sua condotta,

con le sue parole - quando è opportuno parlare - e col suo

silenzio - quando è necessario tacere, - rendere irrespirabile 

l'aria della nazione a tutti i traditori e a tutte le vittime inconscie

della propaganda di tradimento.

Questo bisogna considerare, che è un lato appena della complessa

funzione di ciascun Italiano, per vedere subito come non vi

sia persona la quale non possa concretare e precisare il suo ufficio

nell'<<esercito solo>>. Bisogna risanare l'ambiente; bisogna distruggere

gli elementi tossici che sono stati in esso diffusi. E nessuno è

così debole, così piccolo, così umile, così oscuro, che non possa

essere un prezioso collaboratore in questa impresa d'importanza

vitale.

Ogni cittadino renda fruttifere le parole di conconrdia e di disciplina

che echeggiano da ogni parte, proponendosi di collaborare alla

purificazione dell'ambiente.

                                                        (Riassunto dal Correre della Sera).

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e coalizione che viene tollerato o riconosciuto quando ha ragioni

semplicemente economiche, troverà sempre maggiori ostacoli da parte

di chi veda in ogni forma di associazione un motivo di risveglio

politico che voglio impedire o scongiurare.

<<E questo che si è detto degli operai, può ridirsi in gran parte

con poche varianti, dei lavoratori agricoli, per cui ogni inceppo al

progresso generale dell'economia e dell'agricoltura è un danno certo.

<<Resta - si dirà - per chi vive alla giornata, il rifugio dell'emigrazione. 

Ma non tutti vogliono emigrare. Non tutti possono emigrare.

Gli emigranti saranno accolti all'estero solo in quanto convenga non

respongerli. La stessa ultima conferenza operaia generale di Berna,

nella sua proposte - che sono poi semplice proposte - ha riservati

tali casi di esclusione, tra malattie ed analfabetismo, che non so

quanti, fra contadini ed operai, si vedrebbero interdetta ogni emigrazione.

E sanno poi gli emigranti quali ambiente e quale trattamento

trovano semplicemente dove il loro paese è poco o mal considerato.

Due anni di lotta ardimentosa, disciplinata, costante, avevano rialzato

nell'opinione dei più lontani il credito degli Italiani; pareva avessero

acquistata proprio la virtù che più loro pareva mancare: la facoltà

dello sforzo ordinato, collettivo, costante!

<<Così, anche quando sembra che non coincida, risorge e vive nell'interesse

della patria l'interesse più legittimo di ogni cittadino;

pure dei più trascurati a cui la patria è talora matrigna. E ciò in

guerra più ancora che in pace. La guerra è un'orrenda cosa, ma ha la

sua logica la quale esige che si tragga alla sua conclusione: chi

vacilla e cede, spesso non fugge nemmeno al pericolo che vorrebbe

evitare. Napoleone si trasse dietro, nella campagna di Russia, i

sudditi degli Stati vassalli; la Germania, dopo avere straziate la Polonia

ed altre regioni della Russia, ne costringe i superstiti a combattere

ancora per una causa non propria, contro popoli liberi. E chi si

arrende oggi alla Germania in questa guerra, che, se soccombesse

l'Europa, sarebbe continuata dall'America e dal Giappone, probabilmente

sarebbe obbligato domani a combattere sotto gli ordini

del vincitore contro il proprio sentimento, contro il proprio interesse,

contro il proprio paese; e la sua resa non sarebbe valsa a salvargli

nè l'onore, nè gli interessi, nè la vita!>>.

                                                                             ETTORE CICCOTTI

                                                                       Deputato al Parlamento.


Tutti facciano il loro dovere!

Ogni cittadino può farlo. Ognuno può essere di una utilità grande

nella universale collaborazione se si renda conto della propria attitudine

a <<modificare l'ambiente>>. In molti luoghi, pur troppo, 

questa modificazione è necessaria. In molti luoghi l'opera di elevazione

morale è stata proseguida soltanto da una minoranza a cui

l'indifferenza o la leggerezza o l'impazienza o l'inconsideratezza

della maggioranza ha reso più duri e meno fecondi gli sforzi.

Tutti, per esempio, hanno letto i bandi e gli avvertimenti del

Comando Supremo e del Ministero della Guerra sugli sbandati e 

sui disertori. Che vi siano molti sbandati non è un fatto da cui si

debba trarre argomento di inerte sconforto e di pessimismo deprimente:

è una conseguenza dei dolorosi avvenimenti militari, a cui,

come a ogni altra, si può porre rimedio, se si vuole. E se non si

vuole, si concorre ad accrescere i pericoli presenti e futuri. Così

anche pei disertori. Ve ne sono in tutti i Paesi belligeranti, perchè

questo deliberato sbandamento individuale è un fenomeno che accompagna

tutte le guerre e che si aggrava in tutte le guerre di

lunga durata. Ma questo male si può frenare, se si vuole. E se non

si vuole, si concorre a indebolire quella resistenza su cui è fondata 

ogni speranza, nonchè di vittoria, di salvezza.

Ora, i cattivi soldati possono persistere nella loro incoscienza

o nella loro fellonia soltanto se riescono a trovarsi fra cattivi cittadini.

Un ambiente dominato da una insufficiente e intorpidita

coscienza del dovere è malsano; esso favorisce e sviluppa i germi

dell'indisciplina del tradimento.

Se è convinzione onesta il principio da tutti accolto che chi

oggi si stacca in qualsiasi modo dalla compagine nazionale è un

nemico, chi non vuol sopportare la taccia di essere nemico della

Patria, persino quando la Patria fa appello a tutti i suoi figli, deve

aiutare a segregare e a domare il male, e farsi obbligo di denunziare

i colpevoli, perchè la denunzia in questi casi ha l'alto valore

disciplinare e morale dell'allarme che la sentinella grida al minimo

sospetto d'un'azione ostile. Ogni cittadino deve con la sua condotta,

con le sue parole - quando è opportuno parlare - e col suo

silenzio - quando è necessario tacere, - rendere irrespirabile 

l'aria della nazione a tutti i traditori e a tutte le vittime inconscie

della propaganda di tradimento.

Questo bisogna considerare, che è un lato appena della complessa

funzione di ciascun Italiano, per vedere subito come non vi

sia persona la quale non possa concretare e precisare il suo ufficio

nell'<<esercito solo>>. Bisogna risanare l'ambiente; bisogna distruggere

gli elementi tossici che sono stati in esso diffusi. E nessuno è

così debole, così piccolo, così umile, così oscuro, che non possa

essere un prezioso collaboratore in questa impresa d'importanza

vitale.

Ogni cittadino renda fruttifere le parole di conconrdia e di disciplina

che echeggiano da ogni parte, proponendosi di collaborare alla

purificazione dell'ambiente.

                                                        (Riassunto dal Correre della Sera).


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  • October 30, 2018 12:39:06 Sara Fresi

    e coalizione che viene tollerato o riconosciuto quando ha ragioni

    semplicemente economiche, troverà sempre maggiori ostacoli da parte

    di chi veda in ogni forma di associazione un motivo di risveglio

    politico che voglio impedire o scongiurare.

    <<E questo che si è detto degli operai, può ridirsi in gran parte

    con poche varianti, dei lavoratori agricoli, per cui ogni inceppo al

    progresso generale dell'economia e dell'agricoltura è un danno certo.

    <<Resta - si dirà - per chi vive alla giornata, il rifugio dell'emigrazione. 

    Ma non tutti vogliono emigrare. Non tutti possono emigrare.

    Gli emigranti saranno accolti all'estero solo in quanto convenga non

    respongerli. La stessa ultima conferenza operaia generale di Berna,

    nella sua proposte - che sono poi semplice proposte - ha riservati

    tali casi di esclusione, tra malattie ed analfabetismo, che non so

    quanti, fra contadini ed operai, si vedrebbero interdetta ogni emigrazione.

    E sanno poi gli emigranti quali ambiente e quale trattamento

    trovano semplicemente dove il loro paese è poco o mal considerato.

    Due anni di lotta ardimentosa, disciplinata, costante, avevano rialzato

    nell'opinione dei più lontani il credito degli Italiani; pareva avessero

    acquistata proprio la virtù che più loro pareva mancare: la facoltà

    dello sforzo ordinato, collettivo, costante!

    <<Così, anche quando sembra che non coincida, risorge e vive nell'interesse

    della patria l'interesse più legittimo di ogni cittadino;

    pure dei più trascurati a cui la patria è talora matrigna. E ciò in

    guerra più ancora che in pace. La guerra è un'orrenda cosa, ma ha la

    sua logica la quale esige che si tragga alla sua conclusione: chi

    vacilla e cede, spesso non fugge nemmeno al pericolo che vorrebbe

    evitare. Napoleone si trasse dietro, nella campagna di Russia, i

    sudditi degli Stati vassalli; la Germania, dopo avere straziate la Polonia

    ed altre regioni della Russia, ne costringe i superstiti a combattere

    ancora per una causa non propria, contro popoli liberi. E chi si

    arrende oggi alla Germania in questa guerra, che, se soccombesse

    l'Europa, sarebbe continuata dall'America e dal Giappone, probabilmente

    sarebbe obbligato domani a combattere sotto gli ordini

    del vincitore contro il proprio sentimento, contro il proprio interesse,

    contro il proprio paese; e la sua resa non sarebbe valsa a salvargli

    nè l'onore, nè gli interessi, nè la vita!>>.

                                                                                 ETTORE CICCOTTI

                                                                           Deputato al Parlamento.


    Tutti facciano il loro dovere!

    Ogni cittadino può farlo. Ognuno può essere di una utilità grande

    nella universale collaborazione se si renda conto della propria attitudine

    a <<modificare l'ambiente>>. In molti luoghi, pur troppo, 

    questa modificazione è necessaria. In molti luoghi l'opera di elevazione

    morale è stata proseguida soltanto da una minoranza a cui

    l'indifferenza o la leggerezza o l'impazienza o l'inconsideratezza

    della maggioranza ha reso più duri e meno fecondi gli sforzi.

    Tutti, per esempio, hanno letto i bandi e gli avvertimenti del

    Comando Supremo e del Ministero della Guerra sugli sbandati e 

    sui disertori. Che vi siano molti sbandati non è un fatto da cui si

    debba trarre argomento di inerte sconforto e di pessimismo deprimente:

    è una conseguenza dei dolorosi avvenimenti militari, a cui,

    come a ogni altra, si può porre rimedio, se si vuole. E se non si

    vuole, si concorre ad accrescere i pericoli presenti e futuri. Così

    anche pei disertori. Ve ne sono in tutti i Paesi belligeranti, perchè

    questo deliberato sbandamento individuale è un fenomeno che accompagna

    tutte le guerre e che si aggrava in tutte le guerre di

    lunga durata. Ma questo male si può frenare, se si vuole. E se non

    si vuole, si concorre a indebolire quella resistenza su cui è fondata 

    ogni speranza, nonchè di vittoria, di salvezza.

    Ora, i cattivi soldati possono persistere nella loro incoscienza

    o nella loro fellonia soltanto se riescono a trovarsi fra cattivi cittadini.

    Un ambiente dominato da una insufficiente e intorpidita

    coscienza del dovere è malsano; esso favorisce e sviluppa i germi

    dell'indisciplina del tradimento.

    Se è convinzione onesta il principio da tutti accolto che chi

    oggi si stacca in qualsiasi modo dalla compagine nazionale è un

    nemico, chi non vuol sopportare la taccia di essere nemico della

    Patria, persino quando la Patria fa appello a tutti i suoi figli, deve

    aiutare a segregare e a domare il male, e farsi obbligo di denunziare

    i colpevoli, perchè la denunzia in questi casi ha l'alto valore

    disciplinare e morale dell'allarme che la sentinella grida al minimo

    sospetto d'un'azione ostile. Ogni cittadino deve con la sua condotta,

    con le sue parole - quando è opportuno parlare - e col suo

    silenzio - quando è necessario tacere, - rendere irrespirabile 

    l'aria della nazione a tutti i traditori e a tutte le vittime inconscie

    della propaganda di tradimento.

    Questo bisogna considerare, che è un lato appena della complessa

    funzione di ciascun Italiano, per vedere subito come non vi

    sia persona la quale non possa concretare e precisare il suo ufficio

    nell'<<esercito solo>>. Bisogna risanare l'ambiente; bisogna distruggere

    gli elementi tossici che sono stati in esso diffusi. E nessuno è

    così debole, così piccolo, così umile, così oscuro, che non possa

    essere un prezioso collaboratore in questa impresa d'importanza

    vitale.

    Ogni cittadino renda fruttifere le parole di conconrdia e di disciplina

    che echeggiano da ogni parte, proponendosi di collaborare alla

    purificazione dell'ambiente.

                                                            (Riassunto dal Correre della Sera).

  • October 30, 2018 12:38:59 Sara Fresi
  • October 19, 2018 09:26:01 Sara Fresi

    e coalizione che viene tollerato o riconosciuto quando ha ragioni

    semplicemente economiche, troverà sempre maggiori ostacoli da parte

    di chi veda in ogni forma di associazione un motivo di risveglio

    politico che voglio impedire o scongiurare.

    <<E questo che si è detto degli operai, può ridirsi in gran parte

    con poche varianti, dei lavoratori agricoli, per cui ogni inceppo al

    progresso generale dell'economia e dell'agricoltura è un danno certo.

    <<Resta - si dirà - per chi vive alla giornata, il rifugio dell'emigrazione. 

    Ma non tutti vogliono emigrare. Non tutti possono emigrare.

    Gli emigranti saranno accolti all'estero solo in quanto convenga non

    respongerli. La stessa ultima conferenza operaia generale di Berna,

    nella sua proposte - che sono poi semplice proposte - ha riservati

    tali casi di esclusione, tra malattie ed analfabetismo, che non so

    quanti, fra contadini ed operai, si vedrebbero interdetta ogni emigrazione.

    E sanno poi gli emigranti quali ambiente e quale trattamento

    trovano semplicemente dove il loro paese è poco o mal considerato.

    Due anni di lotta ardimentosa, disciplinata, costante, avevano rialzato

    nell'opinione dei più lontani il credito degli Italiani; pareva avessero

    acquistata proprio la virtù che più loro pareva mancare: la facoltà

    dello sforzo ordinato, collettivo, costante!

    <<Così, anche quando sembra che non coincida, risorge e vive nell'interesse

    della patria l'interesse più legittimo di ogni cittadino;

    pure dei più trascurati a cui la patria è talora matrigna. E ciò in

    guerra più ancora che in pace. La guerra è un'orrenda cosa, ma ha la

    sua logica la quale esige che si tragga alla sua conclusione: chi

    vacilla e cede, spesso non fugge nemmeno al pericolo che vorrebbe

    evitare. Napoleone si trasse dietro, nella campagna di Russia, i

    sudditi degli Stati vassalli; la Germania, dopo avere straziate la Polonia

    ed altre regioni della Russia, ne costringe i superstiti a combattere

    ancora per una causa non propria, contro popoli liberi. E chi si

    arrende oggi alla Germania in questa guerra, che, se soccombesse

    l'Europa, sarebbe continuata dall'America e dal Giappone, probabilmente

    sarebbe obbligato domani a combattere sotto gli ordini

    del vincitore contro il proprio sentimento, contro il proprio interesse,

    contro il proprio paese; e la sua resa non sarebbe valsa a salvargli

    nè l'onore, nè gli interessi, nè la vita!>>.

                                                                                 ETTORE CICCOTTI

                                                                           Deputato al Parlamento.


    Tutti facciano il loro dovere!

    Ogni cittadino può farlo. Ognuno può essere di una utilità grande

    nella universale collaborazione se si renda conto della propria attitudine

    a <<modificare l'ambiente>>. In molti luoghi, pur troppo, 

    questa modificazione è necessaria. In molti luoghi l'opera di elevazione

    morale è stata proseguida soltanto da una minoranza a cui

    l'indifferenza o la leggerezza o l'impazienza o l'inconsideratezza

    della maggioranza ha reso più duri e meno fecondi gli sforzi.

    Tutti, per esempio, hanno letto i bandi e gli avvertimenti del

    Comando Supremo e del Ministero della Guerra sugli sbandati e 

    sui disertori. Che vi siano molti sbandati non è un fatto da cui si

    debba trarre argomento di inerte sconforto e di pessimismo deprimente:

    è una conseguenza dei dolorosi avvenimenti militari, a cui,

    come a ogni altra, si può porre rimedio, se si vuole. E se non si

    vuole, si concorre ad accrescere i pericoli presenti e futuri. Così

    anche pei disertori. Ve ne sono in tutti i Paesi belligeranti, perchè

    questo deliberato sbandamento individuale è un fenomeno che accompagna

    tutte le guerre e che si aggrava in tutte le guerre di

    lunga durata. Ma questo male si può frenare, se si vuole. E se non

    si vuole, si concorre a indebolire quella resistenza su cui è fondata 

    ogni speranza, nonchè di vittoria, di salvezza.

    Ora, i cattivi soldati possono persistere nella loro incoscienza

    o nella loro fellonia soltanto se riescono a trovarsi fra cattivi cittadini.

    Un ambiente dominato da una insufficiente e intorpidita

    coscienza del dovere è malsano; esso favorisce e sviluppa i germi

    dell'indisciplina del tradimento.

    Se è convinzione onesta il principio da tutti accolto che chi

    oggi si stacca in qualsiasi modo dalla compagine nazionale è un

    nemico, chi non vuol sopportare la taccia di essere nemico della

    Patria, persino quando la Patria fa appello a tutti i suoi figli, deve

    aiutare a segregare e a domare il male, e farsi obbligo di denunziare

    i colpevoli, perchè la denunzia in questi casi ha l'alto valore

    disciplinare e morale dell'allarme che la sentinella grida al minimo

    sospetto d'un'azione ostile. Ogni cittadino deve con la sua condotta,

    con le sue parole - quando è opportuno parlare - e col suo

    silenzio - quando è necessario tacere, - rendere irrespirabile 

    l'aria della nazione a tutti i traditori e a tutte le vittime inconscie

    della propaganda di tradimento.

    Questo bisogna considerare, che è un lato appena della complessa

    funzione di ciascun Italiano, per vedere subito come non vi

    sia persona la quale non possa concretare e precisare il suo ufficio

    nell'<<esercito solo>>. Bisogna risanare l'ambiente; bisogna distruggere

    gli elementi tossici che sono stati in esso diffusi. E nessuno è

    così debole, così piccolo, così umile, così oscuro, che non possa

    essere un prezioso collaboratore in questa impresa d'importanza

    vitale.

    Ogni cittadino renda fruttifere le parole di conconrdia e di disciplina

    che echeggiano da ogni parte, proponendosi di collaborare alla

    purificazione dell'ambiente.

                                                            (Riassunto dal Correre della Sera).


  • October 19, 2018 09:21:36 Sara Fresi

    e coalizione che viene tollerato o riconosciuto quando ha ragioni

    semplicemente economiche, troverà sempre maggiori ostacoli da parte

    di chi veda in ogni forma di associazione un motivo di risveglio

    politico che voglio impedire o scongiurare.

    <<E questo che si è detto degli operai, può ridirsi in gran parte

    con poche varianti, dei lavoratori agricoli, per cui ogni inceppo al

    progresso generale dell'economia e dell'agricoltura è un danno certo.

    <<Resta - si dirà - per chi vive alla giornata, il rifugio dell'emigrazione. 

    Ma non tutti vogliono emigrare. Non tutti possono emigrare.

    Gli emigranti saranno accolti all'estero solo in quanto convenga non

    respongerli. La stessa ultima conferenza operaia generale di Berna,

    nella sua proposte - che sono poi semplice proposte - ha riservati

    tali casi di esclusione, tra malattie ed analfabetismo, che non so

    quanti, fra contadini ed operai, si vedrebbero interdetta ogni emigrazione.

    E sanno poi gli emigranti quali ambiente e quale trattamento

    trovano semplicemente dove il loro paese è poco o mal considerato.

    Due anni di lotta ardimentosa, disciplinata, costante, avevano rialzato

    nell'opinione dei più lontani il credito degli Italiani; pareva avessero

    acquistata proprio la virtù che più loro pareva mancare: la facoltà

    dello sforzo ordinato, collettivo, costante!

    <<Così, anche quando sembra che non coincida, risorge e vive nell'interesse

    della patria l'interesse più legittimo di ogni cittadino;

    pure dei più trascurati a cui la patria è talora matrigna. E ciò in

    guerra più ancora che in pace. La guerra è un'orrenda cosa, ma ha la

    sua logica la quale esige che si tragga alla sua conclusione: chi

    vacilla e cede, spesso non fugge nemmeno al pericolo che vorrebbe

    evitare. Napoleone si trasse dietro, nella campagna di Russia, i

    sudditi degli Stati vassalli; la Germania, dopo avere straziate la Polonia

    ed altre regioni della Russia, ne costringe i superstiti a combattere

    ancora per una causa non propria, contro popoli liberi. E chi si

    arrende oggi alla Germania in questa guerra, che, se soccombesse

    l'Europa, sarebbe continuata dall'America e dal Giappone, probabilmente

    sarebbe obbligato domani a combattere sotto gli ordini

    del vincitore contro il proprio sentimento, contro il proprio interesse,

    contro il proprio paese; e la sua resa non sarebbe valsa a salvargli

    nè l'onore, nè gli interessi, nè la vita!>>.

                                                                                 ETTORE CICCOTTI

                                                                           Deputato al Parlamento.


    Tutti facciano il loro dovere!

    Ogni cittadino può farlo. Ognuno può essere di una utilità grande

    nella universale collaborazione se si renda conto della propria attitudine

    a <<modificare l'ambiente>>. In molti luoghi, pur troppo, 

    questa modificazione è necessaria. In molti luoghi l'opera di elevazione

    morale è stata proseguida soltanto da una minoranza a cui

    l'indifferenza o la leggerezza o l'impazienza o l'inconsideratezza

    della maggioranza ha reso più duri e meno fecondi gli sforzi.

    Tutti, per esempio, hanno letto i bandi e gli avvertimenti del

    Comando Supremo e del Ministero della Guerra sugli sbandati e 

    sui disertori. Che vi siano molti sbandati non è un fatto da cui si

    debba trarre argomento di inerte sconforto e di pessimismo deprimente:

    è una conseguenza dei dolorosi avvenimenti militari, a cui,

    come a ogni altra, si può porre rimedio, se si vuole. E se non si

    vuole, si concorre ad accrescere i pericoli presenti e futuri. Così

    anche pei disertori. Ve ne sono in tutti i Paesi belligeranti, perchè

    questo deliberato sbandamento individuale è un fenomeno che accompagna

    tutte le guerre e che si aggrava in tutte le guerre di

    lunga durata. Ma questo male si può frenare, se si vuole. E se non

    si vuole, si concorre a indebolire quella resistenza su cui è fondata 

    ogni speranza, nonchè di vittoria, di salvezza.

    Ora, i cattivi soldati possono persistere nella loro incoscienza

    o nella loro fellonia soltanto se riescono a trovarsi fra cattivi cittadini.

    Un ambiente dominato da una insufficiente e intorpidita

    coscienza del dovere è malsano; esso favorisce e sviluppa i germi

    dell'indisciplina del tradimento.

    Se è convinzione onesta il principio da tutti accolto che chi

    oggi si stacca in qualsiasi modo dalla compagine nazionale è un

    nemico, chi non vuol sopportare


  • October 19, 2018 09:13:17 Sara Fresi

    e coalizione che viene tollerato o riconosciuto quando ha ragioni

    semplicemente economiche, troverà sempre maggiori ostacoli da parte

    di chi veda in ogni forma di associazione un motivo di risveglio

    politico che voglio impedire o scongiurare.

    <<E questo che si è detto degli operai, può ridirsi in gran parte

    con poche varianti, dei lavoratori agricoli, per cui ogni inceppo al

    progresso generale dell'economia e dell'agricoltura è un danno certo.

    <<Resta - si dirà - per chi vive alla giornata, il rifugio dell'emigrazione. 

    Ma non tutti vogliono emigrare. Non tutti possono emigrare.

    Gli emigranti saranno accolti all'estero solo in quanto convenga non

    respongerli. La stessa ultima conferenza operaia generale di Berna,

    nella sua proposte - che sono poi semplice proposte - ha riservati

    tali casi di esclusione, tra malattie ed analfabetismo, che non so

    quanti, fra contadini ed operai, si vedrebbero interdetta ogni emigrazione.

    E sanno poi gli emigranti quali ambiente e quale trattamento

    trovano semplicemente dove il loro paese è poco o mal considerato.

    Due anni di lotta ardimentosa, disciplinata, costante, avevano rialzato

    nell'opinione dei più lontani il credito degli Italiani; pareva avessero

    acquistata proprio la virtù che più loro pareva mancare: la facoltà

    dello sforzo ordinato, collettivo, costante!

    <<Così, anche quando sembra che non coincida, risorge e vive nell'interesse

    della patria l'interesse più legittimo di ogni cittadino;

    pure dei più trascurati a cui la patria è talora matrigna. E ciò in

    guerra più ancora che in pace. La guerra è un'orrenda cosa, ma ha la

    sua logica la quale esige che si tragga alla sua conclusione: chi

    vacilla e cede, spesso non fugge nemmeno al pericolo che vorrebbe

    evitare. Napoleone si trasse dietro, nella campagna di Russia, i

    sudditi degli Stati vassalli; la Germania, dopo avere straziate la Polonia



  • October 19, 2018 09:07:16 Sara Fresi

    e coalizione che viene tollerato o riconosciuto quando ha ragioni

    semplicemente economiche, troverà sempre maggiori ostacoli da parte

    di chi veda in ogni forma di associazione un motivo di risveglio

    politico che voglio impedire o scongiurare.


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