Propaganda di guerra. Estratto del Bollettino della R. Società Geografica Italiana, (25 novembre 1917), n. 1

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Austerità di vita.

Opportunamente il governo tende a rivedere e limitare con

rigore più stretto le importazioni di generi non essenziali alla guerra

ed alla resistenza del paese. Ciò non potrà solo avere efficacia nei riguardi

del cambio, e servire ad alleggerire il traffico marittimo

e ferroviario, ma risponderà ad una vera legge morale di questa difficile ora.

Mentre, come dice il telegramma del sire dei Tedeschi a von Below,

il loro tallone calpesta il nostro suolo, e torme di popolazioni fuggiasche

chieggono alla carità della madrepatria un tetto ed un tozzo

di pane, l'astinenza ed il sacrificio non devono essere il retaggio

soltanto dei bisognosi; ed il denaro non deve offrir modo ai più

ricchi di trovare ogni agio superfluo e di sottrarsi al dovere supremo

di ripartire fra tutti, in quesst'ora, la sofferenza ed il dolore. Non

deve esser lecito sfoggiare sfarzo di vesti e cercar godimenti costosi.

Quanto occorra di cotone e di lana per ricoprirci e di cuoio per i

nostro calzari, e nulla più. Si costringa chi non ne sente il bisogno

spirituale ad una maggiore austerità di vita.

Oggi, più che mai oggi, la solidarietà nel sacrificio è condizione

suprema di resistenza pei cittadini.

Ed è condizione di vita economica; e merita approvazione ogni

misura governativa che equivalga ad abolizione di consumi voluttuari,

e riduzione ad un minimum di consumi essenziali. Vi sono

ancora aperte troppe fabbriche di merletti e di nastri e di gingilli,

mentre scarseggia il carbone e la forza delle braccia alle industrie

della difesa e dell'alimentazione nazionale. Occorre razionale le industrie,

come si debbono razionare i cibi.

                                                      (Riassunto del Messaggero).


Per la Patria e per la riscossa.

I socialisti modenesi dissidenti hanno pubblicato un manifesto

in cui avvertono che <<quando il nemico invade i fertili campi non

distrugge soltanto la fortuna del proprietario, ma anche quella

del contadino; quando siana le officine non distrugge soltanto la

ricchezza del capitalista ma anche il benessere dell'operaio; quando

penetra nel paese minaccia la vita, la fortuna, l'onore di tutti>>;

ed esortano il popola a ricordarsi <<di ciò che hanno provato e

sofferto il Belgio, la Francia, la Polonia, la Serbia, la Romania>>,

affinchè abbia a sorgere contro lo straniero invasore, poichè <<coloro

che invadono oggi l'Italia sono quelli stessi che han voluto la guerra,

e giustizia vuole che siano puniti>>. <<Se non lo fossero - conclude

il manifesto - ogni religione, ogni fede verrebbero meno; se non

lo fossero vorrebbe dire che la prepotenza, la perfidia, la crudeltà,

il delitto non trovano più alcun freno in nessuna legge umana o

divina>>.

Pensieri e massime auree che vanno divulgate con amore come

seme che darà certo ottimi frutti.

                                               (Dal Corrirere della Sera del 14 nov.).


Per vincere occorre non cedere mai.

Un popolo che si crede scelto da Dio per conquistare e rigenerare

il mondo non abbandona così facilmente una simile missione. La 

Germania non vi rinuncerà che dopo essere stata più volte vinta...

L'avvenire dipenderà soprattutto dalla durata della nostra volont.

Il programma dei popoli che la Germania vorrebbe asservire può

essere tracciato in poche parole: vincere o morire, non cedere mai.

Nulla resiste ad una volontà forte e continua, nè la natura, nè gli

uomini, nè lo stesso destino.

                                                             GUSTAVO LE BON

                                     (Insegnamenti psicologici della guerra europea).


La vittoria immancabile.

Siamo mille e più milioni, molti de' quali per poco che possano

valere, ancora intatti, contro centoquarantasei milioni stremati,

se non esauriti da tre anni di guerra.

I nemici interni vorrebbero offrire e proporre a noi, come già 

alla Russia, la sconfitta che i nemici esterni non hanno da soli

potuto apportare.

Quanti amano il paese debbono sapere eludere le loro manovre,

facendo capire al popolo, che come la guerra fu per l'Italia non

la migliore ma l'unica uscita dalla situazione che si è creata, così

la vittoria immancabile, se vi è persistenza, sarà l'unico mezzo

d'assicurare la pace duratura, la tranquillità interna e l'avvenire

del paese.

               (Dal Fronte Interno).                                    E. Ciccotti


Pensieri e massime.

Oggi chi resta al di fuori della compagine nazionale rinnega la

qualità di italiano, e chi in questo momento rinnegasse la sua

qualità d'italiano non potrebbe neppure dirsi straniero, ma nemico.

                                                      V. E. ORLANDO, Pres. del Consiglio.

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Austerità di vita.

Opportunamente il governo tende a rivedere e limitare con

rigore più stretto le importazioni di generi non essenziali alla guerra

ed alla resistenza del paese. Ciò non potrà solo avere efficacia nei riguardi

del cambio, e servire ad alleggerire il traffico marittimo

e ferroviario, ma risponderà ad una vera legge morale di questa difficile ora.

Mentre, come dice il telegramma del sire dei Tedeschi a von Below,

il loro tallone calpesta il nostro suolo, e torme di popolazioni fuggiasche

chieggono alla carità della madrepatria un tetto ed un tozzo

di pane, l'astinenza ed il sacrificio non devono essere il retaggio

soltanto dei bisognosi; ed il denaro non deve offrir modo ai più

ricchi di trovare ogni agio superfluo e di sottrarsi al dovere supremo

di ripartire fra tutti, in quesst'ora, la sofferenza ed il dolore. Non

deve esser lecito sfoggiare sfarzo di vesti e cercar godimenti costosi.

Quanto occorra di cotone e di lana per ricoprirci e di cuoio per i

nostro calzari, e nulla più. Si costringa chi non ne sente il bisogno

spirituale ad una maggiore austerità di vita.

Oggi, più che mai oggi, la solidarietà nel sacrificio è condizione

suprema di resistenza pei cittadini.

Ed è condizione di vita economica; e merita approvazione ogni

misura governativa che equivalga ad abolizione di consumi voluttuari,

e riduzione ad un minimum di consumi essenziali. Vi sono

ancora aperte troppe fabbriche di merletti e di nastri e di gingilli,

mentre scarseggia il carbone e la forza delle braccia alle industrie

della difesa e dell'alimentazione nazionale. Occorre razionale le industrie,

come si debbono razionare i cibi.

                                                      (Riassunto del Messaggero).


Per la Patria e per la riscossa.

I socialisti modenesi dissidenti hanno pubblicato un manifesto

in cui avvertono che <<quando il nemico invade i fertili campi non

distrugge soltanto la fortuna del proprietario, ma anche quella

del contadino; quando siana le officine non distrugge soltanto la

ricchezza del capitalista ma anche il benessere dell'operaio; quando

penetra nel paese minaccia la vita, la fortuna, l'onore di tutti>>;

ed esortano il popola a ricordarsi <<di ciò che hanno provato e

sofferto il Belgio, la Francia, la Polonia, la Serbia, la Romania>>,

affinchè abbia a sorgere contro lo straniero invasore, poichè <<coloro

che invadono oggi l'Italia sono quelli stessi che han voluto la guerra,

e giustizia vuole che siano puniti>>. <<Se non lo fossero - conclude

il manifesto - ogni religione, ogni fede verrebbero meno; se non

lo fossero vorrebbe dire che la prepotenza, la perfidia, la crudeltà,

il delitto non trovano più alcun freno in nessuna legge umana o

divina>>.

Pensieri e massime auree che vanno divulgate con amore come

seme che darà certo ottimi frutti.

                                               (Dal Corrirere della Sera del 14 nov.).


Per vincere occorre non cedere mai.

Un popolo che si crede scelto da Dio per conquistare e rigenerare

il mondo non abbandona così facilmente una simile missione. La 

Germania non vi rinuncerà che dopo essere stata più volte vinta...

L'avvenire dipenderà soprattutto dalla durata della nostra volont.

Il programma dei popoli che la Germania vorrebbe asservire può

essere tracciato in poche parole: vincere o morire, non cedere mai.

Nulla resiste ad una volontà forte e continua, nè la natura, nè gli

uomini, nè lo stesso destino.

                                                             GUSTAVO LE BON

                                     (Insegnamenti psicologici della guerra europea).


La vittoria immancabile.

Siamo mille e più milioni, molti de' quali per poco che possano

valere, ancora intatti, contro centoquarantasei milioni stremati,

se non esauriti da tre anni di guerra.

I nemici interni vorrebbero offrire e proporre a noi, come già 

alla Russia, la sconfitta che i nemici esterni non hanno da soli

potuto apportare.

Quanti amano il paese debbono sapere eludere le loro manovre,

facendo capire al popolo, che come la guerra fu per l'Italia non

la migliore ma l'unica uscita dalla situazione che si è creata, così

la vittoria immancabile, se vi è persistenza, sarà l'unico mezzo

d'assicurare la pace duratura, la tranquillità interna e l'avvenire

del paese.

               (Dal Fronte Interno).                                    E. Ciccotti


Pensieri e massime.

Oggi chi resta al di fuori della compagine nazionale rinnega la

qualità di italiano, e chi in questo momento rinnegasse la sua

qualità d'italiano non potrebbe neppure dirsi straniero, ma nemico.

                                                      V. E. ORLANDO, Pres. del Consiglio.


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  • October 30, 2018 12:40:24 Sara Fresi

    Austerità di vita.

    Opportunamente il governo tende a rivedere e limitare con

    rigore più stretto le importazioni di generi non essenziali alla guerra

    ed alla resistenza del paese. Ciò non potrà solo avere efficacia nei riguardi

    del cambio, e servire ad alleggerire il traffico marittimo

    e ferroviario, ma risponderà ad una vera legge morale di questa difficile ora.

    Mentre, come dice il telegramma del sire dei Tedeschi a von Below,

    il loro tallone calpesta il nostro suolo, e torme di popolazioni fuggiasche

    chieggono alla carità della madrepatria un tetto ed un tozzo

    di pane, l'astinenza ed il sacrificio non devono essere il retaggio

    soltanto dei bisognosi; ed il denaro non deve offrir modo ai più

    ricchi di trovare ogni agio superfluo e di sottrarsi al dovere supremo

    di ripartire fra tutti, in quesst'ora, la sofferenza ed il dolore. Non

    deve esser lecito sfoggiare sfarzo di vesti e cercar godimenti costosi.

    Quanto occorra di cotone e di lana per ricoprirci e di cuoio per i

    nostro calzari, e nulla più. Si costringa chi non ne sente il bisogno

    spirituale ad una maggiore austerità di vita.

    Oggi, più che mai oggi, la solidarietà nel sacrificio è condizione

    suprema di resistenza pei cittadini.

    Ed è condizione di vita economica; e merita approvazione ogni

    misura governativa che equivalga ad abolizione di consumi voluttuari,

    e riduzione ad un minimum di consumi essenziali. Vi sono

    ancora aperte troppe fabbriche di merletti e di nastri e di gingilli,

    mentre scarseggia il carbone e la forza delle braccia alle industrie

    della difesa e dell'alimentazione nazionale. Occorre razionale le industrie,

    come si debbono razionare i cibi.

                                                          (Riassunto del Messaggero).


    Per la Patria e per la riscossa.

    I socialisti modenesi dissidenti hanno pubblicato un manifesto

    in cui avvertono che <<quando il nemico invade i fertili campi non

    distrugge soltanto la fortuna del proprietario, ma anche quella

    del contadino; quando siana le officine non distrugge soltanto la

    ricchezza del capitalista ma anche il benessere dell'operaio; quando

    penetra nel paese minaccia la vita, la fortuna, l'onore di tutti>>;

    ed esortano il popola a ricordarsi <<di ciò che hanno provato e

    sofferto il Belgio, la Francia, la Polonia, la Serbia, la Romania>>,

    affinchè abbia a sorgere contro lo straniero invasore, poichè <<coloro

    che invadono oggi l'Italia sono quelli stessi che han voluto la guerra,

    e giustizia vuole che siano puniti>>. <<Se non lo fossero - conclude

    il manifesto - ogni religione, ogni fede verrebbero meno; se non

    lo fossero vorrebbe dire che la prepotenza, la perfidia, la crudeltà,

    il delitto non trovano più alcun freno in nessuna legge umana o

    divina>>.

    Pensieri e massime auree che vanno divulgate con amore come

    seme che darà certo ottimi frutti.

                                                   (Dal Corrirere della Sera del 14 nov.).


    Per vincere occorre non cedere mai.

    Un popolo che si crede scelto da Dio per conquistare e rigenerare

    il mondo non abbandona così facilmente una simile missione. La 

    Germania non vi rinuncerà che dopo essere stata più volte vinta...

    L'avvenire dipenderà soprattutto dalla durata della nostra volont.

    Il programma dei popoli che la Germania vorrebbe asservire può

    essere tracciato in poche parole: vincere o morire, non cedere mai.

    Nulla resiste ad una volontà forte e continua, nè la natura, nè gli

    uomini, nè lo stesso destino.

                                                                 GUSTAVO LE BON

                                         (Insegnamenti psicologici della guerra europea).


    La vittoria immancabile.

    Siamo mille e più milioni, molti de' quali per poco che possano

    valere, ancora intatti, contro centoquarantasei milioni stremati,

    se non esauriti da tre anni di guerra.

    I nemici interni vorrebbero offrire e proporre a noi, come già 

    alla Russia, la sconfitta che i nemici esterni non hanno da soli

    potuto apportare.

    Quanti amano il paese debbono sapere eludere le loro manovre,

    facendo capire al popolo, che come la guerra fu per l'Italia non

    la migliore ma l'unica uscita dalla situazione che si è creata, così

    la vittoria immancabile, se vi è persistenza, sarà l'unico mezzo

    d'assicurare la pace duratura, la tranquillità interna e l'avvenire

    del paese.

                   (Dal Fronte Interno).                                    E. Ciccotti


    Pensieri e massime.

    Oggi chi resta al di fuori della compagine nazionale rinnega la

    qualità di italiano, e chi in questo momento rinnegasse la sua

    qualità d'italiano non potrebbe neppure dirsi straniero, ma nemico.

                                                          V. E. ORLANDO, Pres. del Consiglio.

  • October 30, 2018 12:40:18 Sara Fresi
  • October 19, 2018 09:44:21 Sara Fresi

    Austerità di vita.

    Opportunamente il governo tende a rivedere e limitare con

    rigore più stretto le importazioni di generi non essenziali alla guerra

    ed alla resistenza del paese. Ciò non potrà solo avere efficacia nei riguardi

    del cambio, e servire ad alleggerire il traffico marittimo

    e ferroviario, ma risponderà ad una vera legge morale di questa difficile ora.

    Mentre, come dice il telegramma del sire dei Tedeschi a von Below,

    il loro tallone calpesta il nostro suolo, e torme di popolazioni fuggiasche

    chieggono alla carità della madrepatria un tetto ed un tozzo

    di pane, l'astinenza ed il sacrificio non devono essere il retaggio

    soltanto dei bisognosi; ed il denaro non deve offrir modo ai più

    ricchi di trovare ogni agio superfluo e di sottrarsi al dovere supremo

    di ripartire fra tutti, in quesst'ora, la sofferenza ed il dolore. Non

    deve esser lecito sfoggiare sfarzo di vesti e cercar godimenti costosi.

    Quanto occorra di cotone e di lana per ricoprirci e di cuoio per i

    nostro calzari, e nulla più. Si costringa chi non ne sente il bisogno

    spirituale ad una maggiore austerità di vita.

    Oggi, più che mai oggi, la solidarietà nel sacrificio è condizione

    suprema di resistenza pei cittadini.

    Ed è condizione di vita economica; e merita approvazione ogni

    misura governativa che equivalga ad abolizione di consumi voluttuari,

    e riduzione ad un minimum di consumi essenziali. Vi sono

    ancora aperte troppe fabbriche di merletti e di nastri e di gingilli,

    mentre scarseggia il carbone e la forza delle braccia alle industrie

    della difesa e dell'alimentazione nazionale. Occorre razionale le industrie,

    come si debbono razionare i cibi.

                                                          (Riassunto del Messaggero).


    Per la Patria e per la riscossa.

    I socialisti modenesi dissidenti hanno pubblicato un manifesto

    in cui avvertono che <<quando il nemico invade i fertili campi non

    distrugge soltanto la fortuna del proprietario, ma anche quella

    del contadino; quando siana le officine non distrugge soltanto la

    ricchezza del capitalista ma anche il benessere dell'operaio; quando

    penetra nel paese minaccia la vita, la fortuna, l'onore di tutti>>;

    ed esortano il popola a ricordarsi <<di ciò che hanno provato e

    sofferto il Belgio, la Francia, la Polonia, la Serbia, la Romania>>,

    affinchè abbia a sorgere contro lo straniero invasore, poichè <<coloro

    che invadono oggi l'Italia sono quelli stessi che han voluto la guerra,

    e giustizia vuole che siano puniti>>. <<Se non lo fossero - conclude

    il manifesto - ogni religione, ogni fede verrebbero meno; se non

    lo fossero vorrebbe dire che la prepotenza, la perfidia, la crudeltà,

    il delitto non trovano più alcun freno in nessuna legge umana o

    divina>>.

    Pensieri e massime auree che vanno divulgate con amore come

    seme che darà certo ottimi frutti.

                                                   (Dal Corrirere della Sera del 14 nov.).


    Per vincere occorre non cedere mai.

    Un popolo che si crede scelto da Dio per conquistare e rigenerare

    il mondo non abbandona così facilmente una simile missione. La 

    Germania non vi rinuncerà che dopo essere stata più volte vinta...

    L'avvenire dipenderà soprattutto dalla durata della nostra volont.

    Il programma dei popoli che la Germania vorrebbe asservire può

    essere tracciato in poche parole: vincere o morire, non cedere mai.

    Nulla resiste ad una volontà forte e continua, nè la natura, nè gli

    uomini, nè lo stesso destino.

                                                                 GUSTAVO LE BON

                                         (Insegnamenti psicologici della guerra europea).


    La vittoria immancabile.

    Siamo mille e più milioni, molti de' quali per poco che possano

    valere, ancora intatti, contro centoquarantasei milioni stremati,

    se non esauriti da tre anni di guerra.

    I nemici interni vorrebbero offrire e proporre a noi, come già 

    alla Russia, la sconfitta che i nemici esterni non hanno da soli

    potuto apportare.

    Quanti amano il paese debbono sapere eludere le loro manovre,

    facendo capire al popolo, che come la guerra fu per l'Italia non

    la migliore ma l'unica uscita dalla situazione che si è creata, così

    la vittoria immancabile, se vi è persistenza, sarà l'unico mezzo

    d'assicurare la pace duratura, la tranquillità interna e l'avvenire

    del paese.

                   (Dal Fronte Interno).                                    E. Ciccotti


    Pensieri e massime.

    Oggi chi resta al di fuori della compagine nazionale rinnega la

    qualità di italiano, e chi in questo momento rinnegasse la sua

    qualità d'italiano non potrebbe neppure dirsi straniero, ma nemico.

                                                          V. E. ORLANDO, Pres. del Consiglio.


  • October 19, 2018 09:40:30 Sara Fresi

    Austerità di vita.

    Opportunamente il governo tende a rivedere e limitare con

    rigore più stretto le importazioni di generi non essenziali alla guerra

    ed alla resistenza del paese. Ciò non potrà solo avere efficacia nei riguardi

    del cambio, e servire ad alleggerire il traffico marittimo

    e ferroviario, ma risponderà ad una vera legge morale di questa difficile ora.

    Mentre, come dice il telegramma del sire dei Tedeschi a von Below,

    il loro tallone calpesta il nostro suolo, e torme di popolazioni fuggiasche

    chieggono alla carità della madrepatria un tetto ed un tozzo

    di pane, l'astinenza ed il sacrificio non devono essere il retaggio

    soltanto dei bisognosi; ed il denaro non deve offrir modo ai più

    ricchi di trovare ogni agio superfluo e di sottrarsi al dovere supremo

    di ripartire fra tutti, in quesst'ora, la sofferenza ed il dolore. Non

    deve esser lecito sfoggiare sfarzo di vesti e cercar godimenti costosi.

    Quanto occorra di cotone e di lana per ricoprirci e di cuoio per i

    nostro calzari, e nulla più. Si costringa chi non ne sente il bisogno

    spirituale ad una maggiore austerità di vita.

    Oggi, più che mai oggi, la solidarietà nel sacrificio è condizione

    suprema di resistenza pei cittadini.

    Ed è condizione di vita economica; e merita approvazione ogni

    misura governativa che equivalga ad abolizione di consumi voluttuari,

    e riduzione ad un minimum di consumi essenziali. Vi sono

    ancora aperte troppe fabbriche di merletti e di nastri e di gingilli,

    mentre scarseggia il carbone e la forza delle braccia alle industrie

    della difesa e dell'alimentazione nazionale. Occorre razionale le industrie,

    come si debbono razionare i cibi.

                                                          (Riassunto del Messaggero).


    Per la Patria e per la riscossa.

    I socialisti modenesi dissidenti hanno pubblicato un manifesto

    in cui avvertono che <<quando il nemico invade i fertili campi non

    distrugge soltanto la fortuna del proprietario, ma anche quella

    del contadino; quando siana le officine non distrugge soltanto la

    ricchezza del capitalista ma anche il benessere dell'operaio; quando

    penetra nel paese minaccia la vita, la fortuna, l'onore di tutti>>;

    ed esortano il popola a ricordarsi <<di ciò che hanno provato e

    sofferto il Belgio, la Francia, la Polonia, la Serbia, la Romania>>,

    affinchè abbia a sorgere contro lo straniero invasore, poichè <<coloro

    che invadono oggi l'Italia sono quelli stessi che han voluto la guerra,

    e giustizia vuole che siano puniti>>. <<Se non lo fossero - conclude

    il manifesto - ogni religione, ogni fede verrebbero meno; se non

    lo fossero vorrebbe dire che la prepotenza, la perfidia, la crudeltà,

    il delitto non trovano più alcun freno in nessuna legge umana o

    divina>>.

    Pensieri e massime auree che vanno divulgate con amore come

    seme che darà certo ottimi frutti.

                                                   (Dal Corrirere della Sera del 14 nov.).


    Per vincere occorre non cedere mai.

    Un popolo che si crede scelto da Dio per conquistare e rigenerare

    il mondo non abbandona così facilmente una simile missione. La 

    Germania non vi rinuncerà che dopo essere stata più volte vinta...

    L'avvenire dipenderà soprattutto dalla durata della nostra volont.

    Il programma dei popoli che la Germania vorrebbe asservire può

    essere tracciato in poche parole: vincere o morire, non cedere mai.

    Nulla resiste ad una volontà forte e continua, nè la natura, nè gli

    uomini, nè lo stesso destino.

                                                                 GUSTAVO LE BON

                                         (Insegnamenti psicologici della guerra europea).


    La vittoria immancabile.



  • October 19, 2018 09:36:33 Sara Fresi

    Austerità di vita.

    Opportunamente il governo tende a rivedere e limitare con

    rigore più stretto le importazioni di generi non essenziali alla guerra

    ed alla resistenza del paese. Ciò non potrà solo avere efficacia nei riguardi

    del cambio, e servire ad alleggerire il traffico marittimo

    e ferroviario, ma risponderà ad una vera legge morale di questa difficile ora.

    Mentre, come dice il telegramma del sire dei Tedeschi a von Below,

    il loro tallone calpesta il nostro suolo, e torme di popolazioni fuggiasche

    chieggono alla carità della madrepatria un tetto ed un tozzo

    di pane, l'astinenza ed il sacrificio non devono essere il retaggio

    soltanto dei bisognosi; ed il denaro non deve offrir modo ai più

    ricchi di trovare ogni agio superfluo e di sottrarsi al dovere supremo

    di ripartire fra tutti, in quesst'ora, la sofferenza ed il dolore. Non

    deve esser lecito sfoggiare sfarzo di vesti e cercar godimenti costosi.

    Quanto occorra di cotone e di lana per ricoprirci e di cuoio per i

    nostro calzari, e nulla più. Si costringa chi non ne sente il bisogno

    spirituale ad una maggiore austerità di vita.

    Oggi, più che mai oggi, la solidarietà nel sacrificio è condizione

    suprema di resistenza pei cittadini.

    Ed è condizione di vita economica; e merita approvazione ogni

    misura governativa che equivalga ad abolizione di consumi voluttuari,

    e riduzione ad un minimum di consumi essenziali. Vi sono

    ancora aperte troppe fabbriche di merletti e di nastri e di gingilli,

    mentre scarseggia il carbone e la forza delle braccia alle industrie

    della difesa e dell'alimentazione nazionale. Occorre razionale le industrie,

    come si debbono razionare i cibi.

                                                          (Riassunto del Messaggero).


    Per la Patria e per la riscossa.

    I socialisti modenesi dissidenti hanno pubblicato un manifesto

    in cui avvertono che <<quando il nemico invade i fertili campi non

    distrugge soltanto la fortuna del proprietario, ma anche quella

    del contadino; quando siana le officine non distrugge soltanto la

    ricchezza del capitalista ma anche il benessere dell'operaio; quando

    penetra nel paese minaccia la vita, la fortuna, l'onore di tutti>>;

    ed esortano il popola a ricordarsi <<di ciò che hanno provato e

    sofferto il Belgio, la Francia, la Polonia, la Serbia, la Romania>>,

    affinchè abbia a sorgere contro lo straniero invasore, poichè <<coloro

    che invadono oggi l'Italia sono quelli stessi che han voluto la guerra,

    e giustizia vuole che siano puniti>>. <<Se non lo fossero - conclude



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ID
5547 / 69762
Source
http://europeana1914-1918.eu/...
Contributor
Società Geografica Italiana
License
http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/


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