Rivista "La Guerra Italiana". N. 20
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pag. 320
foto - Il panorama della marina di Salonicco dove il 3 ottobre sbarcarono i soldati dell'Intesa.
NEI BALCANI
L'ultimatum alla Bulgaria e lo sbarco degli anglo-francesi a Salonicco.
A pag. 304 si parlava dell'attesa di un nuovo piano degli alleati di una vasta azione nei Balcani per opporsi ai progetti degli imperi centrali e per impedire che la Bulgaria aggredisca la Serbia.
Ora il giorno 3 ottobre venne notizia ufficiale da Pietrogrado che il ministro di Russia è stato incaricato di consegnare senza indugio al Presidente del Consiglio bulgaro, Radoslavoff, una nota.
In essa, dopo di aver constatato che i fatti attestano la risoluzione definitiva di Re Ferdinando di mettere le sorti del paese nelle mani della Germania, con preparativi militari, col largo soccorso finanziario, con la presenza di ufficiali tedeschi ed austriaci presso lo Stato maggiore, si afferma che qualsiasi atto ostile contro la Serbia sarebbe considerato come diretto contro le stesse Potenze dell'Intesa.
La nota così termina testualmente:
«Il rappresentante della Russia, legata alla Bulgaria dall'imperituro ricordo della sua liberazione dal giogo turco, non può sanzionare, con la sua presenza, i preparativi contro un popolo slavo ed alleato. Il ministro di Russia a Sofia ha quindi ricevuto l'ordine di lasciare la Bulgaria con tutto il personale della legazione e dei consolati, se nel termine di ventiquattro ore il Goveno bulgaro non rompe apertamente con i nemici della causa slava e della Russia e non procede all 'immediato allontanamento degli ufficiali appartenenti agli eserciti degli Stati che si trovano in guerra con le Potenze dell'Intesa».
* Si ha da Parigi, in data 3 ottobre: «L'intervento franco-inglese, sotto forma di sbarco a Salonicco, è in via di esecuzione, al comando del generale d'Amade».
* Il governo greco ha inviato agli alleati una protesta «pro forma».
Nella protesta il ministro Venizelos afferma che «il governo, essendo neutrale, non potrebbe autorizzare gli atti intrapresi, perchè portano un colpo tanto più notevole in quanto essi emanano da due potenze belligeranti».
Così conclude la risposta del primo ministro greco:
«La circostanza che le truppe sono unicamente destinate a venire in aiuto della Serbia, alleata della Grecia, non modifica affatto la condizione giuridica del Governo Reale, perchè, anche dal punto di vista balcanico, la neutralità greca non potrebbe, prima del verificarsi del casus fœderis, essere precipitata dal pericolo che minaccia attualmente la Serbia, e che provoca il soccorso di truppe internazionali.»
* Il Ministro Venizelos alla Camera dei deputati (4 ottobre) dichiara che un trattato con la Serbia obbliga la Grecia a porsi in guerra contro qualunque potenza alleata della Bulgaria la quale attacchi la Serbia.
foto - Re Ferdinando di Bulgaria col suo Stato Maggiore.
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INDUMENTI PER MILITARI
INSEGNAMENTO PRATICO ILLUSTRATO
In seguito alle insistenti richieste delle gentili lettrici dei Giornali di Mode, la “Casa Editrice Sonzogno„ ha pubblicato uno splendido numero unico riccamente illustrato, il che è una guida utilissima per tutte le signore che attendono alla confezione degli indumenti militari. L'insegnamento pratico, le norme regolamentari, particolarmente descritte, trattano dei più svariati lavori che sono tanto necessari per i nostri valorosi soldati, cosicchè il numero unico riassume ogni particolare, da indicazioni precise di ogni indumento e insegna il metodo da seguiri nelle singole confezioni.
Questo NUMERO UNICO riccamente illustrato è posto in vendita a Cent. 20
LE NOSTRE BELLE ARMI
Enormi richieste ha provocate, anche dall'Estero, la bellissima Serie di 14
CARTOLINE
DELLE ARMI ITALIANE
edita dalla CASA EDITRICE SONZOGNO. Rappresentano, appunto — su bozzetti nei quali l'arte si accoppia all'esattezza — tutte le diverse Armi del nostro ammirato ed eroico Esercito, nelle nuove uniformi.
Ogni cartolina, Cent. 10
La Serie completa è in vendita a L. 1.20
Inviare Cartolina-Vaglia alla CASA EDITRICE SONZOGNO - MIlano, Via Pasquirolo, 14
Che cosa leggere? Che libro consultare? Ecco una domanda che in molte occasioni si affaccia a chiunque. È bene, dunque, aver sempre sottomano il Catalogo Generale della Casa Editrice Sonzogno - MIlano, Via Pasquirolo, 14. - Si spedisce gratis a richiesta.
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pag. 320
foto - Il panorama della marina di Salonicco dove il 3 ottobre sbarcarono i soldati dell'Intesa.
NEI BALCANI
L'ultimatum alla Bulgaria e lo sbarco degli anglo-francesi a Salonicco.
A pag. 304 si parlava dell'attesa di un nuovo piano degli alleati di una vasta azione nei Balcani per opporsi ai progetti degli imperi centrali e per impedire che la Bulgaria aggredisca la Serbia.
Ora il giorno 3 ottobre venne notizia ufficiale da Pietrogrado che il ministro di Russia è stato incaricato di consegnare senza indugio al Presidente del Consiglio bulgaro, Radoslavoff, una nota.
In essa, dopo di aver constatato che i fatti attestano la risoluzione definitiva di Re Ferdinando di mettere le sorti del paese nelle mani della Germania, con preparativi militari, col largo soccorso finanziario, con la presenza di ufficiali tedeschi ed austriaci presso lo Stato maggiore, si afferma che qualsiasi atto ostile contro la Serbia sarebbe considerato come diretto contro le stesse Potenze dell'Intesa.
La nota così termina testualmente:
«Il rappresentante della Russia, legata alla Bulgaria dall'imperituro ricordo della sua liberazione dal giogo turco, non può sanzionare, con la sua presenza, i preparativi contro un popolo slavo ed alleato. Il ministro di Russia a Sofia ha quindi ricevuto l'ordine di lasciare la Bulgaria con tutto il personale della legazione e dei consolati, se nel termine di ventiquattro ore il Goveno bulgaro non rompe apertamente con i nemici della causa slava e della Russia e non procede all 'immediato allontanamento degli ufficiali appartenenti agli eserciti degli Stati che si trovano in guerra con le Potenze dell'Intesa».
* Si ha da Parigi, in data 3 ottobre: «L'intervento franco-inglese, sotto forma di sbarco a Salonicco, è in via di esecuzione, al comando del generale d'Amade».
* Il governo greco ha inviato agli alleati una protesta «pro forma».
Nella protesta il ministro Venizelos afferma che «il governo, essendo neutrale, non potrebbe autorizzare gli atti intrapresi, perchè portano un colpo tanto più notevole in quanto essi emanano da due potenze belligeranti».
Così conclude la risposta del primo ministro greco:
«La circostanza che le truppe sono unicamente destinate a venire in aiuto della Serbia, alleata della Grecia, non modifica affatto la condizione giuridica del Governo Reale, perchè, anche dal punto di vista balcanico, la neutralità greca non potrebbe, prima del verificarsi del casus fœderis, essere precipitata dal pericolo che minaccia attualmente la Serbia, e che provoca il soccorso di truppe internazionali.»
* Il Ministro Venizelos alla Camera dei deputati (4 ottobre) dichiara che un trattato con la Serbia obbliga la Grecia a porsi in guerra contro qualunque potenza alleata della Bulgaria la quale attacchi la Serbia.
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La nota così termina testualmente:
«Il rappresentante della Russia, legata alla Bulgaria dall'imperituro ricordo della sua liberazione dal giogo turco, non può sanzionare, con la sua presenza, i preparativi contro un popolo slavo ed alleato. Il ministro di Russia a Sofia ha quindi ricevuto l'ordine di lasciare la Bulgaria con tutto il personale della legazione e dei consolati, se nel termine di ventiquattro ore il Goveno bulgaro non rompe apertamente con i nemici della causa slava e della Russia e non procede all 'immediato allontanamento degli ufficiali appartenenti agli eserciti degli Stati che si trovano in guerra con le Potenze dell'Intesa».
* Si ha da Parigi, in data 3 ottobre: «L'intervento franco-inglese, sotto forma di sbarco a Salonicco, è in via di esecuzione, al comando del generale d'Amade».
* Il governo greco ha inviato agli alleati una protesta «pro forma».
Nella protesta il ministro Venizelos afferma che «il governo, essendo neutrale, non potrebbe autorizzare gli atti intrapresi, perchè portano un colpo tanto più notevole in quanto essi emanano da due potenze belligeranti».
Così conclude la risposta del primo ministro greco:
«La circostanza che le truppe sono unicamente destinate a venire in aiuto della Serbia, alleata della Grecia, non modifica affatto la condizione giuridica del Governo Reale, perchè, anche dal punto di vista balcanico, la neutralità greca non potrebbe, prima del verificarsi del casus fœderis, essere precipitata dal pericolo che minaccia attualmente la Serbia, e che provoca il soccorso di truppe internazionali.»
* Il Ministro Venizelos alla Camera dei deputati (4 ottobre) dichiara che un trattato con la Serbia obbliga la Grecia a porsi in guerra contro qualunque potenza alleata della Bulgaria la quale attacchi la Serbia.
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* Si ha da Parigi, in data 3 ottobre: «L'intervento franco-inglese, sotto forma di sbarco a Salonicco, è in via di esecuzione, al comando del generale d'Amade».
* Il governo greco ha inviato agli alleati una protesta «pro forma».
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Così conclude la risposta del primo ministro greco:
«La circostanza che le truppe sono unicamente destinate a venire in aiuto della Serbia, alleata della Grecia, non modifica affatto la condizione giuridica del Governo Reale, perchè, anche dal punto di vista balcanico, la neutralità greca non potrebbe, prima del verificarsi del casus fœderis, essere precipitata dal pericolo che minaccia attualmente la Serbia, e che provoca il soccorso di truppe internazionali.»
* Il Ministro Venizelos alla Camera dei deputati (4 ottobre) dichiara che un trattato con la Serbia obbliga la Grecia a porsi in guerra contro qualunque potenza alleata della Bulgaria la quale attacchi la Serbia.
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Ora il giorno 3 ottobre venne notizia ufficiale da Pietrogrado che il ministro di Russia è stato incaricato di consegnare senza indugio al Presidente del Consiglio bulgaro, Radoslavoff, una nota.
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* Si ha da Parigi, in data 3 ottobre: «L'intervento franco-inglese, sotto forma di sbarco a Salonicco, è in via di esecuzione, al comando del generale d'Amade».
* Il governo greco ha inviato agli alleati una protesta «pro forma».
Nella protesta il ministro Venizelos afferma che «il governo, essendo neutrale, non potrebbe autorizzare gli atti intrapresi, perchè portano un colpo tanto più notevole in quanto essi emanano da due potenze belligeranti».
Così conclude la risposta del primo ministro greco:
«La circostanza che le truppe sono unicamente destinate a venire in aiuto della Serbia, alleata della Grecia, non modifica affatto la condizione giuridica del Governo Reale, perchè, anche dal punto di vista balcanico, la neutralità greca non potrebbe, prima del verificarsi del casus fœderis, essere precipitata dal pericolo che minaccia attualmente la Serbia, e che provoca il soccorso di truppe internazionali.»
* Il Ministro Venizelos alla Camera dei deputati (4 ottobre) dichiara che un trattato con la Serbia obbliga la Grecia a porsi in guerra contro qualunque potenza alleata della Bulgaria la quale attacchi la Serbia.
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- 5850 / 66322
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- Guglielmina Di Girolamo
October 10, 1915
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