La vicenda di Giovanni de Peppo, item 16

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La situazione è sempre oscura: non so niente di niente, di

quel che avviene ed invio altri due uomini al Comando di

Gruppo per avere notizie ed ordini.- Mi sento tuttavia rela-

tivamente tranquillo perché, all'infuori del forte bombarda-

mento non ho udito ancora una sola scarica di fucileria o di

mitragliatrici, cosa che mi dà la convinzione che il nemico

è ancora suo punto di partenza e non ha, fino a questo

momento tentato alcuno attacco con la fanteria.- Verso

le 15 mentre mi dispongo ad ingoiare qualche boccone, ancora

digiuno dalla notte precedente, mi giunge a mezzo di un portor-

dine un fonogramma a mano del Comandante di Gruppo, scritto 

alle ore 13 e pervenutomi con 2 ore di ritardo a causa del-

la difficoltà nel percorrere le strade, incessantemente e 

violentemente battute dal fuoco d'artiglieria.- Esso dice:

"Il Sig. Maggiore ordina di distruggere di otturatori e di aspor-

tare le teste a fungo. Ten. Carrera".- Conserverò vivo per tutta la 

vita il ricordo dell'impressione di sconforto che produsse in me il laconico

contenuto di quel fatale pezzetto di carta, scritto con mano tremante: 

lessi e rilessi più volte quelle brevi tragiche righe, senza riuscire

senza riuscire ad afferrarne il senso: non credevo e non volevo credere

 La notizia L'ordine mi era giunto assolutamente inaspettato

e ne rimasi dolorosamente stupito ed inebetito nel tempo stesso.

Ma è proprio vero? mi dicevo: il nemico ha già attaccato da un

pezzo allora ed ha rotto le nostre linee? e come mai non si

resiste?- Dove è stata rotta la nostra linea difensiva? Dove

sono arrivati ora?- Era dunque proprio sul Matajur che si

combatteva, non era l'eco, come avevo creduto.- Sono queste le do-

mande che mi sono corse sulle labbra mentre il mio viso cam-

biava colore e sotto un eccesso di nervosismo, sentivo venir  ... 

meno, tutto di un colpo, tutta la mia forza d'animo ed il mio

coraggio.- Il portaordini accasciato anche lui ed ancora emozio-

nato dal pericolo corso per giungere fino a me, nulla seppe

rispondere alle mio domande per sapere qualcosa sulla situa-

zione del momento, seppe dirmi solo che il nemico, pare, aves-

se attaccato circa lee 7 rompendo la nostra linea di Gabrie

e apertosi un varco era venuto avanti seguendo il fondo valle.-

Aggiunse che al momento della sua partenza da Vrsno il paese era

in fiamme e tuttora sotto un forte bombardamento. Il Comando

di Gruppo aveva dato fuoco a tutti i documenti d'ufficio ed a tutte le

baracche ed era già partito diretto alla 21a batteria da 149, postata poco

più indietro.-

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La situazione è sempre oscura: non so niente di niente, di

quel che avviene ed invio altri due uomini al Comando di

Gruppo per avere notizie ed ordini.- Mi sento tuttavia rela-

tivamente tranquillo perché, all'infuori del forte bombarda-

mento non ho udito ancora una sola scarica di fucileria o di

mitragliatrici, cosa che mi dà la convinzione che il nemico

è ancora suo punto di partenza e non ha, fino a questo

momento tentato alcuno attacco con la fanteria.- Verso

le 15 mentre mi dispongo ad ingoiare qualche boccone, ancora

digiuno dalla notte precedente, mi giunge a mezzo di un portor-

dine un fonogramma a mano del Comandante di Gruppo, scritto 

alle ore 13 e pervenutomi con 2 ore di ritardo a causa del-

la difficoltà nel percorrere le strade, incessantemente e 

violentemente battute dal fuoco d'artiglieria.- Esso dice:

"Il Sig. Maggiore ordina di distruggere di otturatori e di aspor-

tare le teste a fungo. Ten. Carrera".- Conserverò vivo per tutta la 

vita il ricordo dell'impressione di sconforto che produsse in me il laconico

contenuto di quel fatale pezzetto di carta, scritto con mano tremante: 

lessi e rilessi più volte quelle brevi tragiche righe, senza riuscire

senza riuscire ad afferrarne il senso: non credevo e non volevo credere

 La notizia L'ordine mi era giunto assolutamente inaspettato

e ne rimasi dolorosamente stupito ed inebetito nel tempo stesso.

Ma è proprio vero? mi dicevo: il nemico ha già attaccato da un

pezzo allora ed ha rotto le nostre linee? e come mai non si

resiste?- Dove è stata rotta la nostra linea difensiva? Dove

sono arrivati ora?- Era dunque proprio sul Matajur che si

combatteva, non era l'eco, come avevo creduto.- Sono queste le do-

mande che mi sono corse sulle labbra mentre il mio viso cam-

biava colore e sotto un eccesso di nervosismo, sentivo venir  ... 

meno, tutto di un colpo, tutta la mia forza d'animo ed il mio

coraggio.- Il portaordini accasciato anche lui ed ancora emozio-

nato dal pericolo corso per giungere fino a me, nulla seppe

rispondere alle mio domande per sapere qualcosa sulla situa-

zione del momento, seppe dirmi solo che il nemico, pare, aves-

se attaccato circa lee 7 rompendo la nostra linea di Gabrie

e apertosi un varco era venuto avanti seguendo il fondo valle.-

Aggiunse che al momento della sua partenza da Vrsno il paese era

in fiamme e tuttora sotto un forte bombardamento. Il Comando

di Gruppo aveva dato fuoco a tutti i documenti d'ufficio ed a tutte le

baracche ed era già partito diretto alla 21a batteria da 149, postata poco

più indietro.-


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  • June 9, 2017 16:19:09 Stefania Biron

    La situazione è sempre oscura: non so niente di niente, di

    quel che avviene ed invio altri due uomini al Comando di

    Gruppo per avere notizie ed ordini.- Mi sento tuttavia rela-

    tivamente tranquillo perché, all'infuori del forte bombarda-

    mento non ho udito ancora una sola scarica di fucileria o di

    mitragliatrici, cosa che mi dà la convinzione che il nemico

    è ancora suo punto di partenza e non ha, fino a questo

    momento tentato alcuno attacco con la fanteria.- Verso

    le 15 mentre mi dispongo ad ingoiare qualche boccone, ancora

    digiuno dalla notte precedente, mi giunge a mezzo di un portor-

    dine un fonogramma a mano del Comandante di Gruppo, scritto 

    alle ore 13 e pervenutomi con 2 ore di ritardo a causa del-

    la difficoltà nel percorrere le strade, incessantemente e 

    violentemente battute dal fuoco d'artiglieria.- Esso dice:

    "Il Sig. Maggiore ordina di distruggere di otturatori e di aspor-

    tare le teste a fungo. Ten. Carrera".- Conserverò vivo per tutta la 

    vita il ricordo dell'impressione di sconforto che produsse in me il laconico

    contenuto di quel fatale pezzetto di carta, scritto con mano tremante: 

    lessi e rilessi più volte quelle brevi tragiche righe, senza riuscire

    senza riuscire ad afferrarne il senso: non credevo e non volevo credere

     La notizia L'ordine mi era giunto assolutamente inaspettato

    e ne rimasi dolorosamente stupito ed inebetito nel tempo stesso.

    Ma è proprio vero? mi dicevo: il nemico ha già attaccato da un

    pezzo allora ed ha rotto le nostre linee? e come mai non si

    resiste?- Dove è stata rotta la nostra linea difensiva? Dove

    sono arrivati ora?- Era dunque proprio sul Matajur che si

    combatteva, non era l'eco, come avevo creduto.- Sono queste le do-

    mande che mi sono corse sulle labbra mentre il mio viso cam-

    biava colore e sotto un eccesso di nervosismo, sentivo venir  ... 

    meno, tutto di un colpo, tutta la mia forza d'animo ed il mio

    coraggio.- Il portaordini accasciato anche lui ed ancora emozio-

    nato dal pericolo corso per giungere fino a me, nulla seppe

    rispondere alle mio domande per sapere qualcosa sulla situa-

    zione del momento, seppe dirmi solo che il nemico, pare, aves-

    se attaccato circa lee 7 rompendo la nostra linea di Gabrie

    e apertosi un varco era venuto avanti seguendo il fondo valle.-

    Aggiunse che al momento della sua partenza da Vrsno il paese era

    in fiamme e tuttora sotto un forte bombardamento. Il Comando

    di Gruppo aveva dato fuoco a tutti i documenti d'ufficio ed a tutte le

    baracche ed era già partito diretto alla 21a batteria da 149, postata poco

    più indietro.-


  • June 9, 2017 16:12:27 Stefania Biron

    La situazione è sempre oscura: non so niente di niente, di

    quel che avviene ed invio altri due uomini al Comando di

    Gruppo per avere notizie ed ordini.- Mi sento tuttavia rela-

    tivamente tranquillo perché, all'infuori del forte bombarda-

    mento non ho udito ancora una sola scarica di fucileria o di

    mitragliatrici, cosa che mi dà la convinzione che il nemico

    è ancora suo punto di partenza e non ha, fino a questo

    momento tentato alcuno attacco con la fanteria.- Verso

    le 15 mentre mi dispongo ad ingoiare qualche boccone, ancora

    digiuno dalla notte precedente, mi giunge a mezzo di un portor-

    dine un fonogramma a mano del Comandante di Gruppo, scritto 

    alle ore 13 e pervenutomi con 2 ore di ritardo a causa del-

    la difficoltà nel percorrere le strade, incessantemente e 

    violentemente battute dal fuoco d'artiglieria.- Esso dice:

    "Il Sig. Maggiore ordina di distruggere di otturatori e di aspor-

    tare le teste a fungo. Ten. Carrera".- Conserverò vivo per tutta la 

    vita il ricordo dell'impressione di sconforto che produsse in me il laconico

    contenuto di quel fatale pezzetto di carta, scritto con mano tremante: 

    lessi e rilessi più volte quelle brevi tragiche righe, senza riuscire

    senza riuscire ad afferrarne il senso: non credevo e non volevo credere

     La notizia L'ordine mi era giunto assolutamente inaspettato

    e ne rimasi dolorosamente stupito ed inebetito nel tempo stesso.

    Ma è proprio vero? mi dicevo: il nemico ha già attaccato da un

    pezzo allora ed ha rotto le nostre linee? e come mai non si

    resiste?- Dove è stata rotta la nostra linea difensiva? Dove


  • June 9, 2017 15:54:14 Stefania Biron

    La situazione è sempre oscura: non so niente di niente, di

    quel che avviene ed invio altri due uomini al Comando di

    Gruppo per avere notizie ed ordini.- Mi sento tuttavia rela-

    tivamente tranquillo perché, all'infuori del forte bombarda-

    mento non ho udito ancora una sola scarica di fucileria o di

    mitragliatrici, cosa che mi dà la convinzione che il nemico

    è ancora suo punto di partenza e non ha, fino a questo

    momento tentato alcuno attacco con la fanteria.- Verso

    le 15 mentre mi dispongo ad ingoiare qualche boccone, ancora

    digiuno dalla notte precedente, mi giunge a mezzo di un portor-

    dine un fonogramma a mano del Comandante di Gruppo, scritto 

    alle ore 13 e pervenutomi con 2 ore di ritardo a causa del-

    la difficoltà nel percorrere le strade, incessantemente e 

    violentemente battute dal fuoco d'artiglieria.- Esso dice:

    "Il Sig. Maggiore ordina di distruggere di otturatori e di aspor-

    tare le teste a fungo. Ten. Carrera".- Conserverò vivo per tutta la 

    vita il ricordo dell'impressione di sconforto che produsse in me il laconico

    contenuto di quel fatale pezzetto di carta, scritto con mano tremante: 

    lessi e rilessi più volte quelle brevi tragiche righe, senza riuscire

    senza riuscire ad afferrarne il senso: non credevo e non volevo credere

     La notizia L'ordine mi era giunto assolutamente inaspettato

    e ne rimasi dolorosamente stupito ed inebetito nel tempo stesso.

    Ma è proprio vero? mi dicevo: il nemico ha già attaccato da un

    pezzo allora ed ha rotto le nostre linee? e come mai non si

    resiste?- Dove è stata rotta la nostra linea difensiva? Dove


  • June 9, 2017 15:27:42 Stefania Biron

    La situazione è sempre oscura: non so niente di niente, di

    quel che avviene ed invio altri due uomini al Comando di

    Gruppo per avere notizie ed ordini.- Mi sento tuttavia rela-

    tivamente tranquillo perché, all'infuori del forte bombarda-

    mento non ho udito ancora una sola scarica di fucileria o di

    mitragliatrici, cosa che mi dà la convinzione che il nemico

    è ancora suo punto di partenza e non ha, fino a questo

    momento tentato alcuno attacco con la fanteria.- Verso

    le 15 mentre mi dispongo ad ingoiare qualche boccone, ancora

    digiuno dalla notte precedente, mi giunge a mezzo di un portor-

    dine un fonogramma a mano del Comandante di Gruppo, scritto 

    alle


  • June 9, 2017 15:23:48 Stefania Biron

    La situazione è sempre oscura: non so niente di niente, di

    quel che avviene ed invio altri due uomini al Comando di Gruppo


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    Caporetto

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5568 / 240047
Source
http://europeana1914-1918.eu/...
Contributor
Mario De Peppo
License
http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/


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