La vicenda di Giovanni de Peppo, item 14
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Le mie memorie
Caporetto - La prigionia
24 ottobre 1917 - La nottata è calma, serena, non par nemmeno di stare in guer-
ra, tanto è la pace e la tranquillità che regna in giro. Dopo aver fatto
una ispezione alla linea dei pezzi, mi ritiro nella mia baracchetta e mi
butto sulla branda, tranquillo, sicuro di non essere disturbato durante
il sonno. Mi ero da poco addormentato che vengo svegliato dalla noiosa
e squillante suoneria del telefono che mi è sempre a portata di mano
durante la notte: è un fonogramma urgente, con precedenza assoluta
del Maggiore Zanazza, comandante del 53° Gruppo d'Assedio, da cui dipendo:
mi avvisa, a conferma della comunicazione riservata, che, da fonte
attendibilissima, si era saputo che sul nostro fronte si trovavano trup-
pe germaniche e che il nemico, alle 2 di notte, e con la modalità, già
a nostra conoscenza, avrebbe iniziato un forte attacco, preceduto da intenso
bombardamento: mi tenessi pertanto pronto ad intervenire ed avessi
al più presto, preso tutte le misure preventive del caso, specie quelle
precauzionali contro i gas asfissianti.- Confesso francamente che, pur
dando poca importanza alla notizia,
immaggiudicandola la solita mi-naccia immaginaria che da qualche giorno rappresenta il grido di "al lupo,
al lupo!", senza perdere tempo, dò immediatamente ordine ai serventi
di tenersi ciascuno al proprio posto di combattimento sulla linea dei pezzi,
e poiché sono circa le 1 e ½ mi vesto e con i miei subalterni
Ten. Pistilli Marco e S.Ten. Riva Ezio, mi reco rapidamente anche io sul-
la linea dei pezzi.- Per essere maggiormente pronto ad intervenire
col fuoco al primo cenno e per non rimanere isolato in caso di
mancato funzionamento delle linee telefoniche, anziché recarmi
al mio osservatorio, che è un po' lontano, mi porto in vicinanza
della piazzuola del 1° pezzo, riparato da un grosso sasso, dal qual
posto posso sorvegliare ed osservare benissimo, con una discreta
sicurezza, tutto quanto il settore di tiro delle posizioni nemiche dal
Rute-Cirob alla Valle di Tolmino. Faccio subito distendere un'altra
breve linea telefonica ausiliaria col centro della batteria per te-
nermi in comunicazione col sottocomandante, onde trasmettergli
i comandi del caso e resto pronto
diin attesa di ordini e di eventi.Sono le 2 precise: cupamente brontolando giunge dalla Valle di Tolmino
il tuono di un colpo di cannone e lascia la sua eco lungamente
......rimbombando lungo i dirupi dei monti. - E' il segnale dell'attac-co e di fatto nello stesso momento centinaia di cannoni nemici
aprono il fuoco, ruggendo con sempre aumentata celerità di tiro.
L'inferno si apre: mugulando, messaggeri di morte attraversano
l'aria, seguiti da fragorosi scoppi simili a boati di vulcani in eruzione
Come ho detto sono le 2 precise: con esattezza matematica il ne-
mico ha cominciato un imponente bombardamento, ed anche con
granate a gas asfissianti, conforme al loro ordine di operazione pervenutoci
è intenso e terribile in fondo valle e sulla destra della Valle di Tolmino
verso le pendici del Kovacic.- La dodicesima battaglia dell'Isonzo è
cominciata! Cerco di parlare col maggiore ma la linea telefonica
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Le mie memorie
Caporetto - La prigionia
24 ottobre 1917 - La nottata è calma, serena, non par nemmeno di stare in guer-
ra, tanto è la pace e la tranquillità che regna in giro. Dopo aver fatto
una ispezione alla linea dei pezzi, mi ritiro nella mia baracchetta e mi
butto sulla branda, tranquillo, sicuro di non essere disturbato durante
il sonno. Mi ero da poco addormentato che vengo svegliato dalla noiosa
e squillante suoneria del telefono che mi è sempre a portata di mano
durante la notte: è un fonogramma urgente, con precedenza assoluta
del Maggiore Zanazza, comandante del 53° Gruppo d'Assedio, da cui dipendo:
mi avvisa, a conferma della comunicazione riservata, che, da fonte
attendibilissima, si era saputo che sul nostro fronte si trovavano trup-
pe germaniche e che il nemico, alle 2 di notte, e con la modalità, già
a nostra conoscenza, avrebbe iniziato un forte attacco, preceduto da intenso
bombardamento: mi tenessi pertanto pronto ad intervenire ed avessi
al più presto, preso tutte le misure preventive del caso, specie quelle
precauzionali contro i gas asfissianti.- Confesso francamente che, pur
dando poca importanza alla notizia,
immaggiudicandola la solita mi-naccia immaginaria che da qualche giorno rappresenta il grido di "al lupo,
al lupo!", senza perdere tempo, dò immediatamente ordine ai serventi
di tenersi ciascuno al proprio posto di combattimento sulla linea dei pezzi,
e poiché sono circa le 1 e ½ mi vesto e con i miei subalterni
Ten. Pistilli Marco e S.Ten. Riva Ezio, mi reco rapidamente anche io sul-
la linea dei pezzi.- Per essere maggiormente pronto ad intervenire
col fuoco al primo cenno e per non rimanere isolato in caso di
mancato funzionamento delle linee telefoniche, anziché recarmi
al mio osservatorio, che è un po' lontano, mi porto in vicinanza
della piazzuola del 1° pezzo, riparato da un grosso sasso, dal qual
posto posso sorvegliare ed osservare benissimo, con una discreta
sicurezza, tutto quanto il settore di tiro delle posizioni nemiche dal
Rute-Cirob alla Valle di Tolmino. Faccio subito distendere un'altra
breve linea telefonica ausiliaria col centro della batteria per te-
nermi in comunicazione col sottocomandante, onde trasmettergli
i comandi del caso e resto pronto
di in attesa di ordini e di eventi.
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Le mie memorie
Caporetto - La prigionia
24 ottobre 1917 - La nottata è calma, serena, non par nemmeno di stare in guer-
ra, tanto è la pace e la tranquillità che regna in giro. Dopo aver fatto
una ispezione alla linea dei pezzi, mi ritiro nella mia baracchetta e mi
butto sulla branda, tranquillo, sicuro di non essere disturbato durante
il sonno. Mi ero da poco addormentato che vengo svegliato dalla noiosa
e squillante suoneria del telefono che mi è sempre a portata di mano
durante la notte: è un fonogramma urgente, con precedenza assoluta
del Maggiore Zanazza, comandante del 53° Gruppo d'Assedio, da cui dipendo:
mi avvisa, a conferma della comunicazione riservata, che, da fonte
attendibilissima, si era saputo che sul nostro fronte si trovavano trup-
pe germaniche e che il nemico, alle 2 di notte, e con la modalità, già
a nostra conoscenza, avrebbe iniziato un forte attacco, preceduto da intenso
bombardamento: mi tenessi pertanto pronto ad intervenire ed avessi
al più presto, preso tutte le misure preventive del caso, specie quelle
precauzionali contro i gas asfissianti.- Confesso francamente che, pur
dando poca importanza alla notizia,
immaggiudicandola la solita mi-naccia immaginaria che da qualche giorno rappresenta il grido di "al lupo,
al lupo!", senza perdere tempo, dò immediatamente ordine ai serventi
di tenersi ciascuno al proprio posto di combattimento sulla linea dei pezzi,
e poiché sono circa le 1 e ½ mi vesto e con i miei subalterni
Ten. Pistilli Mario e S.Ten. Riva Ezio, mi reco rapidamente anche io sul-
la linea dei pezzi.- Per essere maggiormente pronto ad intervenire
col fuoco al primo cenno e per non rimanere isolato in caso di
mancato funzionamento delle linee telefoniche, anziché recarmi
al mio osservatorio, che è un po' lontano, mi porto in vicinanza
alla piazzuola del 1°pezzo, riparato da un grosso sasso, dal qual
posto posso sorvegliare ed osservare benissimo, con una discreta
sicurezza, tutto quanto il settore di rito delle posizioni nemiche dal
Ruta-Cirob alla Valle di Tolmino.- Faccio subito distendere un'altra
breve linea telefonica ausiliaria col centro ddella batteria per te-
tenermi in comunicazione col sottocomandante, onde trasmettergli
i comandi del caso e resto pronto
di in attesa di ordini e di eventi.
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Le mie memorie
Caporetto - La prigionia
24 ottobre 1917 - La nottata è calma, serena, non par nemmeno di stare in guer-
ra, tanto è la pace e la tranquillità che regna in giro. Dopo aver fatto
una ispezione alla linea dei pezzi, mi ritiro nella mia baracchetta e mi
butto sulla branda, tranquillo, sicuro di non essere disturbato durante
il sonno. Mi ero da poco addormentato che vengo svegliato dalla noiosa
e squillante suoneria del telefono che mi è sempre a portata di mano
durante la notte: è un fonogramma urgente, con precedenza assoluta
del Maggiore Zanazza, comandante del 53° Gruppo d'Assedio, da cui dipendo:
mi avvisa, a conferma della comunicazione riservata, che, da fonte
attendibilissima, si era saputo che sul nostro fronte si trovavano trup-
pe germaniche e che il nemico, alle 2 di notte, e con la modalità, già
a nostra conoscenza, avrebbe iniziato un forte attacco, preceduto da intenso
bombardamento: mi tenessi pertanto pronto ad intervenire ed avessi
al più presto, preso tutte le misure preventive del caso, specie quelle
precauzionali contro i gas asfissianti.- Confesso francamente che, pur
dando poca importanza alla notizia,
immaggiudicandola la solita mi-naccia immaginaria che da qualche giorno rappresenta il grido di "al lupo,
al lupo!", senza perdere tempo, dò immediatamente ordine ai serventi
di tenersi ciascuno al proprio posto di combattimento sulla linea dei pezzi,
e poiché sono circa le 1 e ½ mi vesto e con i miei subalterni
Ten. Pistilli Mario e S.Ten. Riva Ezio, mi reco rapidamente anche io sul-
la linea dei pezzi.- Per essere maggiormente pronto ad intervenire
col fuoco al primo cenno e per non rimanere isolato in caso di
mancato funzionamento delle linee telefoniche, anziché recarmi
al mio osservatorio, che è un po' lontano, mi porto in vicinanza
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Le mie memorie
Caporetto - La prigionia
24 ottobre 1917 - La nottata è calma, serena, non par nemmeno di stare in guer-
ra, tanto è la pace e la tranquillità che regna in giro. Dopo aver fatto
una ispezione alla linea dei pezzi, mi ritiro nella mia baracchetta e mi
butto sulla branda, tranquillo, sicuro di non essere disturbato durante
il sonno. Mi ero da poco addormentato che vengo svegliato dalla noiosa
e squillante suoneria del telefono che mi è sempre a portata di mano
durante la notte: è un fonogramma urgente, con precedenza assoluta
del Maggiore Zanazza, comandante del 53° Gruppo d'Assedio, da cui dipendo:
mi avvisa, a conferma della comunicazione riservata, che, da fonte
attendibilissima, si era saputo che sul nostro fronte si trovavano trup-
pe germaniche e che il nemico, alle 2 di notte, e con la modalità, già
a nostra conoscenza, avrebbe iniziato un forte attacco, preceduto da intenso
bombardamento: mi tenessi pertanto pronto ad intervenire ed avessi
al più presto, preso tutte le misure preventive del caso, specie quelle
precauzionali contro i gas asfissianti.- Confesso francamente che, pur
dando poca importanza alla notizia,
immaggiudicandola la solita mi-naccia immaginaria che da qualche giorno rappresenta il grido di "al lupo,
al lupo!", senza perdere tempo, dò immediatamente ordine ai serventi
di tenersi ciascuno al proprio posto di combattimento sulla linea dei pezzi,
e poiché sono circa le 1 e ½ mi vesto e con i miei subalterni
Ten. Pistilli Marco e S.Ten. Riva Ezio, mi reco rapidamente anche io sul-
la linea dei pezzi.- Per essere maggiormente pronto ad intervenire
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Le mie memorie
Caporetto - La prigionia
24 ottobre 1917 - La nottata è calma, serena, non par nemmeno di stare in guer-
ra, tanto è la pace e la tranquillità che regna in giro. Dopo aver fatto
una ispezione alla linea dei pezzi, mi ritiro nella mia baracchetta e mi
butto sulla branda, tranquillo, sicuro di non essere disturbato durante
il sonno. Mi ero da poco addormentato che vengo svegliato dalla noiosa
e squillante suoneria del telefono che mi è sempre a portata di mano
durante la notte: è un fonogramma urgente, con precedenza assoluta
del Maggiore Zanazza, comandante del 53° Gruppo d'Assedio, da cui dipendo:
mi avvisa, a conferma della comunicazione riservata, che, da fonte
attendibilissima, si era saputo che sul nostro fronte si trovavano trup-
pe germaniche e che il nemico, alle 2 di notte, e con la modalità, già
a nostra conoscenza, avrebbe iniziato un forte attacco, preceduto da intenso
bombardamento: mi tenessi pertanto pronto ad intervenire ed avessi
al più presto, preso tutte le misure preventive del caso, specie quelle
precauzionali contro i gas asfissianti.- Confesso francamente che, pur
dando poca importanza alla notizia,
immaggiudicandola la solita mi-naccia immaginaria che da qualche giorno rappresenta il grido di "al lupo,
al lupo!", senza perdere tempo, dò immediatamente ordine ai serventi
di tenersi ciascuno al proprio posto di combattimento sulla linea dei pezzi,
e poiché sono circa le 1 e ½
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24 ottobre 1917 - La nottata è calma, serena, non par nemmeno di stare in guer-
ra, tanto è la pace e la tranquillità che regna in giro. Dopo aver fatto
una ispezione alla linea dei pezzi, mi ritiro nella mia baracchetta e mi
butto sulla branda, tranquillo, sicuro di non essere disturbato durante
il sonno. Mi ero da poco addormentato che vengo svegliato dalla noiosa
e squillante suoneria del telefono che mi è sempre a portata di mano
durante la notte: è un fonogramma urgente, con precedenza assoluta
del Maggiore Zanazza, comandante del 53° Gruppo d'Assedio, da cui dipendo:
mi avvisa, a conferma della comunicazione riservata, che, da fonte
attendibilissima, si era saputo che sul nostro fronte si trovavano trup-
pe germaniche e che il nemico, alle 2 di notte, e con la modalità, già
a nostra conoscenza, avrebbe iniziato un forte attacco, preceduto da intenso
bombardamento: mi tenessi pertanto pronto ad intervenire ed avessi
al più presto, preso tutte le misure preventive del caso, specie quelle
precauzionali contro i gas asfissianti.- Confesso francamente che, pur
dando poca importanza alla notizia,
immaggiudicandola la solita mi-naccia immaginaria che da qualche giorno rappresenta il grido di "al lupo,
al lupo!", senza perdere tempo, dò immediatamente ordine ai serventi
di tenersi ciascuno al proprio posto di combattimento sulla linea dei pezzi,
e poiché sono circa le 1 e
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Caporetto
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- 5568 / 240045
- Contributor
- Mario De Peppo
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