Lettere di condoglianze a Pasquale Calienno per la morte del figlio, il sottotenente Mario Calienno, item 31
Transcription
Transcription history
-
Napoli 8 settembre 1915
Pregiatissimo Amico,
Mi permetta Signor Calienno che, in virtù
all'amicizia carissima che mi legava a Mario suo, io la
chiami così. Io fo male a scriverle, Signor Calienno; io
fo male per Lei, rinnovandole un dolore e riaprendo una
ferita cruenta del suo cuore: io fo male per me, perchè
per prescrizione medica mi è proibita qualsiasi tensione
intellettuale, tuttavia mi è caro poter scrivere
del suo Mario, mi è caro soffrire, ricordando con Lui,
tanta preziosa perdita. Anche a me s'inumidiscono
gli occhi, mi creda, ripensando all'amico perduto
all'amico caro a me come un fratello. Eravamo stati,
Lei lo sa, come appaiati da un comune destino. Da
quattro anni vivevamo la stessa vita e discorrevamo
insieme anche ultimamente, anche durante le soste
de' combattimenti fra le orribili balze del Carso, ridevamo
di questa comunione di destini che ci aveva resi
fratelli l'uno all'altro. Tre anni di collegio doppia g cancellata trascorsi
insieme: insieme licenziati: insieme al 39°, ancora
insieme al 40° e alla medesima compagnia e insieme
alla medesima terribile guerra... Ah, si, io
avevo avuto agio di conoscerlo, di apprezzarlo, di ammirarlo
ed amarlo il suo figliolo. Sin dal collegio io
m'ero accorto della sua intelligenza acuta e gli avevo
predetto un magnifico avvenire. Ne stia pur certo
Signor Calienno, il suo Mario è finito circondato dall'aurora
della Gloria, ma se la buona fortuna
lo avesse assecondato e conservato più a lungo a che
-
Napoli 8 settembre 1915
Pregiatissimo Amico,
Mi permetta Signor Calienno che, in virtù
all'amicizia carissima che mi legava a Mario suo, io la
chiami così. Io fo male a scriverle, Signor Calienno; io
fo male per Lei, rinnovandole un dolore e riaprendo una
ferita cruenta del suo cuore: io fo male per me, perchè
per prescrizione medica mi è proibita qualsiasi tensione
intellettuale, tuttavia mi è caro poter scrivere
del suo Mario, mi è caro soffrire, ricordando con Lui,
tanta preziosa perdita. Anche a me s'inumidiscono
gli occhi, mi creda, ripensando all'amico perduto
all'amico caro a me come un fratello. Eravamo stati,
Lei lo sa, come appaiati da un comune destino. Da
quattro anni vivevamo la stessa vita e discorrevamo
insieme anche ultimamente, anche durante le soste
de' combattimenti fra le orribili balze del Carso, ridevamo
di questa comunione di destini che ci aveva resi
fratelli l'uno all'altro. Tre anni di collegio doppia g cancellata trascorsi
insieme: insieme licenziati: insieme al 39°, ancora
insieme al 40° e alla medesima compagnia e insieme
alla medesima terribile guerra... Ah, si, io
avevo avuto agio di conoscerlo, di apprezzarlo, di ammirarlo
ed amarlo il suo figliolo. Sin dal collegio io
m'ero accorto della sua intelligenza acuta e gli avevo
predetto un magnifico avvenire. Ne stia pur certo
Signor Calienno, il suo Mario è finito circondato dall'aurora
della Gloria, ma se la buona fortuna
lo avesse assecondato e conservato più a lungo a che
-
Napoli 8 settembre 1915
Pregiatissimo Amico,
Mi permetta Signor Calienno che, in virtù
all'amicizia carissima che mi legava a Mario suo, io la
chiami così. Io fo male a scriverle, Signor Calienno; io
fo male per Lei, rinnovandole un dolore e riaprendo una
ferita cruenta del suo cuore: io fo male per me, perchè
per prescrizione medica mi è proibita qualsiasi tensione
intellettuale, tuttavia mi è caro poter scrivere
del suo Mario, mi è caro soffrire, ricordando con Lui,
tanta preziosa perdita. Anche a me s'inumidiscono
gli occhi, mi creda, ripensando all'amico perduto
all'amico caro a me come un fratello. Eravamo stati,
Lei lo sa, come appaiati da un comune destino. Da
quattro anni vivevamo la stessa vita e discorrevamo
insieme anche ultimamente, anche durante le soste
de' combattimenti fra le orribili balze del Carso, ridevamo
di questa comunione di destini che ci aveva resi
fratelli l'uno all'altro. Tre anni di collegio doppia g cancellata trascorsi
insieme: insieme licenziati: insieme al 39°, ancora
insieme al 40° e alla medesima compagnia e insieme
alla medesima terribile guerra... Ah, se, io
avevo avuto agio di conoscerlo, di apprezzarlo, di ammirarlo
ed amarlo il suo figliolo. Sin dal collegio io
m'ero accorto della sua intelligenza acuta e gli avevo
predetto un magnifico avvenire. Ne stia pur certo
Signor Calienno, il suo Mario è finito circondato dall'aurora
della Gloria, ma se la buona fortuna
lo avesse assecondato e conservato più a lungo a che
-
Napoli 8 settembre 1915
Pregiatissimo Amico,
Mi permetta Signor Calienno che, in virtù
all'amicizia carissima che mi legava a Mario suo, io la
chiami così. Io fo male a scriverle, Signor Calienno; io
fo male per Lei, rinnovandole un dolore e riaprendo una
ferita cruenta del suo cuore: io fo male per me, perché
per prescrizione medica mi è proibita qualsiasi tensione
intellettuale, tuttavia mi è caro poter scrivere
del suo Mario, mi è caro soffrire, ricordando con Lui,
tanta preziosa perdita. Anche a me s'inumidiscono
gli occhi, mi creda, ripensando all'amico perduto
all'amico caro a me come un fratello. Eravamo stati,
Lei lo sa, come appaiati da un comune destino. Da
quattro anni vivevamo la stessa vita e discorrevamo
insieme anche ultimamente, anche durante le soste
de' combattimenti fra le orribili balze del Carso, ridevamo
di questa comunione di destini che ci aveva resi
fratelli l'uno all'altro. Tre anni di collegio doppia g cancellata trascorsi
insieme: insieme licenziati: insieme al 39°, ancora
insieme al 40° e alla medesima compagnia e insieme
alla medesima terribile guerra... Ah, se, io
avevo avuto agio di conoscerlo, di apprezzarlo, di ammirarlo
ed amarlo il suo figliolo. Sin dal collegio io
m'ero accorto della sua intelligenza acuta e gli avevo
predetto un magnifico avvenire. Ne stia pur certo
Signor Calienno, il suo Mario è finito circondato dall'aurora
della Gloria, ma se la buona fortuna
lo avesse assecondato e conservato più a lungo a che
-
Napoli 8 settembre 1915
Pregiatissimo Amico,
mi permetta Signor Calienno che, in virtù
all'amicizia carissima che mi legava a Mario suo, io la
chiami così. Io fo male a scriverle, Signor Calienno; io
fo male per Lei, rinnovandole un dolore e riaprendo una
ferita cruenta del suo cuore: io fo male per me, perché
per prescrizione medica mi è proibita qualsiasi tensione
intellettuale, tuttavia mi è caro poter scrivere
del suo Mario, mi è caro soffrire, ricordando con Lui,
tanta preziosa perdita. Anche a me s'inumidiscono
gli occhi, mi creda, ripensando all'amico perduto
all'amico caro a me come un fratello. Eravamo stati,
Lei lo sa, come appaiati da un comune destino. Da
quattro anni vivevamo la stessa vita e discorrevamo
insieme anche ultimamente, anche durante le soste
de' combattimenti fra le orribili balze del Carso, ridevamo
di questa comunione di destini che ci aveva resi
fratelli l'uno all'altro. Tre anni di collegio doppia g cancellata trascorsi
insieme: insieme licenziati: insieme al 39°, ancora
insieme al 40° e alla medesima compagnia e insieme
alla medesima terribile guerra... Ah, se, io
avevo avuto agio di conoscerlo, di apprezzarlo, di ammirarlo
ed amarlo il suo figliolo. Sin dal collegio io
m'ero accorto della sua intelligenza acuta e gli avevo
predetto un magnifico avvenire. Ne stia pur certo
Signor Calienno, il suo Mario è finito circondato dall'aurora
della Gloria, ma se la buona fortuna
lo avesse assecondato e conservato più a lungo a che
-
Napoli 8 settembre 1918
Pregiatissimo Amico,
mi permetta Signor Calienno che, in virtù
all'amicizia carissima che mi legava a Mario suo, io la
chiami così. Io fo male a scriverle, Signor Calienno; io
fo male per Lei, rinnovandole un dolore e riaprendo una
ferita cruenta del suo cuore: io fo male per me, perché
per prescrizione medica mi è proibita qualsiasi tensione
intellettuale, tuttavia mi è caro poter scrivere
del suo Mario, mi è caro soffrire, ricordando con Lui,
tanta preziosa perdita. Anche a me s'inumidiscono
gli occhi, mi creda, ripensando all'amico perduto
all'amico caro a me come un fratello. Eravamo stati,
Lei lo sa, come appaiati da un comune destino. Da
quattro anni vivevamo la stessa vita e discorrevamo
insieme anche ultimamente, anche durante le soste
de' combattimenti fra le orribili balze del Carso, ridevamo
di questa comunione di destini che ci aveva resi
fratelli l'uno all'altro. Tre anni di collegio doppia g cancellata trascorsi
insieme: insieme licenziati: insieme al 39°, ancora
insieme al 40° e alla medesima compagnia e insieme
alla medesima terribile guerra... Ah, se, io
avevo avuto agio di conoscerlo, di apprezzarlo, di ammirarlo
ed amarlo il suo figliolo. Sin dal collegio io
m'ero accorto della sua intelligenza acuta e gli avevo
predetto un magnifico avvenire. Ne stia pur certo
Signor Calienno, il suo Mario è finito circondato dall'aurora
della Gloria, ma se la buona fortuna
lo avesse assecondato e conservato più a lungo a che
-
Napoli 8 dicembre 1918
Pregiatissimo Amico,
mi permetta Signor Calienno che, in virtù
all'amicizia carissima che mi legava a Mario suo, io la
chiami così. Io fo male a scriverle, Signor Calienno; io
fo male per Lei, rinnovandole un dolore e riaprendo una
ferita cruenta del suo cuore: io fo male per me, perché
per prescrizione medica mi è proibita qualsiasi tensione
intellettuale, tuttavia mi è caro poter scrivere
del suo Mario, mi è caro soffrire, ricordando con Lui,
tanta preziosa perdita. Anche a me s'inumidiscono
gli occhi, mi creda, ripensando all'amico perduto
all'amico caro a me come un fratello. Eravamo stati,
Lei lo sa, come appaiati da un comune destino. Da
quattro anni vivevamo la stessa vita e discorrevamo
insieme anche ultimamente, anche durante le soste
de' combattimenti fra le orribili balze del Carso, ridevamo
di questa comunione di destini che ci aveva resi
fratelli l'uno all'altro. Tre anni di collegio doppia g cancellata trascorsi
insieme: insieme licenziati: insieme al 39°, ancora
insieme al 40° e alla medesima compagnia e insieme
alla medesima terribile guerra... Ah, se, io
avevo avuto agio di conoscerlo, di apprezzarlo, di ammirarlo
ed amarlo il suo figliolo. Sin dal collegio io
m'ero accorto della sua intelligenza acuta e gli avevo
predetto un magnifico avvenire. Ne stia pur certo
Signor Calienno, il suo Mario è finito circondato dall'aurora
della Gloria, ma se la buona fortuna
lo avesse assecondato e conservato più a lungo a che
-
Napoli 8 dicembre 1918
Pregiatissimo Amico,
mi permetta Signor Calienno che, in virtù
all'amicizia carissima che mi legava a Mario suo, io la
chiami così. Io fo male a scriverle, Signor Calienno; io
fo male per Lei, rinnovandole un dolore e riaprendo una
ferita cruenta del suo cuore: io fo male per me, perché
per prescrizione medica mi è proibita qualsiasi tensione
intellettuale, tuttavia mi è caro poter scrivere
del suo Mario, mi è caro soffrire, ricordando con Lui,
tanta preziosa perdita. Anche a me s'inumidiscono
gli occhi, mi creda, ripensando all'amico perduto
all'amico caro a me come un fratello. Eravamo stati,
Lei lo sa, come appaiati da un comune destino. Da
quattro anni vivevamo la stessa vita e discorrevamo
insieme anche ultimamente, anche durante le soste
de' combattimenti fra le orribili balze del Carso, ridevamo
di questa comunione di destini che ci aveva resi
fratelli l'uno all'altro. Tre anni di collegio doppia g cancellata trascorsi
insieme: insieme licenziati: insieme al 39°, ancora
insieme al 40° e alla medesima compagnia e insieme
alla medesima terribile guerra... Ah, se, io
avevo avuto agio di conoscerlo, di apprezzarlo, di ammirarlo
ed amarlo il suo figliolo. Sin da collegio io
-
Napoli 8 dicembre 1918
Pregiatissimo Amico,
mi permetta Signor Calienno che, in virtù
all'amicizia carissima che mi legava a Mario suo, io la
chiami così. Io fo male a scriverle, Signor Calienno; io
fo male per Lei, rinnovandole un dolore e riaprendo una
ferita cruenta del suo cuore: io fo male per me, perché
per prescrizione medica mi è proibita qualsiasi tensione
intellettuale, tuttavia mi è caro poter scrivere
del suo Mario, mi è caro soffrire, ricordando con Lui,
tanta preziosa perdita. Anche a me s'inumidiscono
gli occhi, mi creda, ripensando all'amico perduto
all'amico caro a me come un fratello. Eravamo stati,
Lei lo sa, come appaiati da un comune destino. Da
Description
Save description- 40.8517983||14.26812||
Napoli
- 45.88||13.529999999999973||||1
Monte San Michele
Location(s)
Story location Monte San Michele
Document location Napoli
- ID
- 21716 / 256029
- Contributor
- Polo Museale della Campania
September 8, 1915
Login to edit the languages
- Italiano
Login to edit the fronts
- Italian Front
Login to add keywords
Login to leave a note