Diario di guerra di Biagio Peretti, item 3

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 In inchiostro bluDicembre 1917

14 -  In inchiostro neroCome le abitanti di un formicaio sotto una pioggia improvvisa,

gli allievi ufficiali del 7° corso sono fuggiti in cera di un nuovo 

nido, che potrà essere una caverna sulle balze del Trentino, od una tana

scavata sulle rive del Piave. Tante vite riunite così per due mesi

riprendono così ad un tratto il loro andare. Quanti di noi

saluteranno viventi il giorno della pace?

Alle 1.30 di notte un treno ci ha quasi tutti ingoiati, sotto la

tettoia nera mal rischiarata dalle lampadine mascherate. Attraverso

 la notte il treno cammina andando verso la ferita della Patria, che

noi dobbiamo sanare col nostro sangue e la nostra carne.

15. Molti colleghi ci hanno lasciato per via durante la notte. Io

sono destinato sul medio Piave, alla 1492  a S. Biagio di Callalta.

Arrivo a Treviso alle ore 8. La città è triste,  dal sile queto e

le sue antiche strade tortuose senza viandanti : Al quarto piano di 

una casa abbandonata, colle finestre chiuse, ferma come il viso di 

un morto, un povero gatto dimenticato, col pelame irto e gli occhi

enormi, miagola disperatamente misurando collo sguardo il sallo cui lo 

spingono la fame e la sete. Sono con Catalisano ed Argenzio,

destinati tutti e tre alla medesima compagnia. Dopo la colazione

un camion ci trasporta a S. Biagio di Callalta. Decisamente il mio

santo patrono non mi assiste. La compagnia nessuno sa dove si trovi.

Riusciamo a sapere; quasi a sera, dopo marcie e contromarcie,

che la 1492 è a Monastier, verso la cima. Andiamo colà, e troviamo 

il carreggio della compagnia, la quale è ancora in trincea. Un mulo

volenteroso ci trasporta in cima. Il conducente ci indichoa gli imbuti

delle granate, e le case dove stanno le ragazze più belle. Perché

qui la popolazione ha dimostrato un commovente attaccamento 

alle sue case ed alla sua terra, rimanendovi, sotto il tiro nemico,

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 In inchiostro bluDicembre 1917

14 -  In inchiostro neroCome le abitanti di un formicaio sotto una pioggia improvvisa,

gli allievi ufficiali del 7° corso sono fuggiti in cera di un nuovo 

nido, che potrà essere una caverna sulle balze del Trentino, od una tana

scavata sulle rive del Piave. Tante vite riunite così per due mesi

riprendono così ad un tratto il loro andare. Quanti di noi

saluteranno viventi il giorno della pace?

Alle 1.30 di notte un treno ci ha quasi tutti ingoiati, sotto la

tettoia nera mal rischiarata dalle lampadine mascherate. Attraverso

 la notte il treno cammina andando verso la ferita della Patria, che

noi dobbiamo sanare col nostro sangue e la nostra carne.

15. Molti colleghi ci hanno lasciato per via durante la notte. Io

sono destinato sul medio Piave, alla 1492  a S. Biagio di Callalta.

Arrivo a Treviso alle ore 8. La città è triste,  dal sile queto e

le sue antiche strade tortuose senza viandanti : Al quarto piano di 

una casa abbandonata, colle finestre chiuse, ferma come il viso di 

un morto, un povero gatto dimenticato, col pelame irto e gli occhi

enormi, miagola disperatamente misurando collo sguardo il sallo cui lo 

spingono la fame e la sete. Sono con Catalisano ed Argenzio,

destinati tutti e tre alla medesima compagnia. Dopo la colazione

un camion ci trasporta a S. Biagio di Callalta. Decisamente il mio

santo patrono non mi assiste. La compagnia nessuno sa dove si trovi.

Riusciamo a sapere; quasi a sera, dopo marcie e contromarcie,

che la 1492 è a Monastier, verso la cima. Andiamo colà, e troviamo 

il carreggio della compagnia, la quale è ancora in trincea. Un mulo

volenteroso ci trasporta in cima. Il conducente ci indichoa gli imbuti

delle granate, e le case dove stanno le ragazze più belle. Perché

qui la popolazione ha dimostrato un commovente attaccamento 

alle sue case ed alla sua terra, rimanendovi, sotto il tiro nemico,


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  • November 22, 2018 15:13:54 Chiara Pugliese

     In inchiostro bluDicembre 1917

    14 -  In inchiostro neroCome le abitanti di un formicaio sotto una pioggia improvvisa,

    gli allievi ufficiali del 7° corso sono fuggiti in cera di un nuovo 

    nido, che potrà essere una caverna sulle balze del Trentino, od una tana

    scavata sulle rive del Piave. Tante vite riunite così per due mesi

    riprendono così ad un tratto il loro andare. Quanti di noi

    saluteranno viventi il giorno della pace?

    Alle 1.30 di notte un treno ci ha quasi tutti ingoiati, sotto la

    tettoia nera mal rischiarata dalle lampadine mascherate. Attraverso

     la notte il treno cammina andando verso la ferita della Patria, che

    noi dobbiamo sanare col nostro sangue e la nostra carne.

    15. Molti colleghi ci hanno lasciato per via durante la notte. Io

    sono destinato sul medio Piave, alla 1492  a S. Biagio di Callalta.

    Arrivo a Treviso alle ore 8. La città è triste,  dal sile queto e

    le sue antiche strade tortuose senza viandanti : Al quarto piano di 

    una casa abbandonata, colle finestre chiuse, ferma come il viso di 

    un morto, un povero gatto dimenticato, col pelame irto e gli occhi

    enormi, miagola disperatamente misurando collo sguardo il sallo cui lo 

    spingono la fame e la sete. Sono con Catalisano ed Argenzio,

    destinati tutti e tre alla medesima compagnia. Dopo la colazione

    un camion ci trasporta a S. Biagio di Callalta. Decisamente il mio

    santo patrono non mi assiste. La compagnia nessuno sa dove si trovi.

    Riusciamo a sapere; quasi a sera, dopo marcie e contromarcie,

    che la 1492 è a Monastier, verso la cima. Andiamo colà, e troviamo 

    il carreggio della compagnia, la quale è ancora in trincea. Un mulo

    volenteroso ci trasporta in cima. Il conducente ci indichoa gli imbuti

    delle granate, e le case dove stanno le ragazze più belle. Perché

    qui la popolazione ha dimostrato un commovente attaccamento 

    alle sue case ed alla sua terra, rimanendovi, sotto il tiro nemico,


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  • 45.6861884||12.3840153||

    San Biagio Collalta

  • 45.6668893||12.2430437||

    Treviso

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  • Document location San Biagio Collalta
  • Additional document location Treviso
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5918 / 249035
Source
http://europeana1914-1918.eu/...
Contributor
Roberto Ferrari
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http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/


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