DIARIO DEL SOLDATO BRUNO CELESTINO, item 40

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nervate ma si siamo scusati perche cera ci

cimici e allora ci anno perdonato, verso

sera pero ci anno messo un prigioniero serbo

il quale si contemplava sulla sua persona

e ci chiamava al suo letto e invocava la sua

moglie e ai suoi piccini faceva compassione

ma si capiva chera agli ultimi momenti

della sua vita, difatti dopo mezzora e

spirato, e abbiamo domandato all'infermiere

che lo portassero via ma non ne à voluto

sapere per quella notte sie passata in una

compagnia alla mattina sono poi venuti

in due hanno preso e hanno portato al camposanto

allora ci siamo messi daccordo tutti e due

per uscire, io non faceva male da una parte

e il mio amico aveva la febbre collesina

allora daccordo tutti e due cè passato il

medico a parlare francese e li abbiamo detto

che mi mandasse in compagnia che noialtri

non eravamo più malati, allora mi disse

che per quattro giorni ci toccava ancora star

lì, e allora abbiamo cominciato a pensarci

sopra il mangiare che mi davano non mi

andava nè uno nè l'altro perche cera, una 

piccola ragione

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nervate ma si siamo scusati perche cera ci

cimici e allora ci anno perdonato, verso

sera pero ci anno messo un prigioniero serbo

il quale si contemplava sulla sua persona

e ci chiamava al suo letto e invocava la sua

moglie e ai suoi piccini faceva compassione

ma si capiva chera agli ultimi momenti

della sua vita, difatti dopo mezzora e

spirato, e abbiamo domandato all'infermiere

che lo portassero via ma non ne à voluto

sapere per quella notte sie passata in una

compagnia alla mattina sono poi venuti

in due hanno preso e hanno portato al camposanto

allora ci siamo messi daccordo tutti e due

per uscire, io non faceva male da una parte

e il mio amico aveva la febbre collesina

allora daccordo tutti e due cè passato il

medico a parlare francese e li abbiamo detto

che mi mandasse in compagnia che noialtri

non eravamo più malati, allora mi disse

che per quattro giorni ci toccava ancora star

lì, e allora abbiamo cominciato a pensarci

sopra il mangiare che mi davano non mi

andava nè uno nè l'altro perche cera, una 

piccola ragione


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  • November 2, 2018 22:52:04 Sara Fresi

    nervate ma si siamo scusati perche cera ci

    cimici e allora ci anno perdonato, verso

    sera pero ci anno messo un prigioniero serbo

    il quale si contemplava sulla sua persona

    e ci chiamava al suo letto e invocava la sua

    moglie e ai suoi piccini faceva compassione

    ma si capiva chera agli ultimi momenti

    della sua vita, difatti dopo mezzora e

    spirato, e abbiamo domandato all'infermiere

    che lo portassero via ma non ne à voluto

    sapere per quella notte sie passata in una

    compagnia alla mattina sono poi venuti

    in due hanno preso e hanno portato al camposanto

    allora ci siamo messi daccordo tutti e due

    per uscire, io non faceva male da una parte

    e il mio amico aveva la febbre collesina

    allora daccordo tutti e due cè passato il

    medico a parlare francese e li abbiamo detto

    che mi mandasse in compagnia che noialtri

    non eravamo più malati, allora mi disse

    che per quattro giorni ci toccava ancora star

    lì, e allora abbiamo cominciato a pensarci

    sopra il mangiare che mi davano non mi

    andava nè uno nè l'altro perche cera, una 

    piccola ragione

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    Monza

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ID
10659 / 256826
Source
http://europeana1914-1918.eu/...
Contributor
GIUSEPPE BRUNO
License
http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/


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